venerdì 27 ottobre 2017

Recensione: Vico dell'Amor Perfetto

Titolo: Vico dell'Amor Perfetto
Autore: Adelaide Barigozzi
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 256
Prezzo: 12,90

Descrizione:
Quale oscuro segreto custodisce il decrepito ma sontuoso Palazzo della Polena, nel cuore del centro storico di Genova? Quando Patti, Clara e Rosanna, tre amiche diversamente rotonde, decisero di realizzarvi il loro sogno, ovvero aprire la Boutique Tutta Curve, un negozio bomboniera specializzato in taglie forti, mai avrebbero immaginato di ritrovarsi di lì a un anno sulla scena di un delitto. Chi sono veramente gli abitanti del palazzo? Forse è tra loro che si nasconde uno spietato assassino? Una sola cosa è certa: nessuno è al sicuro. E tutti hanno qualcosa da nascondere. Lo psicologo esperto in adolescenti inquieti, l’ex moglie volitiva, una parrucchiera facilmente eccitabile, una vegliarda altezzosa con un debole per i carlini, uno strano ragazzo che pare un elfo… E così, tra prove d’abito, tazze di tè, cioccolatini, omaggi floreali anonimi, incontri pericolosi e molti pettegolezzi, Patti, Clara e Rosanna si improvvisano detective. Ma scoprire la verità non sarà per niente facile.

La mia recensione:
Accettarsi, entrare in sintonia con il proprio corpo e prendersene cura è il vero segreto per sentirsi belle e piacere anche agli altri: questa è la filosofia di vita di Patti, Clara e Rosanna, tre amiche extra large che dal loro sovrappeso hanno tratto ispirazione per avviare un’attività di successo. Situata nell’antico Palazzo della Polena, nel cuore di Genova, la Boutique Tutta Curve è un vero punto di riferimento per le donne in carne desiderose di valorizzare le proprie forme ed essere sempre alla moda. Qui sono messi al bando i camicioni informi, i colori spenti, gli abiti coprenti, per lasciar spazio a un’ampia varietà di colori e modelli sexy. Il brio che solitamente caratterizza il negozio, tuttavia, viene oscurato quando un inquilino dello stabile, lo stimato psicoterapeuta Angelo Sibari, viene ritrovato nel suo appartamento con la gola tagliata.
Un duro colpo per tutti i condomini che lo conoscevano benissimo, ma soprattutto per le tre amiche del pianoterra, giacché una delle tre, Rosanna, finisce addirittura sulla lista dei sospetti, essendosi trattenuta in boutique, la sera del delitto, ben oltre l’orario di chiusura.
Le sue colleghe non esitano a perorare la sua causa, ma il commissario Belinazzi non sembra tanto perspicace, ispira poca fiducia e le tre donne intuiscono che per dissipare ogni dubbio e stanare il colpevole è necessario dargli una mano, senza che lui ne sia consapevole, s’intende.
Clara, che fra tutte sembra la più idonea al ruolo, s’improvvisa così detective e comincia a indagare sull’accaduto.
Il mistero ben presto s’infittisce, poiché nuovi, strani episodi si verificano nel palazzo: Rosanna riceve un mazzo di rose da uno sconosciuto, accompagnato da un messaggio equivoco, l’inquilina del piano di sopra rimane vittima di un incidente poco chiaro, mentre lo Gnomo, ex paziente del defunto dottor Sibari, comincia a fare irruzioni improvvise in negozio scatenando il caos.
Tutte coincidenze o c’è un filo che lega gli eventi seguendo una precisa logica?
Per scoprirlo Clara non può che affidarsi al proprio istinto e ai preziosi vaticini del Nonno, un ristoratore indiano che ha il dono della preveggenza.
Sfoderando una carrellata di personaggi eccentrici e vivaci, l’autrice confeziona un poliziesco un po’ sopra le righe, in cui i toni cupi del delitto si accendono di insospettabili sfumature variopinte. Le indagini non convenzionali condotte da Clara si intrecciano a spaccati di vita quotidiana che pian piano caratterizzano il Palazzo della Polena come un microcosmo fitto di relazioni, contrasti, complicità, custode anche di inimmaginabili segreti.
Ogni personaggio si ritaglia un proprio spazio facendo emergere la sua personalità e il suo vissuto. Procedendo nella lettura, si ha la sensazione di entrare in ciascuno degli appartamenti carpendo immagini emblematiche dei vari occupanti: vediamo l’arcigna proprietaria dell’immobile, la signora Bacigalupo, perennemente accompagnata dal suo Carlino, i coniugi Riva - Bianchi alle prese con misteriosi incidenti domestici, la signora Lori con l’anoressica figlia Katia, l’infaticabile e sempre informata portiera Pinuccia, ma pure i bizzarri pazienti del dottor Sibari, che continuano ad andare e venire anche dopo la sua dipartita, senza dimenticare le burrose titolari della boutique Tutta Curve, che rappresentano tre modi diversi di interpretare e vivere la rotondità.
Pur trattandosi di un giallo, la narrazione è spumeggiante e lo stile fortemente ironico. Accantonati gli interrogatori seriosi che caratterizzano una consueta indagine poliziesca, la matassa qui si dipana attraverso confidenze e pettegolezzi scambiati davanti a una tazza di tè, pedinamenti improvvisati e a volte impacciati, incursioni notturne nel condominio addormentato, delineando un percorso bizzarro ma che un sapore d’intimità allo stesso tempo. Un percorso scandito da una quotidianità, nella quale facilmente ci si può riconoscere fino a che il crimine non interviene a minarne la stabilità, ricordandoci che chiunque, anche chi crediamo di conoscere bene, può avere qualcosa da nascondere e può trasformarsi in assassino quando meno ce lo aspettiamo.









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