giovedì 30 giugno 2016

Recensione: Naufraghi

Titolo: Naufraghi
 Autore: Dawn Blackridge 
Genere: Contemporaneo  
Lunghezza: 82 pagine 
Editore: Triskell 
Formato: pdf, epub, mobi 
Prezzo: € 2,99

Descrizione:  
È la storia di due uomini, entrambi con un passato doloroso alle spalle. David, scrittore, uscito da una relazione abusiva con Richard, che lo ha portato in ospedale per un periodo di tempo fin troppo lungo e che gli ha lasciato ferite fisiche e psichiche difficili da dimenticare e che sta cercando faticosamente di superare. Simon, con una famiglia tradizionalista che lo vorrebbe diverso da quello che è, che non accetta la sua sessualità, cercando in tutti i modi di curarlo, e per questo fuggito di casa quando era adolescente. Si incontreranno all’inizio di un’estate che cambierà definitivamente le loro vite.

La mia recensione:

Il mare ci lascia spesso regali inattesi sulla spiaggia: sassi, conchiglie, oggetti trascinati dalla corrente, messaggi in bottiglia… A David lascia molto di più. È un uomo in carne e ossa quello che ritrova accasciato sulla sabbia, un naufrago che ha perso la memoria, per cui non sa più come si chiama né da dove viene. L’unica cosa che appare subito chiara è che si tratta di una persona terrorizzata, bisognosa di cure e di un rifugio in cui fermarsi a ricomporre i pezzi.
David non esita a tendergli una mano. Lo prende con sé e si rivolge al suo amico poliziotto Mark affinché lo aiuti a scoprire qualcosa sul conto dello sconosciuto.
L’immediatezza con cui accoglie l’uomo portato dal mare non è frutto di superficialità o eccessiva fiducia nel prossimo, anzi. La verità è che David, in qualche modo si riconosce nello sguardo smarrito del suo strano ospite, giacché anche lui è, in qualche modo, un naufrago.  
Reduce da una relazione con un uomo violento che lo ha devastato  nel fisico e nello spirito, si è isolato in una casetta in riva al mare nella speranza di chiudere definitivamente i conti con i fantasmi del passato e magari ritrovare l’ispirazione per scrivere. David, infatti, è uno scrittore di fantascienza di successo, ma da quando ha subito un terribile trauma, causatogli dell’ex compagno, è vittima di un blocco.  
La storia si apre dunque con l’insolito incontro fra due anime alla deriva.   
Inizialmente si configura quasi come un giallo, poiché l’impellenza di scoprire l’identità del naufrago e di capire cosa possa essergli successo occupa un ruolo centrale nella trama. Gradualmente poi, la verità viene a galla e alla suspense comincia a intrecciarsi il sentimento poiché conoscendosi e condividendo le loro drammatiche storie, i due uomini iniziano anche a rendersi conto di provare qualcosa l’uno per l’altro, qualcosa che va al di là della semplice solidarietà o empatia. 
La narrazione è vibrante, l’autrice tocca davvero le corde del cuore, grazie anche a uno stile molto poetico. La stessa carica erotica che, innegabilmente, attraversa queste pagine, non si avvale mai di descrizioni troppo esplicite, rivelandosi ancor più coinvolgente proprio per questo.
I vissuti dei due protagonisti, molto drammatici, si mescolano alla dolcezza che si riversa nel presente della loro storia, una dolcezza che non ha nulla di smielato o di favolistico ma che è una sorta di reazione alla violenza subita.
Con grande sensibilità Dawn Blackridge affronta tematiche reali e attualissime, come la violenza domestica e l’omofobia.
Senza svelarvi troppo, vi dirò che i ricordi del naufrago, che pian piano riaffiorano alla memoria, parlano di una mentalità razzista e bigotta, di un contesto in cui l’omosessualità è considerata una malattia, oltre che un peccato religioso, e che pertanto va “curata” in centri specializzati.
Vi confesso che solo citare questi posti e queste pratiche mi mette i brividi, tanto più perché non parliamo di fantasia.  
Ho amato la prima metà di questo racconto, ho sentito con chiarezza l’angoscia e il bisogno d’amore di questi due uomini provati da esperienze durissime e mi sono immedesimata in loro lasciandomi trascinare in un turbine di emozioni fortissime.  
La seconda parte, invece, mi ha delusa. Risolto l’enigma dell’identità del naufrago (anche se sul naufragio in senso stretto rimane un punto interrogativo), si volta pagina  e una nuova minaccia irrompe nella vita dei due uomini che, insieme, stanno tentando di ricominciare. La trama riacquisisce toni più polizieschi e si arricchisce di azione, il che non è affatto male, purtroppo però da questo punto in poi si assiste a un’accelerata improvvisa. La narrazione procede a ritmo così vertiginoso da sembrare affrettata.
Nel complesso penso che una storia così intensa e coinvolgente, resa peraltro con uno stile tanto accattivante, avrebbe meritato qualche pagina in più.  
Vi consiglio comunque la lettura perché il racconto merita al punto che, se non ci fosse stata questa corsa all’epilogo, non avrei esitato ad annoverarlo fra gli M/M più belli che abbia mai letto.































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