Titolo: Come un’alluvione
Titolo originale: Waiting for the flood
Autore: Alexis Hall
Traduttrice: Chiara Messina
Editore: Triskell
Lunghezza: 91 pagine
Genere: Contemporaneo
Formato: epub, pdf, mobi
Titolo originale: Waiting for the flood
Autore: Alexis Hall
Traduttrice: Chiara Messina
Editore: Triskell
Lunghezza: 91 pagine
Genere: Contemporaneo
Formato: epub, pdf, mobi
Prezzo: € 3,49
Descrizione:
La gente va e viene.
Sono passati dodici anni da quando Edwin Tully è arrivato a
Oxford e si è innamorato di Marius. Un uomo brillante. Un artista. Qualcuno con
cui condividere il resto della vita.
Ma dieci anni più tardi, la loro storia è giunta al capolinea.
Ora Edwin vive da solo nella casa che un tempo aveva diviso col suo partner. Si occupa di dare nuova vita a vecchi libri e memorie sbiadite, cercando di costruire un futuro coi frammenti del passato.
Ma a un tratto il tempo cambia, e il fiume irrompe nel tranquillo mondo di Edwin, portando con sé Adam Dacre, dell’Agenzia per l’ambiente. Questo sconosciuto dalle mani ruvide e con ai piedi un paio di stivali consunti è un alquanto improbabile cavaliere dalla scintillante armatura, ma lascia intravedere a Edwin la speranza di qualcosa che credeva perduto per sempre.
E quando i due impareranno a conoscersi, lottando contro l’imminente inondazione, Edwin scoprirà che non è possibile proteggersi da ogni cosa… e che a volte non vale nemmeno la pena tentare.
Ma dieci anni più tardi, la loro storia è giunta al capolinea.
Ora Edwin vive da solo nella casa che un tempo aveva diviso col suo partner. Si occupa di dare nuova vita a vecchi libri e memorie sbiadite, cercando di costruire un futuro coi frammenti del passato.
Ma a un tratto il tempo cambia, e il fiume irrompe nel tranquillo mondo di Edwin, portando con sé Adam Dacre, dell’Agenzia per l’ambiente. Questo sconosciuto dalle mani ruvide e con ai piedi un paio di stivali consunti è un alquanto improbabile cavaliere dalla scintillante armatura, ma lascia intravedere a Edwin la speranza di qualcosa che credeva perduto per sempre.
E quando i due impareranno a conoscersi, lottando contro l’imminente inondazione, Edwin scoprirà che non è possibile proteggersi da ogni cosa… e che a volte non vale nemmeno la pena tentare.
La mia recensione:
Una casa vicino al fiume, i ricordi che fanno male,
lo spazio vuoto lasciato sul muro da vecchie fotografie. Questo è ciò che resta
a Edwin di una storia lunga dieci anni… questo, e la solitudine, perché da
quando Marius è andato via ha cominciato a sentirsi un uomo indesiderabile, così
si è chiuso nel suo piccolo mondo fatto di logore abitudini e interminabili
silenzi. La monotonia dei suoi giorni tutti uguali s’interrompe d’improvviso
con l’arrivo di un’alluvione. Non si tratta di un evento del tutto inatteso considerata
la zona in cui abita, questa volta tuttavia non è come le altre, perché Edwin
si trova a fronteggiare l’emergenza da solo, non avendo più il compagno al suo
fianco, ma soprattutto perché la pioggia porta con sé qualcosa di nuovo… o
meglio, qualcuno.
Il ragazzo altissimo, un po’ allampanato e dalla sgargiante chioma arancione, che gli presta soccorso è Adam, un ingegnere civile esperto in disastri ambientali. Una persona gentile che sta solo svolgendo il suo lavoro, pensa Edwin all’inizio, ma pian piano si accorge che ad avvicinarlo a lui non è semplicemente il senso del dovere. Adam sembra interessato a conoscerlo meglio, a frequentarlo al di là dell’evento straordinario che li ha fatti incontrare. Pare attratto da lui e la cosa più stupefacente è che non si dimostra affatto intimorito dalle sue “peculiarità”.Dopo averci fatto conoscere l’indimenticabile Darian di Glitterland, Alexis Hall torna a proporci un nuovo personaggio dolcissimo e un po’ sopra le righe. Edwin è un insicuro, non ha una grandissima considerazione di sé e si sente sempre inadeguato quando è costretto a relazionarsi agli altri. La sua non è semplice timidezza o misantropia, il problema è che sin da piccolo convive con un problema di balbuzie che gli rende difficoltoso il compito di comunicare a voce. La sua mente è affollata di parole che vorrebbero venire fuori, ma quando tenta di pronunciarle, immancabilmente inciampa nelle consonanti, finendo per sentirsi incapace, inadeguato. Questa difficoltà, oltre a farlo chiudere in se stesso, ha fatto sì che sviluppasse un rapporto di amore odio con le parole, alle quali presta un’attenzione quasi maniacale. Edwin le odia quando non vogliono lasciarsi pronunciare e lo costringono al silenzio, ma nel contempo le ama perché ne coglie in pieno l’importanza e quando sono gli altri a pronunciarle rimane rapito dai suoni che producono. Per esempio, il suono prodotto dalla parola “petalo” che Adam usa rivolgendosi a lui produce quasi una melodia che lo accarezza, lo fa sentire al sicuro, desiderato. Lo stesso lavoro di Edwin ha a che fare, in qualche modo, con la parola scritta: è un restauratore di libri antichi, una sorta di dottore dei volumi abbandonati, ma non si limita a questo giacché nel tempo libero si dedica agli ephemera, ovvero ai testi come le lettere, gli appunti, i diari scritti in altre epoche per scopo personale e non per essere divulgati, documenti destinati dunque a durare poco, proprio come gli insetti da cui prendono il nome. Prendersi cura di loro Per Edwin è un po’ come prendersi cura dei ricordi, sfidare il tempo riuscendo a rendere duraturo qualcosa che è destinato a passare in fretta.
In effetti, questa è la stessa sfida che, inconsciamente, si pone nella vita: riuscire a far durare una storia d’amore a dispetto di quanto accaduto col suo ex. Ed è proprio questa la storia che, in maniera originalissima e profonda, ci viene narrata in Come un’alluvione.
Pur trattandosi di un’opera dal respiro relativamente breve, si rivela completa, non ci fa mancare niente, riuscendo a farci penetrare nella psicologia dei personaggi e a coglierne appieno il vissuto emotivo. La bravura e l’armoniosità con cui l’autore mette in fila le parole dà corpo a una prosa che avvolge come musica, ma quel che più di tutto rapisce è l’efficacia con cui ci inonda il cuore di emozioni. Mi sono innamorata di questo scrittore leggendo Glitterland e dopo aver letto questo nuovo gioiellino non posso che amarlo ancora di più. Trovo unica la sua sensibilità e il modo in cui riesce a entrarmi dentro, a emozionarmi con le sue trame semplici e i suoi personaggi veri.
Un racconto stupendo, delicato come una carezza e nello stesso tempo forte come un abbraccio che rassicura e scalda dentro.
Il ragazzo altissimo, un po’ allampanato e dalla sgargiante chioma arancione, che gli presta soccorso è Adam, un ingegnere civile esperto in disastri ambientali. Una persona gentile che sta solo svolgendo il suo lavoro, pensa Edwin all’inizio, ma pian piano si accorge che ad avvicinarlo a lui non è semplicemente il senso del dovere. Adam sembra interessato a conoscerlo meglio, a frequentarlo al di là dell’evento straordinario che li ha fatti incontrare. Pare attratto da lui e la cosa più stupefacente è che non si dimostra affatto intimorito dalle sue “peculiarità”.Dopo averci fatto conoscere l’indimenticabile Darian di Glitterland, Alexis Hall torna a proporci un nuovo personaggio dolcissimo e un po’ sopra le righe. Edwin è un insicuro, non ha una grandissima considerazione di sé e si sente sempre inadeguato quando è costretto a relazionarsi agli altri. La sua non è semplice timidezza o misantropia, il problema è che sin da piccolo convive con un problema di balbuzie che gli rende difficoltoso il compito di comunicare a voce. La sua mente è affollata di parole che vorrebbero venire fuori, ma quando tenta di pronunciarle, immancabilmente inciampa nelle consonanti, finendo per sentirsi incapace, inadeguato. Questa difficoltà, oltre a farlo chiudere in se stesso, ha fatto sì che sviluppasse un rapporto di amore odio con le parole, alle quali presta un’attenzione quasi maniacale. Edwin le odia quando non vogliono lasciarsi pronunciare e lo costringono al silenzio, ma nel contempo le ama perché ne coglie in pieno l’importanza e quando sono gli altri a pronunciarle rimane rapito dai suoni che producono. Per esempio, il suono prodotto dalla parola “petalo” che Adam usa rivolgendosi a lui produce quasi una melodia che lo accarezza, lo fa sentire al sicuro, desiderato. Lo stesso lavoro di Edwin ha a che fare, in qualche modo, con la parola scritta: è un restauratore di libri antichi, una sorta di dottore dei volumi abbandonati, ma non si limita a questo giacché nel tempo libero si dedica agli ephemera, ovvero ai testi come le lettere, gli appunti, i diari scritti in altre epoche per scopo personale e non per essere divulgati, documenti destinati dunque a durare poco, proprio come gli insetti da cui prendono il nome. Prendersi cura di loro Per Edwin è un po’ come prendersi cura dei ricordi, sfidare il tempo riuscendo a rendere duraturo qualcosa che è destinato a passare in fretta.
In effetti, questa è la stessa sfida che, inconsciamente, si pone nella vita: riuscire a far durare una storia d’amore a dispetto di quanto accaduto col suo ex. Ed è proprio questa la storia che, in maniera originalissima e profonda, ci viene narrata in Come un’alluvione.
Pur trattandosi di un’opera dal respiro relativamente breve, si rivela completa, non ci fa mancare niente, riuscendo a farci penetrare nella psicologia dei personaggi e a coglierne appieno il vissuto emotivo. La bravura e l’armoniosità con cui l’autore mette in fila le parole dà corpo a una prosa che avvolge come musica, ma quel che più di tutto rapisce è l’efficacia con cui ci inonda il cuore di emozioni. Mi sono innamorata di questo scrittore leggendo Glitterland e dopo aver letto questo nuovo gioiellino non posso che amarlo ancora di più. Trovo unica la sua sensibilità e il modo in cui riesce a entrarmi dentro, a emozionarmi con le sue trame semplici e i suoi personaggi veri.
Un racconto stupendo, delicato come una carezza e nello stesso tempo forte come un abbraccio che rassicura e scalda dentro.
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