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sabato 21 febbraio 2015

Recensione: Dinosauri

Titolo: Dinosauri 
Autore: Giorgio Specioso 
Editore: Balidni&Castoldi 
Pagine: 244 
Prezzo Ebook: 7,99 
Prezzo cartaceo: 16 euro



Descrizione:

Il primo Grande Evento Nebbioso ha aperto un varco temporale sugli anni Settanta: le strade sono invase da paccottiglia colorata e vecchia ferraglia. Qualcuno ne ride, altri ne fanno un’ossessione. Cosa è accaduto? Due anni dopo, un secondo Grande Evento Nebbioso chiuderà l’innocuo buco temporale sugli anni Settanta per aprirne uno drammatico sulla Preistoria: enormi bestie estinte da milioni di anni avanzano inarrestabili. Eppure sono in molti a fingere che nulla stia accadendo, e fra questi Beniamino Bosco, il quarantacinquenne protagonista del romanzo. Beniamino abita una città senza nome, lotta per una promozione in un ufficio di colleghi-rivali, è marito e padre distratto. I suoi unici meriti sono cercare un rapporto con il figlio che non gli parla e fare terapia di coppia per salvare il matrimonio. Quando il bollettino radiofonico lo informa che la minaccia preistorica è alle porte della città finalmente prende coscienza di sé, della sua famiglia e del pericolo. Forse c’è ancora una possibilità di salvezza: lo psicoterapeuta Silvano Deschi ha fatto costruire nel giardino della sua villa-studio un bunker dove accogliere i pazienti che ha in cura. Nel finale, Beniamino avrà un’occasione di riscatto che proverà a cogliere con il più semplice dei gesti.


L'autore:

Nato a Roma nel 1972, ha scritto racconti per diverse riviste e cura il progetto Archivio analogie letterarie. Questo è il suo primo romanzo.

La mia recensione:

In una realtà parallela, che sembra essere una versione esasperata della nostra, si producono degli strappi temporali. Sono varchi, anticipati da una fitta nebbia, attraverso cui elementi del passato irrompono nel presente.
La prima volta che si verifica lo strano fenomeno, la gente assiste a una pioggia di oggetti provenienti dagli anni settanta e il tutto si risolve in una festa folkloristica dal sapore vintage.
La seconda volta, invece, si scatena il panico perché a giungere da un’epoca remota non è innocua paccottiglia: a varcare la soglia del tempo sono dinosauri, enormi, feroci, pronti a distruggere tutto ciò che incontrano sul loro cammino e a sbranare gli esseri umani.
Come sempre accade nelle situazioni di emergenza, c’è chi affronta il pericolo con coraggio e chi, al contrario, pensa solo a mettersi al sicuro. Da un lato si attivano I Volontari del Mesozoico che partono alla volta di Firenze per combattere l’improbabile nemico e aiutare i fratelli in difficoltà, dall’altro c’è chi si aggrappa alla solita routine, determinato a fingere che non stia accadendo niente ‒ almeno fino a che le bestie si tengono a distanza ‒ e, nel frattempo, si attiva per aggiudicarsi un posto in uno dei bunker che la ditta Esistere sta costruendo in punti strategici della città.
Beniamino Bosco appartiene alla seconda categoria. Distoglie lo sguardo dalla catastrofe imminente e rimane ancorato alla sua squallida routine ‒ fatta di giornate in ufficio e terapia di coppia ‒ e quando giunge al punto di non poter più fingere che sia tutto nella norma, non esita a dar fondo ai risparmi per mettersi al sicuro.
L’incipit surreale, e a tratti grottesco, con cui si apre Dinosauri è in realtà il preludio a un romanzo tragicomico che, in una chiave originalissima, ci propone  una critica sociale e un’analisi introspettiva. Servendosi di una lente deformante, Giorgio Specioso volge uno sguardo attento alla nostra realtà, ponendo l’accento sulla deriva dei valori che la caratterizza, per poi dirottarlo all’interno dell’animo umano e mostrarci quanto rifletta i mali del nostro tempo.
Il presente ridisegnato dall’autore, si propone come una versione spinta al parossismo del nostro attuale stile di vita. Sete di denaro e ambizione sfrenata sono le molle che spingono tutti i personaggi. Il ritratto che ne vien fuori è quello di una società che sempre più si inaridisce in nome di un materialismo sregolato; una società in cui il sesso diviene un’arma di potere e la scalata aziendale il fine che giustifica qualsiasi mezzo; una società in cui le relazioni umane si riducono a una sorta di gioco di ruolo e i sentimenti fanno sempre più fatica a ritagliarsi uno spazio.
Da una parte si afferma un sistema aziendale che non ammette debolezze e sottopone i suoi dipendenti a continue verifiche, tese a decretare la loro idoneità al lavoro sulla base della serenità psichica e della motivazione; dall’altra arranca un modello individuale, sempre più debole, che vede il singolo incapace di gestire la fera emozionale nella vita privata e aggrapparsi alla psicoterapia per arginare la schizofrenia cui il modello sociale lo condanna.
Ai bizzarri strappi temporali che si verificano all’esterno corrisponderanno così degli strappi interiori che costringeranno gli attori di questa storia a recuperare la capacità e il coraggio di guardarsi dentro.
Il protagonista, per esempio, finirà  per concentrarsi sulle lacune della sua vita familiare, e quando non potrà più negarla, l’emergenza diventerà per lui un’occasione per fermarsi a riflettere sul suo ruolo di marito e di padre. Si accorgerà allora di ciò che ha sottovalutato e trascurato, preso interamente dalla carriera, ridefinendo la scaletta delle sue priorità.
A quel punto i veri dinosauri da combattere non saranno più fuori, ma nell’anima e vincere la battaglia significherà, non solo restare in vita, ma recuperare e salvare ciò che davvero conta, come l’amore che lega un padre al proprio figlio.










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