lunedì 29 luglio 2013

Recensione: Finché non sei arrivato tu

Titolo: Finché non sei arrivato tu
Autrice: Kristan Hggins
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 416
Prezzo: 9,90

Descrizione:

Chi di voi non ha sognato di imbattersi, ad anni di distanza, nell'uomo che le ha spezzato il cuore scagli la prima pietra. Magari in una serata in cui siete in forma smagliante, al braccio del vostro fidanzato bellissimo, stupendo e super innamorato che non riesce a tenere le mani a posto nemmeno in pubblico. Non riesce a non accarezzarvi, a non posarvi un bacio sul collo o a mascherare la propria felicità. E a un tratt… no, non può essere lui, l'uomo che ha trattato il vostro cuore come uno straccio, ci si è pulito i piedi e lo ha buttato in un bidone. Oh, ma gli anni non sono stati clementi, con lui, poverino… Peccato che a Posey Osterhagen non sia successo esattamente così. La divisa da cameriera del ristorante di famiglia, con quei nanetti ricamati e i collant verdi, non ha proprio l’effetto di esaltare la sua bellezza, quando Liam Decla Murphy fa il suo ingresso. Ancora bello e affascinante come un tempo, porta scritta in faccia la parola guai. 


L'autrice:

Kristan Higgins. Autrice americana, nei suoi romanzi riesce a combinare con successo amore, vita e ironia. Apprezzata in tutto il mondo sia dai lettori che dalla critica, per la sua capacità di creare personaggi intriganti e di rendere un'atmosfera costantemente permeata di sensualità, senza mai perdere il suo stile elegante, frizzante e unico.

La mia recensione:


Kristan Higgins è un’autrice che non ha bisogno di presentazioni. Oltre 400.000 copie vendute in tutto il mondo e l’entusiasmo delle lettrici hanno fatto di lei la nuova star del romance − a buon diritto, aggiungerei. Basta leggere uno solo dei suoi romanzi per afferrare il segreto di tanto successo. Un connubio perfetto tra comicità e sentimento, questa la formula vincente che, di libro in libro, si ripete, proponendo ovviamente intriganti variazioni sul tema. Potrà sembrare una formula scontata, vecchia come il mondo e, per alcuni versi sicuramente lo è; quest’autrice ha però l’abilità di personalizzarla ogni volta non mancando mai l’obiettivo di intrattenere, divertire, emozionare.
Le sue storie sono un po’ come la torta della nonna: la ricetta di base è la stessa da una vita, prima ancora di assaggiarla sai già che sapore avrà ma, nonostante ciò, la mangi sempre con gusto.
Altra carta vincente è la sua capacità di tessere trame in cui è facile immedesimarsi perché fanno leva su stati d’animo e insicurezze comuni nell’universo femminile ed eleggono al ruolo di protagoniste donne che, lungi dall’essere bellissime, corteggiatissime e perfette, hanno pregi e difetti come tutte noi. Certo, loro hanno un lieto fine che le attende all’ultima pagina, il che è una prerogativa delle favole, ma è una “licenza” che fa bene ai sogni, oltre a essere quasi un must nel genere di riferimento. 
Finché non sei arrivato tu, dà corpo a una fantasia, secondo me, molto diffusa tra coloro che hanno avuto la sfortuna di soffrire da adolescenti per un amore non corrisposto.
Sarebbe bello, a distanza di anni, veder tornare il ragazzo che ci ha spezzato il cuore e finire per ritrovarci al centro delle sue attenzioni, non trovate? In effetti il tempo non è sempre nemico, a volte, può trasformarsi, anzi, in un ottimo alleato perché crescendo si cambia, si matura, si ha modo di rettificare le proprie idee.
A sedici anni Poesy Osterhangen era perdutamente innamorata di Liam, il ragazzo più bello della scuola, quello che tutte volevano. Secca come un chiodo e piatta come un asse da stiro, non aveva però le giuste caratteristiche per poter sperare di essere ricambiata. All’epoca non poté fare altro che soffrire in silenzio mentre la bella di turno se lo portava via.
Adesso che Posey è diventata donna, le cose non sono cambiate molto. Non si può dire che una bellezza latente sia sbocciata, è sempre magrissima e piuttosto mascolina nell’aspetto. La compagnia maschile non le manca ma non ha ancora incontrato un uomo disposto a impegnarsi in una storia seria né è mai riuscita a sentirsi davvero innamorata.
Quando Liam, dopo lunghi anni di assenza, fa ritorno in città, la ragazza si accorge di provare per lui la stessa attrazione di un tempo. È proprio vero che il primo amore non si scorda mai.
Lui è sempre affascinante ma non è più il bullo di una volta e neanche più uno sciupa femmine, nonostante di ammiratrici ne abbia ancora a frotte. Nel periodo in cui è stato via, si è sposato e ha avuto una figlia. Sua moglie è morta da poco ed è questa la causa del suo trasferimento.
Le premesse non sono proprio idilliache ma non si sa mai. Che sia la volta buona per Poesey?
In realtà la trama si sviluppa in maniera piuttosto prevedibile e non riserva grandi colpi di scena.
Tutto scorre, senza insormontabili intoppi, verso un epilogo ampiamente citofonato. Di sicuro non è il gusto della sorpresa e neanche  la curiosità di scoprire come andrà a finire la storia d’amore, a far da sprone nella lettura. Tuttavia il divertimento è assicurato e il mordente non manca; a tenere desta l’attenzione rendendo il tutto spumeggiante, ci pensano le gag esilaranti, i numerosi personaggi (spesso molto stravaganti) che attorniano i protagonisti e, non da ultimi, gli elementi di contorno − che non sono poi del tutto secondari. Avventurandoci fuori dal binario prettamente romance, potremo scorgere i piccoli misteri  annidati nel passato della famiglia Osterhagen e seguire la protagonista nello svolgimento del suo particolare lavoro teso al recupero architettonico; potremo conoscere una burbera anziana proprietaria di un tenuta da favola, un cagnone che alimenta una gran voglia di coccole e fare un salto a ritroso, rispolverando le emozioni dell’adolescenza.   
Personalmente ho trovato particolarmente simpatica la coppia formata da Henry, il fratello di Poesy, e il suo compagno Jon, fonte inesauribile di consigli oltre che ottima spalla su cui piangere al momento del bisogno.
A metà tra Bridget Jones e una moderna Cenerentola, il personaggio più intrigante rimane comunque Posey che, un po’ come tutte le protagoniste della Higgins, conquista soprattutto per l’autoironia.
Forse un po’ sottotono rispetto ai libri precedenti, Finché non sei arrivato tu si è rivelato una conferma. Nulla di rivoluzionario o che possa lasciare il segno, ma un bel romanzo fresco e leggero che, visto il periodo, consiglierei soprattutto come spensierato compagno di viaggio o di ombrellone.















  

Nessun commento:

Posta un commento