Titolo: Mariani e la cagna
Autrice: Maria Masella
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 240
Prezzo: 14,90
Descrizione:
Il commissario Mariani è salito al Centro di rieducazione
cardiovascolare per fare visita alla madre Emma. Come altre volte, fa due passi
nella zona. Non sentendo abbaiare una cagna che di solito gli faceva festa,
occhieggia attraverso la siepe e la vede insanguinata. Spinge il cancello ed
entra. A terra c’è anche un uomo, Patrizio Debenedetti: è stato ucciso con un
colpo di arma da fuoco. Le indagini sull’omicidio sono affidate al commissario
Arnaldi, mentre Mariani viene inviato a Roma per un convegno. Quando ritorna,
dopo pochi giorni, scopre che la principale indiziata è Vanna Penchi,
un’inserviente del Centro, la donna che cinque anni prima aveva accusato di
stupro Debenedetti, la donna a cui era stato dato il nome “Cagna”. Mariani non
vuole essere coinvolto, anche per i pessimi rapporti con Arnaldi, ma quando
Emma afferma di poter fornire un alibi alla Penchi deve agire, perché deve
sapere quanto siano attendibili i ricordi di sua madre che, dopo il pesante
intervento, non ha riacquistato la completa lucidità.
L'autrice:
Maria Masella è nata a Genova. Ha partecipato varie volte al
Mystfest di Cattolica ed è stata premiata in due edizioni (1987 e 1988). Ha
pubblicato una raccolta di racconti – Non son chi fui – con Solfanelli e
un’altra – Trappole – con la Clessidra. Sempre con la Clessidra è uscito nel
1999 il romanzo poliziesco Per sapere la verità. La Giuria del XXVIII Premio
“Gran Giallo Città di Cattolica” (edizione 2001) ha segnalato un suo racconto
La parabola dei ciechi, inserito successivamente nell’antologia Liguria in
giallo e nero (Fratelli Frilli Editori, 2006). Ha scritto articoli e racconti
sulla rivista “Marea”. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Morte a
domicilio (2002), Il dubbio (2004), La segreta causa (2005), Il cartomante di
via Venti (2005), Giorni contati (2006), Mariani. Il caso cuorenero (2006), Io
so. L’enigma di Mariani (2007), Primo (2008), Ultima chiamata per Mariani
(2009), Mariani e il caso irrisolto (2010), Recita per Mariani (2011), Per
sapere la verità (2012), Celtique (2012, terzo classificato al Premio
Azzeccagarbugli 2013), Mariani allo specchio (2013), Mariani e le mezze verità
(2014), Mariani e le porte chiuse (2015) e Testimone. Sette indagini per
Antonio Mariani (2016), Mariani e il peso della colpa (2016) e Nessun ricordo
muore (2017), con protagonista la coppia Teresa Maritano e Marco Ardini.Per
Corbaccio ha pubblicato Belle sceme! (2009). Per Rizzoli, nella collana
youfeel, sono usciti Il cliente (2014), La preda (2014) e Il tesoro del
melograno (2016). Morte a domicilio e Il dubbio sono stati pubblicati in
Germania dalla Goldmann. Nel 2015 le è stato conferito il premio “La Vie en
Rose”.
Titolo: Una finestra su noir
Autori: AA.VV
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 380
Prezzo: 13,90
Quarantacinque autori italiani di noir - che sono, sono stati o presto saranno pubblicati dalla Frilli – hanno voluto ricordare, in trentanove racconti, il loro editore: Marco. In questa antologia le ‘penne’ sono diverse, ma uguali nel manifestare rispetto e, soprattutto, affetto verso un uomo che, per la fortuna dei lettori, a un certo punto della sua vita ha voluto tentare l’avventura decidendo, in un’Italia che legge poco, di pubblicare libri. In queste pagine gli ‘investigatori seriali’ dei romanzi giallo pantone lo incontrano, coinvolgendolo in inchieste o confidandosi con lui, perché effettivamente così succedeva: chiacchierare con Marco era utilissimo – un abbozzo di trama, personaggi accennati, una città come sfondo – e i suoi consigli aiutavano a definire quanto ancora nebuloso, cosa andava e cosa no. Racconti si diceva, microstorie giallo- noir efficacemente tratteggiate in chiaroscuro a metà strada tra fantasia e realismo,
‘cerchi chiusi’ ma non tanto da non poter essere
attraversati con fare deciso da chi sente sue le trame che percorre: Marco, che
evidentemente vive, tenendo i suoi autori - e non solo - come prigionieri di un
incantesimo. Non per nulla su questa antologia suo figlio Carlo ha detto: “…per
me sarà come incontrarlo ancora...”. Il quarantesimo racconto - selezionato da
una giuria di esperti presieduta dallo scrittore Valeri Varesi (autore anche
della prefazione) e composta da Patrizia Debicke, Manuel Figliolini, Cecilia
Lavopa e Cristina Marra – è il vincitore del concorso organizzato dagli amici
di Radio Savona Sound a Lui dedicato, mentre i proventi delle vendite del
volume saranno devoluti, con gratitudine, all’Associazione Gigi Ghirotti ONLUS.
L’Associazione Gigi Ghirotti Onlus
e il suo fondatore il Prof. Franco Henriquet
Gigi Ghirotti fu un giornalista che nel 1972, dopo che gli fu diagnosticato un linfoma di Hodgkin,
lottò per due anni attraverso una lunga trafila di ricoveri nelle strutture
ospedaliere pubbliche denunciando le condizioni dei malati e l’inadeguatezza
dell’assistenza.
Raccontò la sua esperienza nel libro “Lungo viaggio nel
tunnel della malattia” ed in alcuni articoli pubblicati su “La Stampa”. Morì
nel 1974 all'età di 53 anni.
In quegli anni a Genova
il Prof. Franco Henriquet, anestesista e rianimatore presso l’Osp. S.
Martino ottenne l’istituzione di un
servizio di terapia del dolore oncologico.
Questo servizio fu l’antesignano della nascita
dell’Associazione Gigi Ghirotti e
segnò il passaggio dall’assistenza dei
malati di tumore all’interno dell’ospedale,
all’assistenza domiciliare sul territorio genovese.
È stata la testimonianza di Gigi Ghirotti che ha ispirato il
Prof. Henriquet nella scelta del nome dell’Associazione che stava creando.
La mission è la terapia del dolore e le cure palliative a
domicilio e in hospice; dalla sua nascita ad oggi opera gratuitamente, si avvale di volontari e figure sanitarie
quali: medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, psicologi.
Nel 1994 ha iniziato attività di assistenza domiciliare ai
pazienti Aids.
Nel 2002 ha ampliato l’attività di assistenza nel primo
“hospice” in Liguria, un immobile concesso da Asl 3 “Genovese” .
Nel 2010 ha aperto il
secondo hospice, in un immobile ristrutturato grazie a Fond. Carige e Regione Liguria, dedicando 5 posti letto dei 18 ai pazienti
SLA.
Volendo dare una rappresentazione numerica: nel 2016 sono
stati assistiti a domicilio circa 2.300 pazienti e nei due hospice circa 400.
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