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sabato 11 agosto 2018

Recensione in anteprima: Un cielo pieno di misteri

Titolo: Un cielo pieno di misteri
Autore: Rick R. Reed
Traduttore: Victor MIllais
Editore: Dreamspinner
Pagine: 222
Prezzo: 6,99
Data di pubblicazione: 14 agosto 2018
Disponibile qui

Descrizione:
Cosa accadrebbe se il tuo primo amore scomparisse e fosse dichiarato morto, ma tornasse vent’anni più tardi?
Questo il dilemma che Cole Weston è costretto ad affrontare. Ormai felicemente sposato con Tommy D’Amico, si ritrova catapultato in un presente surreale quando il suo primo amore, Rory Schneidmiller, ricompare inaspettatamente. 
Dov’è stato Rory fino a quel momento? Ha viaggiato nel tempo? Cosa gli è successo vent’anni prima, quando una strana massa è comparsa nel cielo notturno e lo ha condotto nello spazio? Rory non ricorda niente di quel periodo. Per lui è come se fossero trascorsi solo pochi giorni.
Rory ama ancora Cole con la tipica passione del primo amore. E Cole non ha mai dimenticato Rory, ma Tommy è sempre stato la sua roccia, sempre al suo fianco da quando Rory è scomparso.
Cole è costretto a scegliere tra un idealizzato e passionale primo amore e il conforto di un lungo matrimonio. Come farà a decidere? Chi mai si trova ad affrontare un dilemma del genere? La risposta potrebbe nascondersi tra le stelle…

La mia recensione:
Rory e Cole sono poco più che ventenni, hanno l’intera vita davanti, sono follemente innamorati e hanno appena coronato il sogno di andare a vivere insieme. La loro felicità è immensa e sembra incrollabile, almeno fino a che non accade qualcosa di imprevisto, che rovina tutto. Una sera come tante, Rory esce per fare due passi e non fa più ritorno a casa.
Comincia un’estenuante attesa, riempita da migliaia di punti interrogativi e dalle ipotesi più disparate,  seguono le ricerche, puntigliose, disperate, ma il ragazzo sembra svanito senza lasciare traccia.
Potrebbe essere l’incipit di un thriller o di un romanzo di fantascienza, giacché l’unica cosa che apprendiamo sul momento della sparizione è che Rory vede una strana luce nel cielo e poi si sente risucchiare verso l’alto, proprio così come accade a chi riferisce episodi di abduction. In realtà, a dispetto dell’etichetta stessa con cui ci viene presentato, Un cielo pieno di misteri non può essere ascritto a nessuno dei due generi. Andando avanti, la seconda ipotesi parrà confermata e il romanzo conserverà alcuni elementi dal sapore fantascientifico, ma quella che l’autore ci racconta è essenzialmente una storia d’amore, intensa e senza dubbio sopra le righe.
Il libro si divide in due parti: nella prima assistiamo alla scomparsa di Rory e al difficile percorso che Cole è costretto a compiere per elaborare la perdita e trovare la forza di andare avanti. In questa fase si inserisce la figura di Tommy, che lo sosterrà, lo aiuterà a gestire il dolore e gradualmente diventerà un punto fermo nella sua vita, non un sostituto di Rory, perché Cole non lo dimenticherà mai davvero, ma comunque l’uomo che prenderà il posto al suo fianco.
Nella seconda parte, compiamo un salto in avanti di vent’anni e assistiamo, invece, all’improvvisa ricomparsa di Rory. Dovrebbe essere il momento della verità, quello in cui il mistero si risolve, ma non accade, perché il ragazzo non ricorda nulla di quello che gli è accaduto. Non sa dov’è stato né con chi, e non è nemmeno consapevole di essere stato via per due decenni; gli sembra trascorso solo un giorno, o poco più, da quanto si è assentato e il dato sconcertante è che il suo fisico pare avallare questa ipotesi. Rory è ancora un ventenne, mentre il suo amato, i suoi familiari, i conoscenti sono invecchiati. Lui è rimasto lo stesso mentre il mondo che lo circonda è cambiato. L’attenzione si focalizza proprio sugli stati d’animo e sul modo in cui i protagonisti reagiscono a questa situazione anomala. Sulla gioia di ritrovarsi che, nel caso specifico, coincide con la consapevolezza di essersi persi irrimediabilmente perché un gap di così tanti anni è impossibile da colmare, perché Cole è andato avanti e tutto quello che ha vissuto dal giorno della scomparsa del compagno in poi non si può cancellare con un colpo di spugna.
La componente fantascientifica non viene sviscerata, rimane solo un’ipotesi sullo sfondo, un pretesto per raccontare l’amore e analizzare alcuni aspetti delle relazioni umane. L’amore può davvero dirsi eterno? Può sopravvivere al tempo che passa e ai cambiamenti? Nell’ipotesi assurda che una persona amata, persa, potesse tornare indietro dopo molto tempo sarebbe davvero possibile ricucire il rapporto?
Sono principalmente queste, e altre simili, le domande suscitate dalla lettura, o perlomeno quelle su cui Reed concentra l’attenzione e alle quali tenta di fornire una risposta, eludendo quelle che riguardano il presunto rapimento alieno e che di fatto rimangono in sospeso.
Essendo una grande appassionata di sci-fi, non nego che l’approfondimento di certi aspetti mi sia mancato. La mia curiosità di scoprire qualcosa a proposito dell’esperienza di abduction vissuta da Rory era tanta e purtroppo è rimasta totalmente insoddisfatta. Nonostante ciò ho apprezzato tantissimo il romanzo per la sua originalità e per l’interessante prospettiva a partire dalla quale l’autore ci racconta l’amore, finendo per confezionare un romance davvero diverso dal solito e, per molti versi, più profondo. Sebbene venga analizzato a fondo solo il personaggio di Cole, mentre Rory viene caratterizzato in maniera più superficiale e sfuggente, l’autore ci offre parecchi spunti di riflessione, non solo sui sentimenti ma anche sul concetto stesso di tempo, lasciandosi andare ad alcune interessanti considerazioni filosofiche.
Stupendo il finale che, a dispetto dell’impianto surreale del racconto, ci riporta con i piedi per terra e, rinunciando a facili happy end dal sapore fiabesco, ci travolge con il suo struggente realismo.





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