martedì 9 aprile 2013

Intervista a Irene Vanni

IRENE VANNI, giornalista e critica musicale, è curatrice di “Horror Magazine” e ha scritto articoli e racconti per numerose riviste e antologie. Nel 2010 è uscito il suo romanzo I musicanti degli elementi (Delos Books). 



Benvenuta nel mio salottino letterario! Domanda di rito per cominciare: chi è e perché scrive Irene Vanni?

Porterò nel tuo salottino un po’ di roba vintage. A partire dalla prima risposta: a cinque anni ho scoperto le Fiabe Sonore Fabbri e ho imparato a scribacchiare da sola copiando i testi che vedevo sotto quelle bellissime illustrazioni corredate dal 45 giri (“A mille ce n’è...”). Il destino ha voluto che il cerchio si chiudesse, dandomi proprio Fabbri come editore per la mia prima uscita ‘importante’. In mezzo ci sono stati tanti anni di gavetta sui giornali e le piccole antologie, ma ho sempre tenuto duro. E ora dovrò restare a galla... ancora peggio!


Ti sei laureata con una tesi sul rock progressivo, hai scritto per Metal Shock, per la fanzine dei Death SS e adesso hai pubblicato un romanzo che parla dei Duran Duran. Quanto è importante per te la musica e in che misura influenza la tua scrittura?

Tantissimo! E’ sempre il motore primo dell’ispirazione, di qualsiasi genere si tratti. Con il giornalismo musicale ho unito le mie due passioni principali e l’analisi dei brani mi ha aiutata molto, anche sul piano della scrittura stessa, a esercitare sensibilità e spirito critico. E’ inevitabile che poi vada a confluire pure nei testi di narrativa. Anche il mio precedente romanzo (“I musicanti degli elementi”, Delos Books, 2010) aveva una forte componente musicale, trattandosi di un fantasy per ragazzi incentrato su una band ‘medievaleggiante’ con tanto di viella e flauto. Pure nei racconti brevi mi sono riferita spesso a brani o band. In “Come se fosse ieri”, oltre ai Duran Duran, ci sono svariati riferimenti al pop degli anni ’80, ma non poteva mancare un personaggio metallaro, a cui sono particolarmente affezionata perché, in fondo, è il più tranquillo del ‘cast’ (come succede spesso anche nella realtà).


Come se fosse ieri. Com’è nata l’idea?

L’editore mi ha dato carta bianca su una storia comune. Non vedevo l’ora di cimentarmi nel mainstream dopo tanti anni di narrativa di genere. Nello stesso periodo ho mancato la data dei Duran Duran al Lucca Summer Festival , così ho incaricato questi personaggi (ma ce la faranno ad andarci?) e ho fatto ruotare la loro ‘formazione’ intorno all’evento. Mi è sembrata un’idea divertente e mi ha dato l’opportunità di muovermi su un terreno familiare.


Immagino che anche tu sia stata una fan dei Duran Duran nei mitici anni ’80. C’è un ricordo legato a quel periodo che ti è rimasto nel cuore?

Ma io lo sono ancora! E difatti i ricordi sono così tanti che non riuscirei e trovarne solo uno. L’apice è stato sicuramente il tour di “Notorious” dell’87. Furono delle date strepitose che vennero trasmesse anche in Rai. Io non ebbi bisogno di scappare di casa come le protagoniste del romanzo, ma il delirio me lo ricordo bene ancora oggi... come se fosse ieri.



Simona, Laura, Cinzia, Manuela. A chi delle quattro ti senti più vicina e perché?

Non ce n’è una a cui mi sento vicina in modo particolare. In definitiva, le ho inventate tutte io, dunque c’è un po’ di me in tutte loro e nessuna di loro è me. Come succede fra amiche reali. I personaggi femminili non hanno profili standard, immagino (spero) che anche i lettori possano trovare aspetti dell’una in cui si riconoscono così come nell’altra. Nella vita non siamo tutti uguali, a volte i lati di un’amica ci somigliano e altri no. I miei gusti possono essere più simili a quelli di Laura, ma non tollererei mai la sua apatia. Talvolta sono ansiosa come Simona, però non mi invischierei con uno come Tullio neppure con una pistola puntata alla testa. E a volte pure svanita come Cinzia, anche se il suo retroterra è quello più lontano dal mio.


Il tuo romanzo parla di musica, di amore, morte ma anche soprattutto di amicizia e di un profondo desiderio di cambiamento. Quanto è importante nella vita cambiare e quanto importanti sono gli amici in un percorso di crescita?

Gli amici sono fondamentali per il confronto. Ci sono le amicizie vere e quelle che lo sono un po’ meno, ma tutte aiutano a crescere, anche quelle legate a esperienze negative. Il cambiamento è insito nella natura umana stessa, chi dice di essere sempre uguale (usando a sproposito il termine ‘coerenza’) o è un bugiardo o uno sciocco. Certo, qualcosa nell’animo resta sempre quello che è a partire dai geni ereditati, ed è proprio lì che il rapporto con gli amici di vecchia data è utile per misurare il cambiamento.


Dagli anni ’80 a oggi inevitabilmente lo scenario
musicale è cambiato. Pensi che sia cambiato anche il modo degli adolescenti di rapportarsi alla musica? Un fenomeno come quello dei Duran Duran è replicabile o è destinato a rimanere strettamente legato al suo tempo?

E’ impossibile che fenomeni di quel tipo possano replicarsi. I media di oggi sono costruiti sull’usa e getta. Un ragazzino non fa in tempo ad avere un idolo del momento che già ce ne sono di nuovi. Sopravvivono il tempo di un reality televisivo, poi c’è il ricambio mensile. Decenni addietro il ricambio era generazionale. I Duran Duran hanno avuto la fortuna di nascere insieme alle tv musicali e di trovare registi di videoclip di grande talento. All’epoca era tutto in fieri, ogni proposta mediatica appariva nuova, ci volevano mesi, anni, per digerire una trovata. Tutto nel pop era sperimentale, difatti molti artisti si sono rivelati meteore, ma chi ha raccolto maggiori consensi va avanti ancora oggi, come Madonna, addirittura anche se scomparso, come Michael Jackson.


Tra le tue precedenti pubblicazioni spiccano numerosi racconti che spaziano dall’horror al fantasy passando per il romance. Tra tutti c’è un genere che prediligi o in cui ti riconosci maggiormente?

No, mi piace spaziare. E’ certo che, dopo tanti anni di narrativa fantastica, un po’ di respiro con il realismo e il contemporaneo mi ci voleva proprio. Anche se, in un certo senso, la magia si trova pure in “Come se fosse ieri”, attraverso le passioni (e le pratiche) esoteriche di Simona.


E da lettrice? Quali sono le tue preferenze? Ci sono degli autori ai quali ti ispiri o che consideri dei modelli?

Anche come lettrice non ho preferenze particolari. Ho sempre letto di tutto. E proprio per questo non ho autori che prendo a modello o a cui mi ispiro più di altri. Anzi, ho sempre usato la lettura come base per la scrittura cercando di accumulare un background il più vario possibile. Limitarsi a un solo genere o a una sola manciata di autori spinge all’imitazione, ed è controproducente. 


Pubblicare con un grande editore come Fabbri è sicuramente un bel traguardo per uno scrittore. Ti va di raccontarci qualcosa a proposito della tua esperienza editoriale?

Per raccontare la mia esperienza editoriale ci vorrebbe un altro intero romanzo ‘backstage’, ma sarebbe una noiosissima sequela di sudate e maniche rimboccate, porte in faccia o contratti non rispettati, anni di pazienza e sacrifici. Già con Delos Books mi sono imbattuta in un team da cui ho imparato molto ed è  stata una gavetta fondamentale. Tuttora continuo a curare Horror Magazine. Con Fabbri/Rcs ho finalmente trovato un gruppo editoriale di largo bacino che mi ha dato l’opportunità di presentarmi al grande pubblico. Mi auguro di piacere e di andare avanti.


A chi consiglieresti la lettura del tuo libro e perché?

Il target del romanzo è prevalentemente femminile, anche perché il punto di vista è sempre quello delle protagoniste. Non si entra mai nella testa dei personaggi maschili. Però, al di là del tema duraniano, che potrebbe catturare i fan maschietti, ci sono altri aspetti che non mi sento di sconsigliare all’altro sesso. I rapporti interpersonali, e soprattutto quelli fra i sessi opposti, potrebbero suggerire ai lettori alcuni tortuosi passaggi mentali delle donne su cui spesso si pongono delle domande. Magari qui potrebbero trovare le risposte, chissà... specifico che il pubblico deve essere adulto, perché ci sono delle scene parecchio “hot.”


Sogni nel cassetto e progetti per il futuro?

Ho già firmato per un nuovo romanzo con Fabbri, ma per il momento ancora non se ne parla perché siamo concentrati su questo. Vedremo più avanti...


Prima di lasciarci, ti andrebbe di dedicarci una canzone dei Duran Duran?

La stessa che oggi i Duran Duran dedicano al pubblico, la stessa che io ho dedicato ai personaggi e ai lettori attraverso questa storia, perché possiamo avere tutto ciò che vogliamo, basta smettere di pensare che succede solo quando si è giovani. All you need is now!


 
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