Titolo: Nessun porto nella nebbia
Autrice: Maria Campanaro
Editore: Triskell
Genere: Storico
Lunghezza: 457 pagine
Prezzo: € 5,99
Descrizione:
Francia, 1671. L’impetuosa marchesa Isabel de Martigny
s’imbarca per la Spagna, per sfuggire ai propositi del duca di Belfort, Primo
Consigliere di Luigi XIV, di trasformarla nella nuova favorita del re. Durante
una tempesta la sua nave viene assalita dalla Lucky Chance, un vascello pirata
sotto il comando del carismatico e irrequieto Julian Koslow. Scoperto il valore
che la ragazza ha per il sovrano, questi decide di barattare la sua liberazione
con la consegna del duca di Rocheville, l’uomo che crede il suo vero padre e
verso il quale nutre un’oscura ansia di vendetta.
In attesa del giorno dello scambio il rapporto tra Isabel e
Julian cresce, li porta ad avvicinarsi e allontanarsi come nella sincronia di
una danza, come nei passi di un duello, a trovare una sorprendente intesa che
mette in luce tutto ciò che li accomuna, a partire dalla sete di libertà e di
conoscenza e si trasforma in una passione profonda e definitiva. Lo scambio con
il duca di Rocheville alla fine fallisce: Julian si rende conto che non è la
persona che sta cercando. Sarà Isabel a permettergli di scoprire l’agognata
verità sulle sue origini, ma numerose avversità li separano da questa
rivelazione, sulle rotte seguite dalla ciurma della Lucky Chance, tra battaglie
navali, agguati, arrembaggi, razzie, e tra le insidie della fastosa corte di
Versailles: con la forza del trascinante amore che li unisce, Isabel e Julian
dovranno in seguito affrontarne le schiaccianti ripercussioni sulle loro vite.
La mia recensione:
Essere la favorita del re dovrebbe essere un privilegio. Tuttavia,
quando Isabel, marchesa di Martigny, apprende di essere stata scelta dal Re
Sole perché rivesta questo ruolo, ha l’impressione che la sfortuna si sia
accanita contro di lei. Da poco è rimasta vedova, sbarazzandosi di un marito
che non amava e che la opprimeva; ha appena potuto riassaggiare il sapore della
libertà e già rischia di perderla di nuovo. Opporsi alla volontà del sovrano è
impensabile, sicché non le resta che una sola possibilità: fuggire.
La giovane s’imbarca nella speranza di raggiungere la Spagna
ma il suo viaggio viene bruscamente interrotto dall’assalto di un vascello
pirata. Sfuggita alle grinfie di Luigi XIV, Isabel si ritrova così prigioniera
del temutissimo filibustiere Julian Koslow, che deicide di tenerla in ostaggio
fino a che la corona non accetterà di pagare un particolarissimo riscatto.
Un salto dalla padella nella brace? La bella marchesa teme
le sia toccato proprio questo, ma il tempo – un tempo breve in realtà – saprà
smentirla perché il suo carceriere si rivelerà molto diverso da quel che immagina
e le catene con cui riuscirà davvero a legarla a sé saranno quelle dell’amore.
Trasportandoci nella Francia del ’700 e poi facendoci
solcare i mari a bordo di una nave pirata, Maria Campanaro confeziona una trama
ricchissima di avventura e sentimento. L’originalità, di certo, non è fra i
suoi punti di forza, lo schema è quasi un classico: da un lato abbiamo una
donna ribelle, schiacciata da una società maschilista, dall’altra un criminale
che si rivela gentiluomo; i due si innamorano ma per potersi garantire il lieto
fine dovranno affrontare mille difficoltà. Quella di Julian e Isabel è
fondamentalmente la storia di una relazione che sfida le convenzioni e il
potere, come tale è contrastata ma l’amore, si sa, vince sempre. Nulla di nuovo
insomma. Nonostante ciò, la lettura si rivela ugualmente godibile, grazie all’ambientazione
e al carisma dei due protagonisti che, sebbene a tratti spinti un po’ oltre il
confine della credibilità, risultano ben caratterizzati.
Benché siamo in un’epoca passata, Isabel appare come un personaggio
moderno, incarnando una donna che non accetta di essere sopraffatta dagli
uomini, e a dispetto del ruolo che la società le impone, lotta per affermare la
propria indipendenza e la propria dignità. Un’eroina d’altri tempi che lotta
per una causa ancora attualissima.
L’autrice, inoltre, riesce a emozionare anche nell’ambito di
un’evoluzione prevedibile e questo è un pregio che bisogna riconoscerle.
Ho trovato particolarmente intrigante la prima parte del
romanzo, un po’ meno la seconda. Quando la personale odissea di Julian e Isabel
sembra giunta al termine e la coppia pare essersi conquistata il diritto di
amarsi e godersi la vita, si apre infatti un nuovo capitolo per cui una nuova
minaccia si concretizza e si ricomincia. Quella che avrebbe potuto affermarsi
come una degna conclusione si trasforma in una pausa cui fanno seguito mote
altre pagine che, dal mio punto di vista, non aggiungono nulla di valido alla
storia, semmai la infiacchiscono. Se ho letto con piacere e un pizzico di
trepidazione la prima metà dell’opera, non posso dire altrettanto per la
seconda, che mi è parsa un po’ noiosa e, a tratti, inverosimile. Lo stesso
Julian che fino a un certo punto si era imposto per coraggio, forza e
determinazione, pur conservando i suoi pregi, sembra perdere un po’ di smalto,
scivolando quasi nell’ombra di Isabel, che finisce per assumere le redini della
situazione, persino negli scontri fisici con il nemico.
Una buona prova d’esordio nel complesso. Se amate i pirati e
le protagoniste indomite, l’avventura e gli amori contrastati, di sicuro non vi
deluderà.
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