Pagine

mercoledì 13 settembre 2017

Review Party: L'Ammerikano di Pietro De Sarlo

Buongiorno cari follower,
oggi ho il piacere di partecipare al Review Party dedicato a "L'Ammerikano" di Pietro De Sarlo (Europa Edizioni), un avvincente noir dal respiro internazionale che ci condurrà alla scoperta di un'Italia che non c'è più... 

Titolo: L'Ammerikano
Autore: Pietro De Sarlo
Editore: Europa
Pagine: 210
Prezzo: 14,90

Descrizione:
Il tranquillo scorrere della vita a Monte Saraceno, un piccolo paese dell’appennino lucano, viene sconvolto dall’arrivo di un uomo dal passato oscuro e inquietante: l’Ammerikano. Wilber Boscom, l’ultimo discendente di una coppia emigrata clandestinamente negli Stati Uniti, ha appena portato a compimento la sua personale e atroce vendetta contro una famiglia mafiosa italo-americana, gli Zambrino, ed è per questo costretto a fuggire per evitare sanguinose ritorsioni. Ma appena l’uomo approda nel piccolo centro all’ombra dei pozzi di petrolio della Val D’Agri, il suo passato si intreccia con la placida realtà del luogo, alterandone inevitabilmente gli equilibri e innescando una sequenza di eventi che vede in Vincenzo, un suo lontano parente, un contraltare perfetto del protagonista. La fitta trama di questo libro si snoda in modo piacevole, alternando tragedia e commedia, noir e rosa, ma tenendo sempre alto il livello emotivo della narrazione, e ciò che scorre sotto la superficie del romanzo, condotto con uno stile avvincente e al contempo ironico, è una sovrapposizione di strati splendidamente contrastanti, dove finanza e traffici internazionali si mischiano alle tradizioni e ai vizi di un’Italia che non c’è più. Che crediamo non ci sia più…

La mia recensione:
Monte Saraceno è un paesino della Lucania, di quelli in cui la vita scorre tranquilla e tutti si conoscono. La monotonia della sua routine quotidiana subisce uno scossone il giorno in cui vi giunge uno straniero venuto da oltreoceano. L’Ammerikano, così come viene subito soprannominato, afferma di essere imparentato con gli Ametrano – una delle famiglie più in vista  –anche se loro ignorano di aver mai avuto perenti in America.
Di certo il suo arrivo è una benedizione, rappresenta un’occasione da cogliere al volo perché, si sa, gli americani sono ricchi e uno solo di loro può cambiare le sorti di molti in paese. Il sindaco si mobilita subito per conferirgli la cittadinanza onoraria, nella speranza che investa i suoi capitali in loco, dando lavoro ai saracenesi e garantendogli la vittoria alle prossime elezioni; il meccanico Giovannino, contando su un legame di parentela alla lontana, spera di poter ottenere un prestito per aprire una nuova officina; le ragazze in età da marito si fanno avanti cominciando a sognare un matrimonio da favola.
Ma lo sconosciuto si rivelerà all’altezza delle aspettative generali? Si dimostrerà ricco come tutti credono e, soprattutto, sarà veramente chi di dice di essere?
Il giallo legato all’entrata in scena di questo misterioso personaggio innesca una storia che, abbracciando un lunghissimo arco di tempo, non solo ci svela le sue origini e il rocambolesco percorso che lo ha condotto in Lucania ma ripercorre lo stesso cammino anche in senso inverso, narrandoci di come i suoi genitori, tanti ani addietro, dall’Italia siano finiti nel Nuovo Mondo.
Molti sono gli scenari che gradualmente si delineano arricchendo il libro di numerose suggestioni e toccando tematiche di interesse storico, ma nondimeno intrise di grande attualità.
Compiendo un salto a ritroso nel tempo, ci ritroveremo nel Sud Italia dei primi del ’900, ai tempi in cui la televisione non c’era, si comunicava solo guardandosi negli occhi, magari raccontandosi storie intorno al fuoco, e le distanze non erano facilmente percorribili. Tempi in cui si lavorava sodo per sopravvivere, l’acqua calda, il cibo buono e gli abiti di prima mano erano un lusso concesso a pochi,  e in molti inseguivano il sogno americano nella speranza di garantirsi un futuro migliore.
Seguendo la scia proprio di quel sogno, giungeremo anche nella “terra promessa”, per toccare con mano la realtà – di certo ben diversa da quella immaginata – con cui gli emigrati hanno dovuto confrontarsi.
Contemporaneamente le vicende personali di Matteo/Wilbur Ametrano – l’Ammerikano – metteranno in luce una trama più oscura facendoci avventurare nei meandri della mafia italo-americana per raccontarci di loschi traffici internazionali e vendette trasversali.
Pur trattandosi di un romanzo breve, il plot è fittissimo di accadimenti. Se da un lato ciò lo rende particolarmente intrigante, offrendo al lettore spunti a sufficienza perché non si annoi mai, dall’altro rallenta un po’ la lettura, soprattutto in fase iniziale. La cospicua mole di informazioni compresse in poco spazio, i numerosi salti temporali (passando da un capitolo all’atro si va avanti e indietro nel tempo senza sosta), unitamente all’impiego costante del passato remoto, anche in quei passi che raccontano episodi pregressi e che avrebbero richiesto l’uso del trapassato, fanno perdere più volte il filo della narrazione, cosicché bisogna tornare indietro per recuperarlo. Uno sforzo che comunque viene ampiamente ricompensato giacché, superato questo scoglio, la lettura risulta godibile. L’autore confeziona un noir in cui si inseriscono con naturalezza anche sfumature romantiche, creando un’alternanza fra tragedia e commedia tale da garantirci una grande varietà di atmosfere ed emozioni. Nel farlo ci regala inoltre un bellissimo spaccato socio-culturale del nostro Sud, raccontandoci di un’Italia che  fu ma che, a ben guardare, è ancora riconoscibile in alcuni tratti del nostro presente.    





Nessun commento:

Posta un commento