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mercoledì 22 luglio 2015

Recensione: Effetto domino

Titolo: Effetto domino 
Autrice: Edy Tassi 
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 380
Prezzo: 12,90

Descrizione:

Nascosta dietro l’obietti vo della macchina fotografica, Gloria è sicura di essere intoccabile. E invisibile. Di poter scegliere lei ogni mossa, anche con gli uomini. Seducendoli, amandoli senza inibizioni, e poi lasciandoli prima di poter provare emozioni troppo intense. Prima di poter soffrire. Ma nessuno può sfuggire alla propria storia. E quando il passato la chiama con forza dall’Africa alle sponde scintillanti ed esclusive del Lago di Como, Gloria comincia a seguire le tracce di una verità scomoda, di una storia familiare misteriosa e affascinante. Al centro di tutto c’è l’enigmatica e imponente Villa Visdomini. E un uomo, Marco, che è tentazione pura, pericoloso come il fuoco che divampa tra loro. Questa volta Gloria non può più nascondersi.

L'autrice:
Originaria di Cantù, in provincia di Como, dopo anni dedicati alla traduzione approda finalmente alla scrittura creativa, come sognava fin da quando ricevette in regalo dal nonno una Olivetti 22, in un tempo in cui scrivere significava ancora “sporcarsi le mani”.
Da lì, le storie non l’hanno mai abbandonata. Effetto domino è il suo secondo romanzo dopo Ballando con il fuoco, pubblicato da Harlequin Mondadori nel 2014.
Online la trovate su www.edytassi.it e su Facebook.com/edy.tassi.

La mia recensione:

Scoprire all’improvviso di aver vissuto nella menzogna, ignorando la verità sul proprio conto, è destabilizzante. Gloria se ne accorge, forse nel peggiore dei modi, a partire dal giorno in cui suo padre viene ritrovato morto assassinato in un casinò in Africa.
La tragedia non la coglie alla sprovvista, in qualche modo era annunciata, perché Stefano Montanari era un giocatore d’azzardo e da anni viveva sul filo del rasoio; a spiazzarla è, invece, un quaderno che trova fra le sue cose: un diario appartenuto a sua madre, morta quando lei era solo una bambina.
Quelle pagine vergate a mano, le raccontano una storia che non ha mai conosciuto, una storia diversa da quella che le ha sempre raccontato il papà. Cresciuta in Africa, convinta di non avere altri familiari che lui, di punto in bianco apprende di aver avuto un nonno in Italia e di essere stata allontanata intenzionalmente dal suo luogo di origine. Scoppiata la bolla di bugie in cui è rimasta sospesa per anni, a Gloria non rimane altra scelta che recarsi a Como a Villa Visdomini, laddove sua madre è nata e ha vissuto fino a che non è fuggita con l’uomo che amava. Solo lì potrà ritrovare i tasselli mancanti per ricostruire la sua storia autentica e riconquistare le verità che il padre le ha taciuto. Riuscire nell’impresa, tuttavia, non è così semplice perché il nonno è passato a miglior vita e la villa appartiene ormai ai Galbiati che erano in  pessimi rapporti con i Montanari e, stando alle informazioni raccolte, non sarebbero affatto contenti di sapere della sua esistenza.
Per intrufolarsi nella proprietà Gloria dovrà dunque ricorrere all’inganno. Facendosi scudo della sua professione di fotografa, si accosterà in punta di piedi alla sua meta, tuttavia giunta sul posto, il destino sembrerà servirle su un piatto d’argento una particolarissima chiave di accesso… una chiave in carne e ossa, dagli occhi verdi e i muscoli ben torniti. Il suo nome è Marco Galbiati; lui è il giovane figlio del padrone di casa ed è un seduttore nato. Imbattersi in Gloria e decidere di farla sua saranno, per lui, due atti simultanei. Stare al gioco, per la giovane Montanari,  sarà il modo più facile per raggiungere il suo obiettivo, o almeno così crederà fino a che non interverranno degli imprevisti a sconvolgere qualsiasi piano.
Queste premesse così articolate e fitte di mistero, in realtà, non rappresentano che un piccolo assaggio dell’intrigante trama che ci catturerà proseguendo nella lettura. Con una maestria degna di una giallista di professione, Edy Tassi orchestra una storia nella quale segreti di famiglia, complotti e colpi di scena si dispongono a formare una griglia mozzafiato; sfoderando poi sensualità e romanticismo vi innesta una piccante liason, che nasce come un gioco di seduzione basato sul sesso e si evolve finendo per ghermirci il cuore. Il risultato è un romantic suspense avvincente, passionale, emozionante, di quelli che inchiodano fino all’epilogo e, nel contempo, fanno sognare.
La narrazione  a POV alternati – gestita peraltro in maniera impeccabile – ci offre la duplice prospettiva di Gloria e Marco sugli avvenimenti mettendone in evidenza le rispettive personalità.
Entrambi si offrono al lettore senza veli – e non solo in senso fisico – mostrando tanto i propri punti di forza quanto le fragilità che li rendono particolarmente realistici.
Dietro la maschera da gigolò, scopriremo così un Marco meno superficiale di quel che appare, romantico non meno che seducente, leale e capace anche di sentimenti profondi.
Allo stesso modo, la macchina fotografica di Gloria si rivelerà una sorta di scudo che erge quasi a  barriera fra sé e gli altri per evitare di farsi male. Una debolezza questa che affonda le sue radici nel suo background familiare, ma che investe anche la sfera sessuale e il suo rapporto con gli uomini, giacché Gloria è stata ferita sentimentalmente in passato e, proprio per questo, ha promesso a se stessa di non innamorarsi più.
Fra le mura di una splendida villa, incorniciata dal suggestivo paesaggio offerto dal lago di Como, ci ritroveremo dunque a seguire i protagonisti in un’insolita caccia al tesoro che si fonde con un altrettanto originale gioco di seduzione.
E mentre il tasso di adrenalina, scatenato dall’intreccio poliziesco, sale di pari passo con la temperatura, scaldata dall’avvicendarsi di raffinate scene hot, l’amore si prepara a sferrare l’affondo finale.
Meglio correre il rischio di amare la persona sbagliata o rassegnarsi a vivere non amando affatto?
La risposta a questa domanda costituirà una tessera essenziale, probabilmente l’unica a restare davvero in piedi quando l’effetto domino innescato dalla morte di Montanari avrà esaurito la sua corsa.










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