Titolo: Un rifugio in gabbia
Autore: Tempeste O’Riley
Traduttore: Cristina Fontana
Editore: Dreamspinner
Pagine: 186
Prezzo: 6,99
Disponibile qui
Descrizione:
Kaden Thorn, un chirurgo dentale con una vita tranquilla,
non crede che troverà l’amore che tanto desidera. Un attacco omofobo gli è
costato l’uso delle gambe, confinandolo su una sedia a rotelle. Ha perso la
speranza di incontrare un Dom, o anche solo un compagno con preferenze più
convenzionali, che lo ami. Quando la sua migliore amica lo costringe a
partecipare a una cena, l’ultima cosa che si aspetta è di conoscere un Dom
determinato che riesce a vedere al di là della sua carrozzina.
Deacon James è un architetto e un Dom esigente, ma ha
passato gli ultimi due anni senza un sottomesso o un compagno. Quando un suo
impiegato lo invita a una cena per conoscere la fidanzata, Deacon fiuta una
trappola, ma accetta comunque. Si vanta di essere bravo a giudicare le persone,
e quando incontra il giovane dentista, vede oltre la sua disabilità e trova un
adorabile sottomesso che suscita in lui qualcosa di più di un semplice
interesse.
I demoni e le paure che perseguitano Kade costituiscono per
Deacon una sfida a usare tutto quello che ha imparato come Dom per guadagnare
la sua fiducia e la sua sottomissione. Ma Deacon è determinato e combatterà per
avere Kade al suo fianco e ai suoi piedi.
La mia recensione:
Kaden Thorn aveva tutto ciò che poteva desiderare per essere
felice: un ottimo lavoro, una casa, degli amici e un club BDSM di riferimento
in cui esprimere la sua sessualità.
D’improvviso però tutto è cambiato: un’aggressione da parte
di un gruppo di omofobi lo a ridotto in fin di vita facendogli perdere l’uso
delle gambe. L’handicap non gli ha impedito di riprendere la sua professione ma
ha compromesso in modo irreparabile la sua vita sessuale. Un paralitico non può
inginocchiarsi né può compiacere in modo adeguato il suo padrone, il che
significa che Kade non potrà più avere una relazione soddisfacente con
qualcuno. Almeno questo è ciò che crede fino a che la sua amica Kate,
determinata a scuoterlo dallo stato di apatia in cui è piombato, non gli organizza un incontro con l’affascinante Deacon James.
Quest’ultimo, oltre a essere un architetto di successo, è un
Dom e sin dal primo istante manifesta un certo interesse nei suoi confronti. Il
fatto che sia confinato su una sedia a rotelle non sembra disturbarlo, tanto
che a fine serata, manifesta il desiderio di rivederlo.
È l’inizio di un sogno che si avvera per Kade che, in
brevissimo tempo, vedrà svanire tutti i suoi timori e le sue erronee
convinzioni. Deacon gli dimostrerà che la sua condizione non rende affatto
impossibile una relazione BDSM e non gli impedisce di essere un buon sub,
occorre solo trovare dei modi per aggirare l’ostacolo. Il fatto di non potersi
inginocchiare non esclude che si possa studiare una posizione di presentazione
alternativa, così come l’insensibilità delle gambe non implica che non possa accogliere
il dolore in altre parti del corpo.
Tutto il romanzo si concentra sull’evoluzione della
relazione fra i due protagonisti,
sviluppando sia la componente
erotica che quella più sentimentale. Il rapporto Dom/sub, infatti, non si limiterà alla sola sfera sessuale ma sarà
il preludio alla nascita di una vera a e propria storia d’amore e avrà per Kade
l’effetto di una terapia, poiché lo aiuterà a sconfiggere le sue paure e ad
accettarsi per quello che è. Deacon lo aiuterà a vincere le sue insicurezze, a
sentirsi di nuovo un uomo completo e a vivere la sua condizione non più come
limite, come menomazione, ma semplicemente come un modo di essere che non lo
rende inferiore agli altri.
L’amore non consce ostacoli e tutti hanno il diritto di
essere amati: questo è il messaggio che con forza attraversa il libro e che,
dal mio punto di vista rappresenta il suo maggior punto di forza.
Pur avendo trovato interessante e toccante la tematica non
posso dire però che mi abbia conquistata in pieno. Penso che l’autore non abbia
sfruttato al meglio le potenzialità insite in questa storia. Ho percepito una
certa fretta nell’esposizione che ne riduce la credibilità: dal momento in cui
si conoscono a cena a quello in cui i due uomini si tuffano in una relazione Dom/sub, esprimendo
massima fiducia l’uno nell’altro e dichiarandosi innamorati, passa davvero pochissimo
tempo. Non c’è gradualità nell’evolversi delle situazioni e dei sentimenti,
accade tutto e subito, il che rende
l’insieme poco realistico.
D’altra parte ho trovato troppo lineare e priva di mordente
la trama. Sebbene le premesse – l’handicap di Kade, il trauma subito – lascino
presagire delle difficoltà nell’intraprendere una nuova vita di coppia, tutto
procede per il meglio e senza intoppi. La trama non ci riserva sorprese né si
rivela ricca di accadimenti: i due uomini si incontrano ed è amore a prima
vista, con grande facilità Deacon dimostra a Kade che tutte le sue paure sono
infondate e di lì in poi la strada è tutta in discesa. Qualche imprevisto
avrebbe potuto movimentare un po’ il racconto, rendendolo più avvincente e realistico;
del resto penso che la bellezza di una rosa risieda anche nelle spine.
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