In uscita il 15 giugno 2017
Titolo: Le cose che credevamo di sapere
Autrice: Mashuda Snaith
Editore: Corbaccio
Pagine: 298
Prezzo: 16,90
Descrizione:
«I ricordi sono come ortiche. All’inizio non ti accorgi che
ti hanno punto e quando te ne accorgi la sostanza urticante ti è ormai
penetrata nella pelle e ti prude così tanto che tutto ciò a cui riesci a
pensare è a come liberarti dal prurito. Ho cercato di liberarmi di te,
Marianne. Ho nascosto tutti i nostri giochi sotto il mio letto e ho tolto tutte
le foto dalle cornici, eppure, anche quando provo a dimenticare, tu sei ancora
lì.»
Ravine Roy ha diciott’anni e festeggia il suo compleanno a
letto, dove si trova ormai da dieci anni. E non ha in programma di alzarsi nel
futuro immediato. D’altronde non ha alcun desiderio di affrontare il Grande
Mondo di Fuori. «Non vorresti almeno provarci?» domanda sua madre. Ma Ravine
non vuole. Non può. Soffre di una sindrome che le causa dei dolori cronici che
le impediscono di muoversi. Da un giorno di dieci anni fa. Il giorno in cui
tutto è cambiato. Il giorno in cui è scomparsa la sua amica del cuore.
La mamma, originaria del Bangladesh, cerca in tutti modi di
aiutarla a guarire e le regala un diario per raccontare la sua vita nella
speranza che riesaminare gli eventi la aiuti a reagire. Chi era Marianne, com’è
diventata amica di Ravine, che cosa è successo veramente, perché è scomparsa?
Ripercorrere gli anni dell’infanzia ‒ quando, con Marianne e il fratello di lei
Jonathan, Ravine trascorreva giornate serene, fatte di giochi, avventure e
confidenze ‒ e confrontarli con il doloroso presente è difficile, ma Ravine,
nutrita dai piatti profumati e speziati della madre e dalla sua incrollabile e
allegra fiducia, troverà la forza di non mollare e riaffacciarsi alla vita.
Costi quel che costi.
Le cose che credevamo di sapere è un romanzo d’esordio
fresco e intenso, delicato e commovente, che insegna a ricominciare dalle
proprie radici. Perché è così che ci riesce Ravine, facendo fiorire il proprio
futuro ricordando il tempo in cui lei e Marianne, le due amiche per la pelle,
si dicevano: «Cantiamo e travestiamoci. Scriviamo delle storie e inventiamoci
un modo per riparare il mondo».
Mahsuda Snaith ha vinto nel 2014 il SI Leeds Literary Prize,
il Bristol Short Story Prize ed è stata finalista al Myslexia Novel Writing
Competition nel 2013. Vive a Leicester dove tiene dei workshop di scrittura e
insegna alle scuole elementari. Mahsuda Snaith è appassionata di libri
(ovviamente) e di croquet (meno ovviamente). Le cose che credevamo di sapere è
il suo primo romanzo.
Nessun commento:
Posta un commento