lunedì 11 settembre 2017

Recensione: Dammi tutto il tuo male

Titolo: Dammi tutto il tuo male
Autore: Matteo Ferrario
Editore: Harer Collins
Pagine: 288
Prezzo: 16,00

Descrizione: 
C’è un momento all’imbrunire in cui tutti i rumori della giornata si attutiscono e cala un silenzio perfetto. È il momento in cui sul prato scende l’oscurità e si accendono le mille luci delle lucciole. Come ogni sera, Viola, una bambina di quasi sei anni, attende quel momento abbracciata a suo padre Andrea sotto la veranda della loro casa. Aspetta le lucciole, ma non solo. Aspetta il ritorno della persona più importante della sua vita: sua madre Barbara. Aspetta invano, ma questo solo Andrea lo sa.
Andrea ha quarant’anni ed è un uomo normale, con una vita normale. Fa il bibliotecario e, da quando la sua compagna Barbara non c’è più, cresce da solo sua figlia, come un adulto responsabile può e deve fare.
Ma Andrea non è soltanto un uomo normale e un padre premuroso. È anche un assassino.
Barbara e Andrea si erano conosciuti a un esclusivo party milanese e da quel momento erano diventati inseparabili. Barbara, una tatuatrice dalla bellezza androgina, dura e sfuggente, si era illusa di trovare in lui l’unica persona al mondo che potesse salvarla. Ma salvarla da cosa? E perché la donna è sparita poco dopo la nascita di Viola? Andrea è l’unico a conoscere la verità. Una verità oscura e inconfessabile, nascosta in una fitta boscaglia di silenzio, omertà e dolore.
Andrea ha ucciso, ma non è pentito. Perché si può uccidere per odio. Ma, a volte, si può anche uccidere per amore.
  
L’autore:
Matteo Ferrario: Nato nel 1975. Architetto, giornalista e traduttore. Ha scritto due romanzi: Buia(2014) e Il mostro dell'hinterland (2015).

La mia recensione: 
L’amore non è sempre limpido, luminoso; non è solo fonte di gioia. È fatto di luci e ombre; a volte, è torbido e può risvegliare gli istinti più biechi dell’essere umano.
Dammi tutto il tuo male narra appunto la storia di un amore maledetto, di un uomo che in nome di un sentimento fortissimo si trasforma in assassino.
Andrea, questo il suo nome, è voce narrante del romanzo che si snoda come una sorta di accorata quanto schietta confessione, tesa a ricostruire gli eventi di cui è stato protagonista. Sin dalle prime battute l’uomo si autodenuncia al lettore, ammette di essersi macchiato di un crimine efferato, senza peraltro provare rimorso. Ma di quale crimine si tratta e perché lo ha commesso?
Questo è l’enigma che attraversa tutto il romanzo e che ci verrà svelato solo nel finale, imprevedibile, spiazzante.
Una delle caratteristiche distintive di questo noir dai tratti fortemente intimistici consiste proprio nella sua capacità di confonderci, di fornirci sin da subito l’illusione di possedere la soluzione del mistero, quando invece non è affatto così, perché in questa vicenda nulla è come sembra.
Andrea è un padre single. Lavora e si prende cura della sua bimba di sei anni. A gravare su di loro, l’ombra di Barbara, la madre, che non c’è più. È da questa assenza che l’uomo parte per viaggiare a ritroso nel tempo e ricostruire le tappe di una storia d’amore, all’apparenza perfetta. Ed è in questa assenza che lui e la figlioletta Viola si stringono, nell’attesa dell’impossibile.
Attraverso una prosa, tagliente e lirica e allo stesso tempo, riviviamo la magia di un incontro, accarezzato dalla luce delle lucciole. Su un bellissimo sottofondo musicale scandito dai Depeche Mode, vediamo esplodere l’attrazione e nascere il sogno di una vita a due.
Bibliotecario lui, tatuatrice lei, esternamente molto diversi, quasi agli antipodi, eppure intimamente affini, al principio Andrea e Barbara si avvicinano come spinti da un senso di sfida, dalla curiosità di esplorarsi a vicenda proprio perché arroccati in due microcosmi diversi. Andando avanti, però, il gioco si fa serio e la tensione erotica cede il passo all’amore vero, alla voglia di costruire qualcosa di duraturo, di invecchiare addirittura insieme.
Tutto appare perfetto, le premesse per il lieto fine sembrano esserci tutte, eppure l’aria è gravata da un senso di catastrofe imminente. Barbara è ombrosa, scostante, insicura. Da un lato prega Andrea di non lasciarla mai, come fosse qualcosa di inevitabile, dall’altro pare sempre in procinto di andar via, come volesse liberarsi del peso di una relazione che comincia a starle stretta.
La situazione si complica nel momento in cui i due scelgono di avere un figlio. Lungi dal rafforzare il loro legame, infatti, l’evento allunga nuove ombre sul rapporto. Barbara non è più la stessa e comincia a essere sempre più distante. Ma perché? Cosa le impedisce di essere felice? Cosa la spaventa?
L’interrogativo ci trascinerà sempre più indietro nel tempo, alla scoperta di un orribile segreto familiare che pian piano darà un senso a tutto, delineando una trama agghiacciante.
Pizzicando con crudezza corde sensibili, Matteo Ferrario confeziona un romanzo che lascia senza respiro, non solo per l’ansia di scoprire la verità nascosta in un giallo ben congegnato, ma perché fotografa con realismo e profonda efficacia il lato oscuro dell’animo umano, snudando il mostro che può albergare in ciascuno di noi.
Dammi tutto il tuo male è un thriller ma è anche un’intensa storia d’amore e morte, un viaggio negli anfratti più bui di un sentimento che può elevare l’uomo ma anche sprofondarlo nell’abisso.






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