Titolo: Vico dell'Amor Perfetto
Autore: Adelaide Barigozzi
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 256
Prezzo: 12,90
Descrizione:
Quale oscuro segreto custodisce il decrepito ma sontuoso
Palazzo della Polena, nel cuore del centro storico di Genova? Quando Patti,
Clara e Rosanna, tre amiche diversamente rotonde, decisero di realizzarvi il
loro sogno, ovvero aprire la Boutique Tutta Curve, un negozio bomboniera
specializzato in taglie forti, mai avrebbero immaginato di ritrovarsi di lì a
un anno sulla scena di un delitto. Chi sono veramente gli abitanti del palazzo?
Forse è tra loro che si nasconde uno spietato assassino? Una sola cosa è certa:
nessuno è al sicuro. E tutti hanno qualcosa da nascondere. Lo psicologo esperto
in adolescenti inquieti, l’ex moglie volitiva, una parrucchiera facilmente
eccitabile, una vegliarda altezzosa con un debole per i carlini, uno strano
ragazzo che pare un elfo… E così, tra prove d’abito, tazze di tè, cioccolatini,
omaggi floreali anonimi, incontri pericolosi e molti pettegolezzi, Patti, Clara
e Rosanna si improvvisano detective. Ma scoprire la verità non sarà per niente
facile.
La mia recensione:
Accettarsi, entrare in sintonia con il proprio corpo e
prendersene cura è il vero segreto per sentirsi belle e piacere anche agli
altri: questa è la filosofia di vita di Patti, Clara e Rosanna, tre amiche extra
large che dal loro sovrappeso hanno tratto ispirazione per avviare un’attività
di successo. Situata nell’antico Palazzo della Polena, nel cuore di Genova, la
Boutique Tutta Curve è un vero punto
di riferimento per le donne in carne desiderose di valorizzare le proprie forme
ed essere sempre alla moda. Qui sono messi al bando i camicioni informi, i
colori spenti, gli abiti coprenti, per lasciar spazio a un’ampia varietà di
colori e modelli sexy. Il brio che solitamente caratterizza il negozio,
tuttavia, viene oscurato quando un inquilino dello stabile, lo stimato psicoterapeuta
Angelo Sibari, viene ritrovato nel suo appartamento con la gola tagliata.
Un duro colpo per tutti i condomini che lo conoscevano
benissimo, ma soprattutto per le tre amiche del pianoterra, giacché una delle
tre, Rosanna, finisce addirittura sulla lista dei sospetti, essendosi
trattenuta in boutique, la sera del delitto, ben oltre l’orario di chiusura.
Le sue colleghe non esitano a perorare la sua causa, ma il
commissario Belinazzi non sembra tanto perspicace, ispira poca fiducia e le tre
donne intuiscono che per dissipare ogni dubbio e stanare il colpevole è
necessario dargli una mano, senza che lui ne sia consapevole, s’intende.
Clara, che fra tutte sembra la più idonea al ruolo, s’improvvisa
così detective e comincia a indagare sull’accaduto.
Il mistero ben presto s’infittisce, poiché nuovi, strani episodi
si verificano nel palazzo: Rosanna riceve un mazzo di rose da uno sconosciuto,
accompagnato da un messaggio equivoco, l’inquilina del piano di sopra rimane
vittima di un incidente poco chiaro, mentre lo Gnomo, ex paziente del defunto
dottor Sibari, comincia a fare irruzioni improvvise in negozio scatenando il
caos.
Tutte coincidenze o c’è un filo che lega gli eventi seguendo
una precisa logica?
Per scoprirlo Clara non può che affidarsi al proprio istinto
e ai preziosi vaticini del Nonno, un ristoratore indiano che ha il dono della
preveggenza.
Sfoderando una carrellata di personaggi eccentrici e vivaci,
l’autrice confeziona un poliziesco un po’ sopra le righe, in cui i toni cupi
del delitto si accendono di insospettabili sfumature variopinte. Le indagini
non convenzionali condotte da Clara si intrecciano a spaccati di vita quotidiana
che pian piano caratterizzano il Palazzo della Polena come un microcosmo fitto
di relazioni, contrasti, complicità, custode anche di inimmaginabili segreti.
Ogni personaggio si ritaglia un proprio spazio facendo
emergere la sua personalità e il suo vissuto. Procedendo nella lettura, si ha
la sensazione di entrare in ciascuno degli appartamenti carpendo immagini emblematiche
dei vari occupanti: vediamo l’arcigna proprietaria dell’immobile, la signora
Bacigalupo, perennemente accompagnata dal suo Carlino, i coniugi Riva - Bianchi
alle prese con misteriosi incidenti domestici, la signora Lori con l’anoressica
figlia Katia, l’infaticabile e sempre informata portiera Pinuccia, ma pure i
bizzarri pazienti del dottor Sibari, che continuano ad andare e venire anche
dopo la sua dipartita, senza dimenticare le burrose titolari della boutique
Tutta Curve, che rappresentano tre modi diversi di interpretare e vivere la
rotondità.
Pur trattandosi di un giallo, la narrazione è spumeggiante e
lo stile fortemente ironico. Accantonati gli interrogatori seriosi che
caratterizzano una consueta indagine poliziesca, la matassa qui si dipana
attraverso confidenze e pettegolezzi scambiati davanti a una tazza di tè,
pedinamenti improvvisati e a volte impacciati, incursioni notturne nel condominio
addormentato, delineando un percorso bizzarro ma che un sapore d’intimità allo
stesso tempo. Un percorso scandito da una quotidianità, nella quale facilmente ci
si può riconoscere fino a che il crimine non interviene a minarne la stabilità,
ricordandoci che chiunque, anche chi crediamo di conoscere bene, può avere
qualcosa da nascondere e può trasformarsi in assassino quando meno ce lo
aspettiamo.
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