domenica 3 novembre 2013

Recensione: Il confine del piacere

Titolo: Il confine del piacere 
Autrice: Maya Banks 
Editore: Harlequin Mondadori 
Genere: Narrativa erotica 
Prezzo cartaceo: 9,90 
Prezzo Ebook: 6,99

Descrizione:

Dal grande successo delle Sfumature in poi, la narrativa hot non è più stata la stessa.
Avete esplorato nuovi confi ni dell’erotismo e superato limiti che fi no a qualche anno fa sembrava impossibile anche solo nominare.
Avete imparato a conoscere il mondo delle fantasie maschili, ne avete esplorato i desideri e le nascoste trasgressioni.
Ma esiste ancora un confi ne da valicare, quello più segreto e proibito. Quello che conduce al puro piacere femminile.
E se fosse lei, a dirigere il gioco?

L'autrice:



Quello di Maya Banks è un nome molto familiare ai vertici della classifi ca del New York Times. Già da tempo amatissima autrice Harlequin Mondadori di romanzi seriali, vanta un ampio pubblico di affezionate lettrici che attende con trepidazione ogni sua nuova opera.
È però con il primo volume della Breathless Trilogy (Passione senza tregua) che ha raggiunto il successo mondiale, debuttando direttamente ai primi posti delle più importanti classifi che di vendita e guadagnandosi il titolo di autrice rivelazione della narrativa hot.


La mia recensione:
 
Esplorare i nuovi confini dell’erotismo alla scoperta dei desideri hot più inconfessabili  dell’universo femminile. È una prospettiva allettante, non vi pare? Questo è proprio quanto promette il libro di Maya Banks annunciato al pubblico come piccante occasione per spingersi oltre il limite seguendo la fortunata scia narrativa inaugurata dalle cinquanta sfumature della James. A lettura finita, purtroppo,  non posso dire che la promessa sia stata pienamente mantenuta. Il confine del piacere, almeno in parte, ci spinge lungo un sentiero dell’eros indubbiamente alternativo, dal mio punto di vista però fallisce l’obiettivo di convincere fino in fondo.
L’opera è composta da due racconti lunghi, uniti tra loro solo da un sottilissimo filo che lega i personaggi.  Nel primo incontriamo Kit, una ragazza particolarmente disinibita che conduce ormai da tempo un mènage à trois. Incapace di scegliere tra il biondo Mac, dolce e rassicurante, e il bruno Ryder, tutto muscoli e tatuaggi, si sollazza andando a letto con entrambi e realizzando la sua fantasia erotica inconfessabile: essere posseduta, appunto, da due uomini contemporaneamente. I due ragazzi, sebbene segretamente coinvolti a un livello più profondo della semplice attrazione sessuale, si prestano volentieri al gioco. Quando Kit subisce una violenza sessuale e poi comincia a essere stalkerata dal suo misterioso stupratore, i piccanti incontri a tre subiscono una battuta di arresto ma solo per poco. Venuti a conoscenza delle minacce e del clima di terrore in cui è piombata la ragazza, Mac e Ryder le offrono la loro protezione. La convincono a trasferirsi in un appartamento in cui, insieme, si prenderanno cura di lei e impediranno che qualcuno le faccia di nuovo del male fino a che lo stalker non sarà stanato e assicurato alla giustizia. Il “prendersi cura” ovviamente comprenderà sesso sfrenato a tutte le ore… sesso, sesso, sesso e ancora sesso perché Kit dimentichi la brutta avventura e si distragga dal dolore della violenza subita.
Bisogna ammettere che l’idea del triangolo suona come una novità nel panorama attuale in cui  la narrativa erotica sembra essersi appiattita sull’esplorazione delle pratiche sado-maso. La Banks ci tiene sempre nella sfera del sesso trasgressivo ma ci propone qualcosa di diverso dal solito. È altresì innegabile che due adoni pronti a soddisfare qualsiasi voglia appaiano più appetibili delle ormai inflazionate sculacciate, però… l’originale intreccio relazionale imbastito dall’autrice risulta poco credibile e, almeno a me, ha suggerito  l’impressione che ci fosse una persistente  nota stonata di sottofondo.
Appare contraddittorio il fatto che Kit, reduce da uno stupro, sia in preda a una sorta di frenesia sessuale, che si senta dell’umore giusto per soddisfare ben due uomini nello stesso tempo. Da una donna che ha subito violenza, ci si aspetterebbe piuttosto una certa avversione per il sesso, un blocco difficile da superare.
Strana, per certi versi deludente, anche se un filino più plausibile è la naturalezza con cui i due uomini, lungi dal mostrarsi gelosi o possessivi, riescono a spartirsi senza problemi la stessa donna, palesando anzi un grandissimo affiatamento e una complicità senza pari. Disturbante, dal mio punto di vista, è il loro modo di approcciarsi a Kit quasi come fosse un giocattolo. La sollevano, la rivoltano, se la portano in braccio da una stanza all’altra, le fanno la doccia… nelle intenzioni della scrittrice, presumibilmente, questo dovrebbe essere il loro modo di essere affettuosi e protettivi, il loro modo di esternare la tenerezza e l’affetto sincero che provano per lei, ma a me è parso un po’ eccessivo soprattutto perché lei si presenta come una persona fragile, remissiva, priva di grandissima personalità. Sarà anche perché, nel mio immaginario, l’incapacità di scegliere  è sinonimo di debolezza, ma  Kit mi è sembrata una donna oggetto, l’ho vista più come la parte passiva del triangolo che come la conduttrice del gioco di seduzione.
Meno “problematico” è il secondo racconto che, pur rinunciando all’originalità e incanalandosi sul binario del sadomaso, risulta nel complesso più credibile. Anche in questo caso la protagonista femminile è una ragazza fragile e maltrattata. Mia, amica del Ryder conosciuto nella storia precedente, fa la spogliarellista perché vittima di un crudele ricatto. La situazione precipita quando il suo protettore decide di venderla all’asta come schiava del sesso ma, proprio quando pensa che tutto sia perduto, Jack riemerge dal suo passato per salvarla. Lui è l’uomo che due anni addietro le ha rubato il cuore per poi sparire nel nulla.
Quasi come un principe azzurro ricompare nel momento del bisogno per liberare la sua bella dal mostro cattivo ma… il principe in questione nasconde un lato oscuro, giacché nell’intimità è un dominatore e adesso che è tornato a riprendersi Mia è deciso a iniziarla al suo particolare modo di fare sesso.
È proprio nella trama  di questo secondo racconto che affiora una certa affinità con l’opera della James, sebbene temo che la Banks esca “sconfitta” dall’inevitabile confronto.
Il suo tallone d’Achille, è da rintracciarsi nella scarsa caratterizzazione dei personaggi e nella  debolezza della struttura narrativa che dovrebbe sorreggere le parti più prettamente erotiche. Se nelle cinquanta sfumature molta attenzione viene prestata al contesto e alla psicologia dei protagonisti senza urgenza di giungere alle scene hot, ne Il confine del piacere accade esattamente il contrario
L’impressione generale è che i riflettori siano puntati sull’atto sessuale e che tutto il resto si riduca a una debole cornice della quale, volendo, si potrebbe fare anche a meno.
Una lettura scorrevole, piacevole per alcuni aspetti, piccante di sicuro, ma non entusiasmante così come si preannunciava.
















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