Titolo: L'anno che è passato
Autrice: Amanda Reynolds
Editore: Corbaccio
Pagine: 320
Prezzo: 16,90
Descrizione:
Quando Jo si risveglia in fondo alle scale di casa e vede
suo marito chino su di lei, non ha memoria di quel che è successo. Per fortuna
non si è fatta nulla di grave, ma la caduta le ha provocato un’amnesia che copre gli ultimi dodici mesi.
Jo comincia con fatica a mettere insieme i tasselli della propria vita, ma i
ricordi sono confusi e il marito e i figli non sono di aiuto. Tutti sembrano
volerle nascondere qualcosa. E in effetti, a mano a mano che Jo si riappropria
di brandelli del suo passato recente, quel che vede la sorprende, la inquieta,
la disturba, perché non collima con l’immagine serena di una donna appagata
dalla vita famigliare, con un marito affettuoso, due figli ormai grandi e
responsabili, una bella villa in campagna. Cosa è successo durante l’ultimo
anno? Perché dai recessi della sua memoria emergono volti sconosciuti,
situazioni inconsuete, sensazioni di pericolo incombente? Perché si sente così
sospettosa di tutti, degli amici, dei figli, del marito… persino di se stessa?
L'autrice:
Amanda Reynolds vive
nelle Cotswolds in Inghilterra, dove insegna scrittura creativa. Con i suoi
racconti ha partecipato a numerosi festival letterari. L’anno che è passato è
il suo primo romanzo.
La mia recensione:
Un anno è un tempo breve se rapportato a un’intera vita, ma
se vi venisse sottratto? Se tutto ciò che avete fatto, provato, pensato negli
ultimi dodici mesi venisse spazzato via, vi sembrerebbe di aver subito solo una
piccola perdita?
La verità è che in un anno possono accadere tante cose, si
possono verificare cambiamenti tali da stravolgere un’esistenza, un arco
temporale così breve può contenere qualcosa di essenziale e perderlo può
rivelarsi molto più che destabilizzante.
È quanto accade a Jo: in seguito a una caduta dalle scale,
perde i sensi e quando rinviene scopre di essere rimasta indietro. I suoi
ultimi ricordi risalgono a un anno prima, tutto ciò che si colloca fra quel
momento e quello del suo incidente è come svanito nel nulla, e la cosa più
spiazzante è che la realtà attuale appare drasticamente diversa da quella che
ricordava. Sembra che il prima e il dopo, nel suo caso, corrispondano a due
vite diverse.
Per esempio, Jo ricorda un figlio iscritto all’università e
una figlia single andata a vivere da sola di recente. D’improvviso, invece,
scopre che il primo ha abbandonato gli studi per dedicarsi alla musica e si fa
vedere di rado, mentre la seconda ha un ragazzo di cui lei non ha memoria e che
è stato causa di una grave rottura con la famiglia.
Due duri colpi da digerire, tanto per cominciare. Ma non è
solo questo a provocarle un forte malessere: ogni volta che la donna fa domande
a suo marito Rob affinché l’aiuti a ricostruire il puzzle dei mesi trascorsi e
dimenticati, si scontra con un muro fatto di silenzio o, nella migliore delle
ipotesi, di mezze risposte. La sua impressione è che il coniuge non voglia
aiutarla davvero a ricordare, ma perché mai?
Il suo è stato davvero un incidente o c’è dell’altro? Perché
il suo cellulare, sicuramente ricco di indizi sul suo passato recente, è
scomparso? Perché ogni volta che chiude gli occhi Jo vede un uomo che la attrae
e la inqueta allo stesso tempo senza riuscire a capire chi sia?
Nessuno pare genuinamente disposto ad aiutarla ma lei è
determinata ad andare fino in fondo.
Questo il punto di partenza da cui si snoda un thriller
psicologico ben congegnato e in grado di suscitare un forte senso di
inquietudine.
Costringendoci a trattenere il fiato, spingendoci a voltare
le pagine con rapidità per scoprire cosa è accaduto, ma anche depistandoci di
continuo con maestria, Amanda Reynolds ci intrappola in un labirinto narrativo
in cui la suspense assume il sapore della precarietà che caratterizza il
vissuto di qualsiasi essere umano. Quel che è accaduto a Jo, in mille modi e
per ragioni diverse, potrebbe accadere a chiunque: la memoria che spesso diamo
per scontata è qualcosa di prezioso ma che può andare perduto, e perderla
significa smarrire in buona parte se stessi.
La protagonista non deve semplicemente risolvere un giallo
che la riguarda e capire se è in pericolo, deve ritrovare se stessa,
ricostruire la propria identità e ritrovare le coordinate che le permettono di
stare al mondo.
Nel suo caso il tutto si tinge di mistero e angoscia perché
nel tempo cancellato, in effetti, si nascondono terribili segreti e quando la
verità verrà a galla avrà il potere di travolgere lei quanto il lettore con la
potenza di un uragano.
La narrazione in prima persona si articola in due tempi,
capitoli collocati nel presente si alternano ad altri retrodatati di un anno
che gradualmente ricostruiscono gli avvenimenti. Da un lato seguiamo gli sforzi
di Jo di recuperare la memoria e le sue personali indagini, dall’altro
scopriamo un pezzo per volta quello che è accaduto facendo un salto a ritroso.
La lettura procede sulla scia di questa altalena fino a che le due metà della
storia non si sovrappongono restituendoci il quadro d’insieme. In questo modo,
abbiamo la possibilità di immedesimarci totalmente nella protagonista e di
rivivere tutte le sue emozioni, i suoi stati d’animo, e di percepire con
chiarezza tutta la tensione che caratterizza il suo percorso di ricerca.
Un romanzo intrigante, dal finale sorprendente e intenso,
giacché oltre a fornirci una soluzione imprevedibile fa emergere il coraggio di
una donna che dopo aver perso tutto si riappropria del suo destino.
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