Titolo: Ali
di cenere (1 volume) – Trilogia Phoenix
Autrice:
Rossella C.
Genere: New
Adult
Editore:
Self publishing
Pagine: 199
Pagine: 199
Prezzo: 0,99
Disponibile su Amazon
Descrizione:
Mya ha 23
anni, è una studentessa e vive a San Diego insieme a Erika, la sua migliore
amica. Ha alle spalle un tradimento d’amore e da allora non è più in grado di
fidarsi degli uomini. Tutto cambia però quando nella sua vita irrompe Noah, un
misterioso ragazzo dagli occhi azzurri, fotografo freelance, sempre in sella
alla sua moto che riuscirà a sgretolare parte di quel muro che Mya aveva eretto
attorno al proprio cuore.
Ma Noah sembra nascondere dei lati oscuri, enigmatici della propria vita, e per questo contro ogni aspettativa sarà proprio lui a cercare di frenare la passione improvvisa che li travolge.
Riuscirà Mya a fidarsi e ad avvicinarlo?
E se i segreti di Noah venissero poi alla luce?
Ma Noah sembra nascondere dei lati oscuri, enigmatici della propria vita, e per questo contro ogni aspettativa sarà proprio lui a cercare di frenare la passione improvvisa che li travolge.
Riuscirà Mya a fidarsi e ad avvicinarlo?
E se i segreti di Noah venissero poi alla luce?
L'autrice:
Rossella C.
è una ragazza di 26 anni, laureata in lettere e filosofia e insegnante
‘precaria’ di italiano. Vive a Napoli con la sua famiglia. Tra le diverse
passioni oltre la scrittura c’è anche la pittura. Adora dipingere scene
astratte con i colori più veri. Ali di cenere è in assoluto il suo libro
d’esordio ed è il primo volume di una trilogia dal nome Phoenix.
Un estratto:
Attendo una lieve onda che si avvicina ai miei piedi, e ne
batto uno con forza sull’acqua. Piccole gocce gli arrivano anche sulle braccia,
ricadendo lungo di esse.
“Mi stai provocando?” ritorna quel suo piccolo ghigno.
Resto anch’io al gioco.
“Mi stai provocando?” ritorna quel suo piccolo ghigno.
Resto anch’io al gioco.
“Dipende! … Vuoi essere provocato?” rispondo riprendendo le
sue stesse parole. Fingo calma ma in realtà ho il cuore a mille.
“Ok! L’hai voluto tu!” si dirige verso di me con lunghe falcate. Ho un tonfo al cuore per lo sguardo forte che possiede mentre si muove verso di me. Mi cinge le gambe e mi alza sulla sua schiena.
“Cosa fai?” urlo.
Lui non risponde e continua a muoversi verso l’acqua più profonda.
“Ti prego no, non farlo”.
Non so se ridere o essere imbarazzata per la posizione in cui mi trovo, con il sedere in aria e la testa rivolta verso il suo fondoschiena.
“Per favore” dico ridendo “fermati”.
“Prometti che farai la brava?”
“prometto che farò la brava” ripeto riluttante.
“E prometti che sarai sempre carina, gentile e disponibile con me, qualsiasi cosa ti chieda?”
“No questo non lo posso promett …” mi interrompe con una sonora pacca sul sedere.
Più che farmi male, mi irradia calore. E’ stato un gesto improvviso che doveva essere scherzoso ma che ha accesso un ancor più forte scarica di attrazione fisica. Sto desiderando che quella mano possa tornare ancora in quel punto.
“Ok, lo prometto” dico sconfitta e imbarazzata per i miei pensieri.
“Bene, ora può andare” dice in tono lieve.
Mi aiuta a mettermi dritta. Le sue forti braccia avvolgono i miei fianchi in una presa forte. Abbasso il capo per guardarlo negli occhi. Sembra che anche lui si sia accorto del drastico cambiamento tra noi. Il suo volto è mutato. Non c’è più alcuna traccia di divertimento ma vedo solo … desiderio. Noah non è tornato sul bagnasciuga ma lascia che io scenda molto lentamente in quei pochi centimetri di acqua. Mi tiene ancora stretta a sé, lo fisso dall’alto e senza alcuna fretta rilassa piano la presa. I nostri corpi strisciano l’uno sull’altro. La mia maglietta bagnata mostra i miei seni premuti sul suo petto. Si alza appena mostrando l’addome nudo. Finalmente tocco terra. Ho i pantaloni bagnati fino alle ginocchia. Ma ormai non mi interessa più, la mia attenzione è rivolta altrove. Le mie mani sono ferme sui suoi pettorali, mentre lui tiene le sue ancora intorno alla mia vita. Sento la tensione sessuale crescere tra noi. Ciò che riesco a provare per questo ragazzo è nuovo e totalmente inaspettato. Niente che avessi mai provato prima. Sento il bruciore sulla mia pelle. I miei respiri si fanno più corti. Riporto inevitabilmente l’attenzione sulle sue labbra; così perfette e ben delineate. Ho voglia di assaggiare quella bocca. Muovo appena il viso verso di lui mordendomi il labbro inferiore pronta a prendermi ciò che voglio, ciò di cui adesso sento un disperato bisogno. Lui stringe con una maggiore forza la presa sui miei fianchi. So che sta per darmi ciò che voglio. Invece con l’altra mano, libera la mia bocca dalla stretta dei mie denti
“Non desiderarlo Mya”.
Spalanco gli occhi stupita e confusa.
“Non porterebbe esserci nulla di buono” dice mentre continua a stringermi, quasi come se stesse combattendo contro se stesso, anche se dalla sua voce traspare sicurezza. Una sicurezza che mi fa vacillare e sentire una stupida. D’un tratto mi sembra tutto sbagliato. Le mie mani su di lui, la vicinanza del mio corpo, la mia maglia quasi trasparente. Mi sento una stupida che ha cercato e si è illusa di qualcosa che in realtà non esisteva.
“Ok! L’hai voluto tu!” si dirige verso di me con lunghe falcate. Ho un tonfo al cuore per lo sguardo forte che possiede mentre si muove verso di me. Mi cinge le gambe e mi alza sulla sua schiena.
“Cosa fai?” urlo.
Lui non risponde e continua a muoversi verso l’acqua più profonda.
“Ti prego no, non farlo”.
Non so se ridere o essere imbarazzata per la posizione in cui mi trovo, con il sedere in aria e la testa rivolta verso il suo fondoschiena.
“Per favore” dico ridendo “fermati”.
“Prometti che farai la brava?”
“prometto che farò la brava” ripeto riluttante.
“E prometti che sarai sempre carina, gentile e disponibile con me, qualsiasi cosa ti chieda?”
“No questo non lo posso promett …” mi interrompe con una sonora pacca sul sedere.
Più che farmi male, mi irradia calore. E’ stato un gesto improvviso che doveva essere scherzoso ma che ha accesso un ancor più forte scarica di attrazione fisica. Sto desiderando che quella mano possa tornare ancora in quel punto.
“Ok, lo prometto” dico sconfitta e imbarazzata per i miei pensieri.
“Bene, ora può andare” dice in tono lieve.
Mi aiuta a mettermi dritta. Le sue forti braccia avvolgono i miei fianchi in una presa forte. Abbasso il capo per guardarlo negli occhi. Sembra che anche lui si sia accorto del drastico cambiamento tra noi. Il suo volto è mutato. Non c’è più alcuna traccia di divertimento ma vedo solo … desiderio. Noah non è tornato sul bagnasciuga ma lascia che io scenda molto lentamente in quei pochi centimetri di acqua. Mi tiene ancora stretta a sé, lo fisso dall’alto e senza alcuna fretta rilassa piano la presa. I nostri corpi strisciano l’uno sull’altro. La mia maglietta bagnata mostra i miei seni premuti sul suo petto. Si alza appena mostrando l’addome nudo. Finalmente tocco terra. Ho i pantaloni bagnati fino alle ginocchia. Ma ormai non mi interessa più, la mia attenzione è rivolta altrove. Le mie mani sono ferme sui suoi pettorali, mentre lui tiene le sue ancora intorno alla mia vita. Sento la tensione sessuale crescere tra noi. Ciò che riesco a provare per questo ragazzo è nuovo e totalmente inaspettato. Niente che avessi mai provato prima. Sento il bruciore sulla mia pelle. I miei respiri si fanno più corti. Riporto inevitabilmente l’attenzione sulle sue labbra; così perfette e ben delineate. Ho voglia di assaggiare quella bocca. Muovo appena il viso verso di lui mordendomi il labbro inferiore pronta a prendermi ciò che voglio, ciò di cui adesso sento un disperato bisogno. Lui stringe con una maggiore forza la presa sui miei fianchi. So che sta per darmi ciò che voglio. Invece con l’altra mano, libera la mia bocca dalla stretta dei mie denti
“Non desiderarlo Mya”.
Spalanco gli occhi stupita e confusa.
“Non porterebbe esserci nulla di buono” dice mentre continua a stringermi, quasi come se stesse combattendo contro se stesso, anche se dalla sua voce traspare sicurezza. Una sicurezza che mi fa vacillare e sentire una stupida. D’un tratto mi sembra tutto sbagliato. Le mie mani su di lui, la vicinanza del mio corpo, la mia maglia quasi trasparente. Mi sento una stupida che ha cercato e si è illusa di qualcosa che in realtà non esisteva.
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