Titolo: La bambola del Cisternino
Autore: Diego Collaveri
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 300
Prezzo: 12,90
Descrizione:
Livorno. L’omicidio di una vecchia prostituta nei pressi del
Cisternino risveglia nel commissario Botteghi ricordi sepolti dell’infanzia,
tanto da divenire quasi una questione personale. Frustrato per gli scarsi
risultati, non molla l’indagine neppure quando il Questore gli impone un caso
più risonante. Un imprenditore edile, autore di importanti restauri storici
della città, è stato trovato morto nel parco di Villa Corridi. Tra regolamenti
di conti, inseguimenti nei sotterranei della città, un misterioso killer e un
vecchio traffico di droga, le due indagini finiranno per intrecciarsi tra loro
in un sottile gioco di parti, così inaspettato da mettere a dura prova le
capacità investigative di Botteghi. Riuscirà il commissario a scoprire
l’incredibile verità nascosta all’ombra dell’antico acquedotto Leopoldino? Un
malinconico viaggio attraverso storie di vita cui non è concessa redenzione,
cullati dalla melodia di una famosa canzone degli anni ’60.
L'autore:
Diego Collaveri, nato a Livorno il 27/02/1976, dal 1992 al
2000 ha lavorato in campo musicale, collaborando con EMI Music. Nel 2000 si
confronta con la scrittura nel circuito dei concorsi di poesia e narrativa, da
cui ottiene riconoscimenti e le prime pubblicazioni. Nel 2001 si dedica alla
sceneggiatura per la commedia teatrale e l’anno successivo per il cinema breve,
per poi arrivare alla prima regia con cui vince il concorso Minimusical indetto
da “La Repubblica” e Fandango, con cui successivamente collaborerà. Ha seguito
un percorso didattico/formativo con vari registi italiani (Paolo Virzì, Davide
Ferrario, Ruggero Deodato, Francesco Falaschi, Umberto Lenzi), studiando anche
storia della cinematografia, mentre lavorava con alcune compagnie di musical.
Nel 2003 fonda la Jolly Roger productions, etichetta indipendente per
produzioni video. Nel 2006 viene invitato dall’Universtià di Pisa, dipartimento
Cinema Musica Teatro, nell’ambito del seminario “il cinema classico
Hollywoodiano”. Nel 2009 viene inserito nell’Enciclopedia degli Scrittori
Contemporanei. Nel 2013 alcuni suoi racconti noir sono
apparsi sul settimanale “Cronaca Vera”. Dal 2014 collabora con LaTelaNera.com
come critico cinematografico. Da gennaio 2015 è tra i docenti della Scuola di
Scrittura Carver di Livorno con il corso di sceneggiatura e storia del cinema
“Scrivere per il cinema”. Nel genere noir è autore per la Fratelli Frilli
Editori di L’Odore Salmastro dei Fossi (2015), de Il Segreto del Voltone (2016)
e della serie Anime Assassine.
Titolo: Verese non avere paura
Autore: Laura Veroni
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 288
Prezzo: 12,90
Descrizione:
“La ragazzina stava correndo lungo la strada che da Brinzio,
dove abitava, portava a Castello Cabiaglio. Si stava allenando intensamente.
Aveva appena vinto la maratona ai giochi della gioventù”. Improvvisamente un
rumore alle sue spalle, poi l’aggressione brutale, selvaggia.
Sono trascorsi venti anni da quel giorno. Il P.M. Elena
Macchi, rientrando dal lavoro, si imbatte in una giovane donna: si tratta di
Carla Allevi, la nuova vicina, di professione insegnante, figura complessa ed
enigmatica. Fra le due nasce una sincera amicizia. Poi un turpe episodio porta
la Macchi ad avvicinarsi al difficile mondo degli adolescenti, attraverso la
figura di due ragazzine, Sara ed Erika. Il ritrovamento del corpo senza vita di
Rosario Accorsi, brutalmente ucciso, dopo essere stato torturato, darà il via a
una complessa indagine, che assumerà presto risvolti
sconvolgenti. L’intera vicenda si svolge tra Varese e i comuni limitrofi, ma il
mistero sembra rimandare sempre ai boschi. E sarà proprio in un bosco, all’interno di quello che un tempo era
stato un maestoso albergo, il Grand Hotel Campo dei Fiori, luogo ormai
fatiscente e abbandonato, che Elena Macchi scoprirà la soluzione del mistero.
L’autrice:
Laura Veroni risiede a Varese, città in cui è nata il 14
aprile del 1963. Insegnante di Lettere, ha frequentato il Liceo Classico
Cairoli e si è laureata in Pedagogia all’Università Cattolica di Milano. Ha
vinto il premio migliore scrittura femminile al concorso GialloStresa 2013 con
il racconto La Chiesa. È stata finalista al GialloStresa 2014, col racconto Il
vicino, al Premio Verbania for Women 2015, col racconto Le pagine sepolte, e
vincitrice del concorso CARTOLINE DI NATALE 2013 indetto da Meme
Publisher col racconto Un fottuto Natale. Si è classificata seconda al concorso
Letture da Metropolitana col racconto Ultima fermata San Babila. Ha pubblicato:
I ricordi di Lalla (Lulu.com), Volevo solo essere felice, (Lulu.com), Thanatos
(ilmiolibro. it), Lettera ad uno psichiatra (saggio, Lulu.com), Tema, che
passione! (testo didattico, Lulu.com), La Chiesa (racconto edito da Eclissi,
contenuto nell’antologia Giallolago), L’albergo (racconto contenuto
nell’antologia Delitti di Lago, edito da Morellini) Delirium, (racconto contenuto
nell’antologia Nudi e Crudi, edito da Eclissi), Un fottuto Natale (contenuto
nell’antologia Cartoline di Natale, edito da Meme Publishers, pubblicazione ebook dicembre 2014), Ultima
fermata San Babila (racconto pubblicato da Letture da Metropolitana). Altri
racconti pubblicati da Autodafé Edizioni: Achsa, in Messaggi di Capodanno
pubblicazione ebook (marzo 2014), Splendido Splendente, in Sincerità
pubblicazione ebook (maggio 2014), Finché morte non vi separi, in Stalking pubblicazione ebook (giugno 2014), Io sono
Maddalena e non perdono, in I fuorilegge, pubblicazione ebook (luglio 2014),
L’attesa, in Rottami, pubblicazione ebook (agosto 2014), La prospettiva del
futuro, in Lavorare stanca, pubblicazione ebook (gennaio 2015), Nutrire il
Pianeta, in Milano, Expo 2015 (maggio 2015) e Una brava persona, in La
mutazione genetica (maggio 2016). Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato I delitti
di Varese (luglio 2016).
Titolo: Nati in via Madre di Dio
Autore: Alessio Piras
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 180
Prezzo: 11,90
Descrizione:
25 aprile 2014: il corpo di Roberto Centurioni, senza tetto,
viene ritrovato in piazza Martinez, morto per strangolamento. L’indagine viene
affidata al commissario Andrea Pagani, di recente insediatosi nel commissariato
di San Fruttuoso. Pochi giorni prima dell’omicidio, la madre di Pagani muore di
tumore e il commissario, con la sorella Marina, vecchia amica di Lorenzo,
svuota la casa di famiglia in via Torti. Lì trova fotografie e lettere di suo
nonno. In particolare, due istantanee richiamano l’attenzione dei due uomini:
una foto ritrae Aldo Pagani, nonno del commissario, poco più che bambino nei
pressi della Chiesa delle Vigne in compagnia di altri due bambini. Lorenzo, che
è con lui per ficcanasare un po’, riconosce suo nonno, Antonio Satta. Sul retro
della fotografia una data (8 febbraio 1941) e tre nomi: Aldo, Antonio e Roberto
(il terzo bambino), che Pagani riconosce come la vittima dell’omicidio.
Un’altra foto, invece, ritrae gli stessi tre bambini e un quarto, di nome
Giobatta, il 25 aprile 1945 in via XX Settembre. Qualche giorno più tardi,
Lorenzo riceve un pacco da suo fratello contenente diversi cimeli di famiglia.
Tra questi un diario, redatto dal nonno tra l’8 febbraio 1941 e
il 9 febbraio 1944, con una pagina finale che racconta la giornata tra il 25 e
il 26 aprile 1945. Ripiegata nel diario trova anche una copia carbone di una
lettera di scuse, firmata da suo nonno, Aldo Pagani e Roberto Centurioni,
indirizzata a una tale signora Barcaccia. Nell’ultima pagina del diario,
Antonio Satta parla di una foto che lo ritrae insieme ai suoi tre compagni,
Centurioni incluso. Lorenzo mostra la lettera a Pagani e la foto, che è la
stessa che hanno ritrovato in casa della madre del commissario. Sono ormai
consapevoli che per risolvere il caso del senza tetto dovranno scavare nel
passato, svelando una storia genovese che i loro nonni si erano gelosamente
portati nella tomba.
L'autore:
Alessio Piras (Genova, 1983) ha conseguito il Dottorato di
Ricerca presso l’Università di Pisa nel 2014 con una tesi dal titolo sulla
Guerra Civile Spagnola. Vive e lavora a Barcellona, dove svolge attività di ricerca
in ambito letterario con il Grupo de Estudios del Exilio Literario
(GEXEL-CEFID) dell’Universitat Autònoma di Barcelona e codirige la
pubblicazione Forma. Revista d’Estudis Comparatius dell’Universitat Pompeu
Fabra.
Coltiva la critica letteraria anche fuori dall’ambito
accademico sulle pagine del blog collettivo Critica Letteraria. Per la Fratelli
Frilli Editori ha pubblicato il romanzo Omicidio in Piazza Sant’Elena (2016).
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