sabato 9 gennaio 2016

Recensione: Costi quel che costi

Titolo: Costi quel che costi
Titolo originale: Hell & High Water
Serie: THIRDS #1
Autore: Charlie Cochet
Traduttore: Chiara Seri
Editore: Triskell
Lunghezza: 329 pagine
Collana: Parano
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo: 5,88
   
Descrizione:
Quando la testimonianza del detective della Omicidi Dexter J. Daley manda il suo partner in prigione per omicidio, le conseguenze – e la frenesia dei media – non si fanno attendere. Ben presto si ritrova senza fidanzato, senza amici e, dopo uno spiacevole incontro in un parcheggio al termine del processo, quasi senza denti.
Dex teme di essere trasferito dal Corpo di Polizia Umana o, peggio, di essere buttato fuori. Invece, suo padre adottivo, un sergente dello squadrone di Difesa, Ricognizione e Intelligence umano e teriano, meglio noto come THIRDS, fa in modo che Dex venga reclutato come agente della Difesa.
Dex è determinato a rimettere in sesto la propria vita ed è ansioso di iniziare il nuovo lavoro. Ma il suo primo incontro con il capo squadra, Sloane Brodie, che risulta poi anche essere il suo nuovo partner teriano giaguaro, si rivela un disastro.
Quando la squadra è chiamata a indagare sull’omicidio di tre attivisti UmanTeriani, diventa ben presto chiaro che Dex dovrà lottare duramente sia per essere accettato dal suo partner e dalla sua squadra, che per riuscire a prendere il killer.


La mia recensione:

Una guerra combattuta con l’impiego di armi biologiche può produrre effetti imprevedibili e a lungo termine: questo è un dato di fatto. Nel suo romanzo, Charlie Cochet prende spunto da questa realtà e la rielabora in chiave fantascientifica immaginando che le armi utilizzate durante la guerra del Vietnam abbiano provocato delle stranissime mutazioni genetiche, determinando la nascita di una nuova razza: quella dei Teriani. Non uomini deformi o con inconsuete pigmentazioni, ma delle creature in tutto e per tutto identiche a degli umani in ottima salute, dotate però della facoltà di mutarsi in  animali appartenenti a specie variegate. Un’idea intrigante che, per alcuni versi, mi ha ricordato i daimon del ciclo Queste Oscure materie di Pullman, giacché la forma animale di un Teriano può essere considerata un po’ come la materializzazione della sua anima. 
La diversità, dall’alba dei tempi, è qualcosa che spaventa gli uomini e che spesso li divide e il futuro in cui l’autrice ci trasporta non fa eccezione. Umani e Teriani sembrano aver raggiunto una convivenza pacifica, ma c’è chi vorrebbe sterminarli reputandoli delle aberrazioni. 
Per garantire l’ordine e la tranquillità dei cittadini è stato istituito uno squadrone denominato THIRDS formato per metà da umani e per metà da Teriani. Al suo interno non vi sono discriminazioni razziali, anzi la sua forza è determinata proprio dalla cooperazione fra le due razze poiché tutti gli agenti lavorano in coppie formate da un Umano e un Teriano. 
La storia comincia quando Dex, un poliziotto umano, decide di  testimoniare contro un collega accusato di aver ucciso a sangue freddo un ragazzino teriano. La sua scelta non vene premiata in quanto la gran parte dell’opinione pubblica è schierata dalla parte della razza umana e i suoi stessi colleghi interpretano la sua testimonianza come un atto di tradimento nei confronti dei suoi simili. 
Dex si ritrova così isolato: espulso dal corpo di polizia, messo alla gogna dai media e abbandonato persino dal suo ragazzo. L’unico a tendergli una mano in questa circostanza difficile è il padre adottivo che, sfruttando la sua posizione di comando nell’organizzazione, decide di farlo reclutare nei THIRDS. 
Tuttavia la sua strada sarà tutta in salita poiché il fatto di essere figlio di un sergente non lo metterà al riparo dalle difficoltà, anzi. Dex non solo sarà assegnato alla squadra Destructive Delta che si occupa dei casi più pericolosi, ma dovrà fare coppia con Sloane Brodie (un bellissimo giaguaro nero nella sua forma teriana) sostituendo il suo partner umano, Gabe, morto di recente sul campo. 
A partire da questo incipit il plot si sviluppa seguendo due filoni, che inevitabilmente si intrecciano: un filone poliziesco incentrato sulle indagini dei THIRDS chiamati a indagare sugli omicidi di alcuni attivisti UmanTeriani; e un filone che virerà verso il romance, focalizzato sul rapporto fra Dex e Sloane.   
L’agente teriano è profondamente segnato dalla perdita del suo partner e, inizialmente non accoglie Dex con benevolenza. Nei suoi confronti prova dei sentimenti contrastanti: accettarlo, per lui, è come accettare l’idea che Gabe sia morto e dichiararsi pronto a voltare pagina. 
Eppure Dex si rivelerà la persona giusta al momento giusto, perché l’esuberanza che lo contraddistingue, la sua allegria innata, la sua propensione al gioco travolgono chi gli sta intorno e  lo stesso Sloane non riuscirà a rimanerne immune. Dex sarà in grado di restituirgli il sorriso quando credeva di averlo perso per sempre e, non solo, gli permetterà anche di scoprire che è ancora in grado di amare. 
Quella che patirà come una relazione conflittuale fra due opposti costretti a lavorare in coppia contro la loro volontà, si evolverà infatti in una storia d’amore, dolcissima e proibita.
È un romanzo dalle mille sfumature, Costi quel che costi, un originalissimo crossover in grado di amalgamare fantascienza, mistery e romance, non tralasciando una buona dose di erotismo. Le sue pagine sono ricche di azione, passione, intrighi, sentimenti al punto che annoiarsi è davvero impossibile, così come impossibile è abbassare la guardia leggendo perché si rimane sempre sul filo del rasoio, in attesa di una svolta, di una scoperta, di un colpo di scena che possa fare la differenza. 
Davvero interessante è poi il modo in cui l’autrice tratta il tema, peraltro attualissimo, della diversità che attraversa l’intera opera nelle sue molteplici sfaccettature. Nel suo mondo immaginario, non meno che in quello attuale, la gente si divide fra coloro che temono la diversità, la considerano una devianza e come tale vogliono abolirla, e coloro che la reputano un valore aggiunto da accettare e preservare; ma nel mezzo si colloca anche l’ipocrisia di chi è disposto a tollerare il diverso ma solo fino a che rimane ghettizzato nel suo spazio e non osa mischiarsi con la gente “normale”. Schieramenti insomma, che, sebbene trasposti in  un futuro remoto, richiamano dinamiche e ideologie ascrivibili anche al nostro mondo e al nostro presente. 
Quello ideato dalla Cochet è un universo immaginario dalle grandi potenzialità, in questo primo capitolo della serie ce ne dà un generoso assaggio ma, chiaramente, non esaurisce tutte le sue possibilità, presagisco che nel sequel la tensione salirà di diverse tacche e non vedo l’ora di leggerlo.







 

 

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