TITOLO: Vendetta
AUTORE: Susan Moretto
GENERE: urban fantasy, time travel
EDITORE: self publishing
FORMATO: ebook e cartaceo
PREZZO: € 3,99
Disponibile su Amazon
AUTORE: Susan Moretto
GENERE: urban fantasy, time travel
EDITORE: self publishing
FORMATO: ebook e cartaceo
PREZZO: € 3,99
Disponibile su Amazon
Cosa faresti se la tua vita andasse a rotoli? Se tutti i tuoi sogni si infrangessero? Se la vita perfetta che credevi di avere fosse solo una bugia?
È quello che succede a Johanna: fidanzato perfetto, migliore amica perfetta, lavoro perfetto, matrimonio perfetto. L'unico suo problema è Logan, il nuovo vicino di casa che la fa impazzire, e non in senso positivo.
Una vita da sogno che si sgretola davanti ai suoi occhi, ma Logan le dà la possibilità di rivivere quei mesi e cambiare il proprio futuro. Deve solo scegliere: morte, giustizia o vendetta?
L’autrice:
Susan Moretto è nata e cresciuta in Friuli, dove vive assieme al compagno, al figlio e a un numero variabile di animali che la fanno impazzire. Tra lo scarrozzare il figlio agli allenamenti di calcio e l’aiutarlo nei compiti, trova il tempo di mettere nero su bianco le fantasie che le ronzano in testa. Nel 2013 ha pubblicato “Betty’s Place”, edito da Alcheringa Edizioni, mentre nel 2014 è uscito “Sopravvissuti”, Edizioni
Diversa Sintonia. Nel 2015 ha pubblicato con Triskell Edizioni il suo primo romanzo M/M, “Occhi di ghiaccio”, e il racconto “Buon Natale, sfigato!”, contenuto nell’antologia di Natale. Il racconto “Piratesse” è contenuto nell’antologia “Oltre l’arcobaleno”, edita Associazione Amarganta, pubblicato nel 2016, e sempre nello stesso anno pubblica "Principessina" con Triskell Edizioni.
La mia recensione:
Un lavoro sicuro e ben retribuito, un’amica super, un fidanzato da urlo che si appresta a portarla all’altare. La vita di Johanna è perfetta… o meglio, lo sarebbe se non si reggesse su un mucchio di bugie. In realtà lei non sospetta di essere “principessa” in un castello di carte in procinto di crollare, crede davvero nella genuinità della sua favola, fino a che qualcuno non insinua in lei il germe del sospetto.
Il solitario che l’amato Mark le ha regalato per sugellare la promessa di matrimonio è autentico o farlocco? L’amica Martha è davvero affidabile? Il suo promesso sposo è fedele?
Non è una vocina interiore e nemmeno un saggio grillo
parlante a suggerirle simili interrogativi, bensì Logan, il suo nuovo vicino di
casa: un ragazzo bello come un surfista californiano ma cafone come pochi. Puzza
perennemente di alcol, sfoggia una vasta gamma di magliette con effigi di
vecchi cantanti, tutte rigorosamente bucate, è sboccato, ascolta sempre musica
ad altissimo volume e, a quanto pare, non si fa nemmeno i fatti suoi. Insomma, un tipo odioso e privo di qualsiasi
credibilità ma insidioso al punto che Jo comincia sul serio a nutrire dei
sospetti sulla sincerità di chi la circonda e, suo malgrado, finisce per
indagare. L’idea sarebbe quella di mettersi solo l’anima in pace e dimostrare a
Logan di aver torto su tutta la linea. A conti fatti, la realtà dà ragione al
vicino impiccione e la sua vita va letteralmente a catafascio.
Nessun timore, non vi ho spoilerato il finale, giacché questo non è l’epilogo bensì l’inizio della vera storia. Sì, perché Logan dopo aver guastato la festa a Jo, le fa anche un’importante rivelazione: lei è una delle poche persone privilegiate cui il destino (o Dio o il caso) ha deciso di concedere una seconda possibilità. Ciò significa che potrà tornare indietro, conservando la memoria del futuro, e cambiare il corso degli eventi.
Un tema non nuovissimo, che ha ispirato vari autori e registi (basti pensare a film come Sliding doors o The family Man) ma che si presta a infinite interpretazioni e non annoia mai. Susan Moretto lo ripropone con brio, regalandoci una trama che, pur avendo dei risvolti drammatici, diverte e fa sorridere. Sebbene la cornice di riferimento sia triste perché quel che Jo scopre sulla sua vita non è per niente piacevole, vede crollare tutte le sue certezze e perde gli affetti più cari, le atmosfere non diventano mai tragiche e i toni rimangono sostanzialmente allegri. Ciò è possibile grazie alla presenza di Logan che rappresenta il maggior punto di forza di questo romanzo, nonché il vero tocco di originalità.
Benché la protagonista lo etichetti come un cafone insopportabile – io stessa facendo riferimento alla sua descrizione ve l’ho presentato così – conoscendolo si scopre che è simpaticissimo e dotato di un fascino, indubbiamente sopra le righe, ma irresistibile. Logan ha la capacità di sdrammatizzare, appunto, di afferrare le redini di una situazione difficile e trovare una via di uscita, è colui che sprona a non piangersi addosso e a reagire alle avversità. È un po’ come un arcobaleno dopo il temporale. Nello stesso tempo è l’incarnazione della sregolatezza, è il tipo che rompe gli schemi, non ha programmi, non si pone limiti. Si mostra del tutto inaffidabile, eppure è sempre lì quando ce n’è bisogno. Nonostante tutto, Jo dovrà riconoscere che è l’unica persona su cui possa contare proprio quando tutti gli altri sono venuti meno.
L’incognita incarnata da Logan, oltre ad assicurare il divertimento, rende particolarmente intrigante la lettura perché suscita un sacco di dubbi e domande. Chi o cosa è? Un angelo, un demone, un mix di entrambi? È veramente difficile, se non impossibile, stabilirlo e questo non fa che accrescere il suo appeal.
I vari misteri disseminati ad arte nel plot, unitamente allo stile fortemente ironico e frizzante, fanno sì che le pagine scorrano alla velocità della luce. Dopo poche righe mi sono sentita completamente rapita dalla storia e non sono riuscita più a staccarmene.
Unica pecca di un libro altrimenti perfetto è il finale. L’ho trovato includente e, per certi versi affrettato. Sembra quasi che, giunta in dirittura d’arrivo, l’autrice sia sia fermata all’improvviso non riuscendo a trovare una conclusione che fosse all’altezza del meccanismo messo in moto. Una piccola delusione che comunque non compromette la qualità del romanzo, probabilmente uno dei più divertenti fra quelli letti nel 2016.
Nessun timore, non vi ho spoilerato il finale, giacché questo non è l’epilogo bensì l’inizio della vera storia. Sì, perché Logan dopo aver guastato la festa a Jo, le fa anche un’importante rivelazione: lei è una delle poche persone privilegiate cui il destino (o Dio o il caso) ha deciso di concedere una seconda possibilità. Ciò significa che potrà tornare indietro, conservando la memoria del futuro, e cambiare il corso degli eventi.
Un tema non nuovissimo, che ha ispirato vari autori e registi (basti pensare a film come Sliding doors o The family Man) ma che si presta a infinite interpretazioni e non annoia mai. Susan Moretto lo ripropone con brio, regalandoci una trama che, pur avendo dei risvolti drammatici, diverte e fa sorridere. Sebbene la cornice di riferimento sia triste perché quel che Jo scopre sulla sua vita non è per niente piacevole, vede crollare tutte le sue certezze e perde gli affetti più cari, le atmosfere non diventano mai tragiche e i toni rimangono sostanzialmente allegri. Ciò è possibile grazie alla presenza di Logan che rappresenta il maggior punto di forza di questo romanzo, nonché il vero tocco di originalità.
Benché la protagonista lo etichetti come un cafone insopportabile – io stessa facendo riferimento alla sua descrizione ve l’ho presentato così – conoscendolo si scopre che è simpaticissimo e dotato di un fascino, indubbiamente sopra le righe, ma irresistibile. Logan ha la capacità di sdrammatizzare, appunto, di afferrare le redini di una situazione difficile e trovare una via di uscita, è colui che sprona a non piangersi addosso e a reagire alle avversità. È un po’ come un arcobaleno dopo il temporale. Nello stesso tempo è l’incarnazione della sregolatezza, è il tipo che rompe gli schemi, non ha programmi, non si pone limiti. Si mostra del tutto inaffidabile, eppure è sempre lì quando ce n’è bisogno. Nonostante tutto, Jo dovrà riconoscere che è l’unica persona su cui possa contare proprio quando tutti gli altri sono venuti meno.
L’incognita incarnata da Logan, oltre ad assicurare il divertimento, rende particolarmente intrigante la lettura perché suscita un sacco di dubbi e domande. Chi o cosa è? Un angelo, un demone, un mix di entrambi? È veramente difficile, se non impossibile, stabilirlo e questo non fa che accrescere il suo appeal.
I vari misteri disseminati ad arte nel plot, unitamente allo stile fortemente ironico e frizzante, fanno sì che le pagine scorrano alla velocità della luce. Dopo poche righe mi sono sentita completamente rapita dalla storia e non sono riuscita più a staccarmene.
Unica pecca di un libro altrimenti perfetto è il finale. L’ho trovato includente e, per certi versi affrettato. Sembra quasi che, giunta in dirittura d’arrivo, l’autrice sia sia fermata all’improvviso non riuscendo a trovare una conclusione che fosse all’altezza del meccanismo messo in moto. Una piccola delusione che comunque non compromette la qualità del romanzo, probabilmente uno dei più divertenti fra quelli letti nel 2016.
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