Titolo: Morte a San Siro. Milano, il mistero di villa Pozzi
Autore: Alessandro Bastasi
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 288
Prezzo: 12,90
Descrizione:
«In zona San Siro a Milano una
macabra scoperta ha funestato questa mattina il lavoro di Khalid Buhar,
macchinista dell’impresa edile Milano Costruzioni, mentre si accingeva a
spianare il terreno a ridosso di una vecchia villa, abbattuta per far posto a un
nuovo ipermercato di proprietà del magnate svizzero Karl Heimer. Stava operando
con la scavatrice quando, dalle macerie, sono improvvisamente venuti alla luce
alcuni resti umani». Guido Barbieri, professore di storia in pensione, non ha
dubbi: si tratta di Angela Pozzi, scomparsa a 17 anni nel lontano 1965. Una
ragazza della quale lui, diciottenne, era follemente innamorato. Ma sembra che
la morte di Angela Pozzi interessi solo a lui e di riflesso alla figlia Laura,
giornalista di un’emittente televisiva. La magistratura ha infatti gatte da
pelare molto più urgenti e pressanti. Sarà però un nuovo inaspettato delitto a
richiedere l’intervento deciso di Daniele Ferrazza, un commissario di polizia
giudiziaria che nutre per Laura un interesse non soltanto professionale. Il
commissario si troverà ad affrontare un caso oscillante tra passato e presente,
all’apparenza indecifrabile. Tanto indecifrabile da sfuggire ai canoni classici
dei fatti di sangue. La vera protagonista del romanzo è come sempre Milano, con
la trasformazione che ha subito, dagli anni Sessanta ad oggi, da città
industriale a città di servizi multietnica, dove sono scomparse le latterie, i
trani, il fumo delle ciminiere e lo smog delle caldaie a carbone, lasciando il
posto ad asettici uffici, al proliferare dei media, al trionfo del digitale.
Una mutazione nella quale si specchia il rapporto non facile tra un padre
cresciuto sull’onda ideologica di un Novecento che non c’è più e una figlia
pragmatica e interamente dedita alla carriera professionale, e nella quale la
presenza ingombrante dei media nei casi giudiziari diventa la normalità. “Oggi
i processi si fanno in televisione”, commenta uno dei personaggi. Una realtà
del nostro tempo che qui trova l’ennesima conferma.
L’autore:
Alessandro Bastasi è nato a
Treviso nel 1949. A 27 anni si è trasferito a Milano, dove attualmente vive e
lavora. Con un passato di attore teatrale, a Venezia ha recitato al teatro
Ridotto con il mitico Gino Cavalieri, ha continuato in seguito a calcare le
scene fino all'ultima partecipazione nell’atto unico Virginia (2010) di
Giuseppe Battarino e altri. Nella seconda metà degli anni ’70 ha scritto
numerosi articoli di argomento teatrale per riviste del settore (“Sipario”, “La
Ribalta”). Tra il 1990 e il 1993 ha vissuto a Mosca. Gli avvenimenti di quegli
anni – di passaggio dall’URSS alla nuova Russia – gli hanno dato materia per il
suo primo romanzo La fossa comune, pubblicato nel 2008 e ambientato nella
capitale russa. In seguito ha dato alle stampe: La gabbia criminale (romanzo,
Eclissi Editrice 2010), Città contro (romanzo, Eclissi Editrice 2011),
Ologrammi (racconto, MilanoNera Edizioni 2012), La caduta dello status
(racconto pubblicato sul quotidiano “Il Manifesto” 2012), Cronaca di
un’apocalisse annunciata (racconto, nell’antologia Cronache dalla fine del
mondo, Historica Edizioni 2012), La scelta di Lazzaro (romanzo, Meme Publishers
editore 2013), Milan by night (racconto, nell’antologia Una notte a Milano,
Novecento Editore 2014) ed Era la Milano da bere (Fratelli Frilli Editori,
2016). Altri racconti sono presenti in vari siti letterari.
La mia recensione:
I tempi cambiano, le città si evolvono. Laddove sorgeva una
vecchia villa appartenuta alla famiglia Pozzi sta per essere edificato un nuovo
ipermercato, voluto da un magnate svizzero. L’ennesimo scempio architettonico
cui non si può che assistere impotenti, giacché l’economia è il motore che
muove la società. Tuttavia, i lavori subiscono una battuta d’arresto nel
momento in cui dal terreno emergono dei resti umani.
Gli esami rivelano che si tratta di un cadavere sepolto lì
da moltissimi anni, troppi perché la polizia si interessi veramente al caso, ma
non abbastanza per un anziano professore in pensione che, nell’apprendere la
notizia dai media, con il pensiero vola al periodo della sua giovinezza,
ricorda e non ha dubbi sull’identità della vittima. Del resto i primi amori non
si scordano mai e Guido Barbieri, da ragazzo, per la bellissima Angela Pozzi aveva una cotta. L’uomo pensa che
si tratti proprio di lei, della figlia del proprietario della villa, misteriosamente
scomparsa nel 1965, all’età di diciassette anni, e mai più ritrovata.
La sua convinzione ottiene ben presto conferma ma la
situazione pare destinata a rimanere in una fase di stallo: il caso viene riaperto
e affidato al commissario Daniele Ferrazza ma, dopo così tanto tempo, dispera
di poterlo risolvere, mentre e il fratello della ragazza, che è il suo parente più
prossimo ancora in vita, sembra più interessato a insabbiare che ad approfondire la questione.
Di tutt’altro avviso rimane Guido che, invece, è determinato
a scoprire la verità e per farlo
coinvolge la figlia Laura, giornalista televisiva. Per quanto datato, un
crimine fa sempre notizia e ai giorni nostri, si sa, i processi si fanno anche
e soprattutto in televisione.
L’intrigante giallo ideato da Alessandro Bastasi crea così un
ponte fra passato e presente; le indagini tese a ricostruire l’accaduto e
risolvere il mistero che ruota intorno all’omicidio di Angela Pozzi pone a
confronto la Milano degli anni Sessanta con quella attuale, mostrandoci non
solo i cambiamenti fisici subiti dalla città ma anche quelli che hanno
investito i costumi, le abitudini, la mentalità. Per far luce sul crimine
commesso questo cambiamento sarà determinante, poiché lo stesso profilo della
vittima e le ipotesi legate alla sua scomparsa potranno essere comprese bene
solo se contestualizzate. Angela, in effetti, incarnava lo spirito sessantottino,
era una ragazza ribelle ed emancipata che sfidava le convenzioni, a partire dal suo abbigliamento e sognava una carriera nel mondo dello
spettacolo. Per quel che si sa, aveva anche una relazione amorosa contrastata
dalla famiglia, poiché il ragazzo da lei scelto fra tanti spasimanti era un “terrone”
e non vantava la stessa estrazione sociale dei Pozzi.
Guido e Laura, formano una coppia di investigatori provetti
insolita e accattivante. Mentre li vediamo impegnati nelle indagini, abbiamo
occasione di conoscerli anche nella loro dimensione privata e di appassionarci alle
loro vicende. Scopriamo così che Guido è
vedovo, vive solo, anche se nello stesso palazzo della figlia e, pur essendole
molto legato, spesso ha difficoltà a esternare i suoi sentimenti. Laura, dal
suo canto, è una donna ambiziosa e votata alla carriera, ha un figlio ma il suo
matrimonio è finito e fa davvero fatica a lanciarsi in una nuova relazione.
Il mistero di villa Pozzi, in maniera inaspettata finirà per
rinsaldare il legame fra Guido e Laura, proprio perché si innescherà fra loro
un rapporto di complicità e collaborazione, ma fornirà alla giornalista anche
un’occasione insperata per conoscere un uomo che, forse, infrangerà la sua
corazza e scioglierà il gelo che avvolge il suo cuore.
Se amate i gialli, non potrete che apprezzare questo romanzo.
La trama ben congegnata, lo stile fluido, il ritmo incalzante alimentano la curiosità
mentre il finale riserva un colpo di scena assolutamente imprevedibile.
Pur scandagliando un crimine che risale a più di cinquant’anni
fa, inoltre, Morte a San Siro sorprende
per l’attualità delle tematiche affrontate, offrendosi come una lente che, filtrando
un’altra epoca si trasforma gradualmente in uno specchio fedele dei nostri
tempi.
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