domenica 17 luglio 2016

Recensione: Soul Magic di Poppy Dennison

Titolo: Soul Magic
Serie Trilogia, libro 3
Autrice: Poppy Dennison
Traduttore: Gaia Marino
Editore: Dreamspinner
Pagine: 205
Prezzo: 6,99
Disponibile qui

Descrizione:
Il sangue scorre fin nell’anima. Cormac non è più stato lo stesso dalla notte dell’attacco al Branco della Luna Alta. Con la sua magia indebolita, si sente consumato da una sete di sangue che non provava dai tempi in cui era diventato un vampiro. La brama di riavere il suo potere lo rende un pericolo per l’ultimo membro della sua famiglia rimasto in vita e la fame lo rende avventato. E questo è solo l’inizio dei suoi problemi. Nutrirsi del sangue del beta del branco, Liam Benson, avrebbe dovuto saziare il suo appetito, non lasciarlo con un desiderio persino più grande. 
Simon Osborne e Gray Townsend cercano intanto di lottare contro una creatura che la storia sostiene non possa esistere: una creatura che possiede tutti e tre i tipi di magia. Il branco dovrà ricorrere a tutte le sue risorse per riuscire a vincere contro il misterioso Triade, persino rivolgere una richiesta d’aiuto all’ambiguo Consiglio dei Maghi. Mentre Cormac si sforza di conciliare i suoi fallimenti passati con i suoi desideri presenti, Simon dovrà cercare di rendere possibile l’impossibile: un’alleanza tra mente, corpo e spirito.

La mia recensione:
Il più delle volte sono io a scegliere i libri da recensire, ogni tanto però capita che qualche libro scelga me. In qualche modo è il caso di Soul Magic, finito nelle mie mani per un piccolo errore: la newsletter ricevuta dalla CE lo indicava come primo libro di una trilogia anziché come volume conclusivo e, fortemente attratta da genere (chi mi conosce sa che ho un debole per l’urban fantasy) e trama, ho deciso di leggerlo prima di scoprire l’equivoco. Quando mi sono resa conto che si trattava di un sequel, sono stata tentata di metterlo in standby fino a che non avessi letto i libri precedenti, ma la curiosità ha prevalso; non ho saputo resistere alla tentazione di dare una sbirciatina alle prime pagine e… quasi senza accorgermene, ho continuato a leggere ritrovandomi all’ultima pagina, come per magia – è proprio il caso di dirlo visto il tema di cui si tratta.
La verità è che, pur non essendo uno standalone, il romanzo contiene informazioni e rimandi agli episodi pregressi sufficienti affinché si riesca comunque a comprendere la storia e seguirne il filo.
 Lo stile scorrevole, la trama movimentata, la tematica interessantissima fanno il resto.
A questo punto avrete già capito che non mi sono affatto pentita del mio piccolo “azzardo” e che la lettura si è rivelata molto piacevole.
La magia nelle sue molteplici forme e manifestazioni è il tema principale intorno a cui ruota l’opera. L’idea alla base è che diversi tipi di magia non possano, o meglio non debbano, convivere in uno stesso individuo perché ciò comporterebbe un pericoloso accumulo di potere e la rottura del naturale equilibrio provocando infauste conseguenze. Per tale ragione, nel mondo immaginario creato da Poppy Dennison, le creature magiche appartenenti a specie diverse (vampiri, mutaforma, maghi) si tengono a distanza, evitando di mescolarsi fra loro… o almeno questa era la regola a cui si attenevano prima che l’amore, esploso fra l’alfa Gray e il mago Simon, provocasse una rottura degli schemi. Questo avveniva nel primo libro della serie, Mind Magic. 
In Soul Magic, ritroviamo il branco della Luna Alta, quello appunto di Gray, alle prese con lo stesso pericolo che l’ha minacciato negli episodi precedenti e che ancora incombe. A quanto pare, un essere misterioso è riuscito a riunire in sé le tre forme di magia conosciute e sta sferrando attacchi alle varie comunità magiche per accumulare le energie sufficienti a rafforzare e consolidare i suoi poteri. Dopo aver sterminato il branco dei leoni di montagna, sembra aver preso di mira quello della Luna Alta, non solo, il suo interesse pare essere rivolto in modo particolare al piccolo Garon, che sta manifestando doti particolari, e ciò lo pone in una condizione di estremo pericolo.  
Mentre Gray e Simon tentano di difendere la loro comunità e far luce sulla vicenda, Cormac, sopraffatto da un’improvvisa quanto inspiegabile brama di sangue, fugge. A Liam, che peraltro nutre un debole per il vampiro, viene assegnato  il compito di andare a cercarlo e ricondurlo indietro.  
Scoprire l’identità del nemico e sconfiggerlo una volta per tutte: è questa la mission che anima l’intero romanzo, dando vita a una storia avventurosa, ricca di scontri, mistero e pathos e non priva di una parentesi più romantica. 
Mentre l’azione è in corso, infatti, si delinea una nuova coppia, quella formata da Cormac e Liam che si scopriranno travolti da una reciproca attrazione. Saranno proprio questi due personaggi a regalarci i momenti più passionali e piccanti. A questo proposito ho apprezzato tanto la capacità dell’autrice di dosare al punto giusto la componente erotica, evitando di renderla invadente a discapito delle altre. La storia d’amore fra Cormac e Liam si inserisce con discrezione nel contesto, emoziona  e coinvolge ma non ruba mai la scena agli altri accadimenti.
Quel che più mi ha conquistata di questo romanzo è la presenza tangibile della magia, che fra le pagine prende vita, mostrandosi attraverso i suoi  molteplici colori e odori ma soprattutto l’idea di una società magica multietnica  che si afferma con forza sempre maggiore man mano che si va avanti. Le battaglie, i pericoli, le perdite che i protagonisti affrontano conducono anche all’acquisizione di una nuova consapevolezza: la convivenza fra specie diverse, e nondimeno la formazione di coppie ibride, non è un male in sé, non è qualcosa da bandire, non è un pericolo da evitare ma una valore aggiunto, una ricchezza da accogliere e coltivare. Se a legare i detentori dei diversi tipi di magia è l’amore, non si rischia niente, anzi si possono gettare le basi per una società migliore.



















  
 


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