giovedì 9 marzo 2017

Recensione: Attrazione gravitazionale

Titolo: Attrazione gravitazionale
Autore: Angel Martinez
Traduttore: Victor Millais
Editore: Dreamspinner
Pagine: 266
Prezzo: 6,99
Disponibile qui

Descrizione:
Attirato da una misteriosa richiesta di soccorso, l’equipaggio della nave mercantile Hermes trova alla deriva nello spazio un vascello militare in apparenza vuoto. Al suo interno, sangue e resti umani imbrattano i corridoi e vi è un unico sopravvissuto, rinchiuso in una cella di custodia. L’uomo, bellissimo ma traumatizzato, attira l’attenzione dell’addetto alle comunicazioni della nave, Isaac Ozawa, che decide di prendersene cura, offrendogli la gentilezza e il calore di cui l’altro ha bisogno dopo gli orrori vissuti.
Isaac ha imparato sulla propria pelle cosa significhi essere diverso, essere un emarginato, e questo rafforza il loro legame. Un tempo pilota promettente, ha subito dei danni fisici dopo che il suo cervello non è riuscito a fondersi con l’impianto necessario a pilotare i potenti caccia della Flotta. Il cervello di Turk non è da meno. Come risultato di un esperimento militare fallito, le sue naturali capacità sono state aumentate a livelli pericolosi.

Quando un ammiraglio senza morale e assetato di potere rapisce Isaac, usandolo per convincere Turk a diventare l’arma catastrofica che ha sempre sognato, saranno necessari tutta la forza di Turk, l’ingegnosità dell’equipaggio della *Hermes*, l’aiuto degli enigmatici Drak’tar e la testardaggine dello stesso Isaac per riuscire a salvare l’intero universo.

La mia recensione: 
Isaac sognava di fare il pilota militare ma qualcosa è andato storto deviando il corso della sua esistenza. Siamo in un ipotetico futuro, o in  un universo parallelo, gli esseri umani abitano un pianeta chiamato Altair, la tecnologia si è evoluta e per guidare i caccia è necessario farsi  innestare un particolare impianto nel cervello. Isaac purtroppo ha reagito male all’intervento, il corpo estraneo gli procura frequenti malesseri e, a quanto pare, non gli consentirà nemmeno di sopravvivere a lungo. Per questo motivo è stato letteralmente scartato dall’esercito, messo al margine come un giocattolo rotto, sicché l’uomo ha dovuto accontentarsi di svolgere una professione diversa. È impiegato come addetto alle comunicazioni sulla nave mercantile Hermes, ed è in viaggio nello spazio quando il velivolo si imbatte in un’altra nave, la Marduk, andata alla deriva. Isaac e i suoi compagni la raggiungono per prestare soccorso ai passeggeri e, una volta a bordo, si ritrovano di fronte a uno scenario agghiacciante: ci sono sangue e cadaveri ovunque. L’intero equipaggio è stato sterminato, a eccezione di un solo sopravvissuto, rinchiuso in una cella. Non si tratta di un altairiano ma di un gigante originario del pianeta T’tson, un guerriero Corzin. Sebbene sia rimasto illeso, l’uomo è traumatizzato e non sembra in grado di fornire un resoconto dell’accaduto. I membri della Hermes lo portano con loro e gli prestano  le prime cure nell’attesa di poter chiarire la vicenda.
Fra tutti è proprio Isaac a prendere a cuore le sorti dello straniero, non solo perché sin da subito rimane folgorato dalla sua bellezza e prova una forte attrazione sessuale nei suoi confronti, ma perché, in qualche modo si identifica nella sua condizione di diverso. Al di là dei misteri che lo ammantano e che attendono di venire alla luce, appare subito chiaro che Turk, questo il suo nome, è un uomo rotto, un emarginato come lui. In realtà la sensazione è reciproca, tanto più perché il Corzin riconosce in Isaac il suo atenis (la sua anima gemella), così ben presto fra i due divampa il fuoco della passione.
Questo amore segnerà un punto di svolta nelle loro vite, sotto diversi punti di vista.
Di lì a poco si scopre che l’esercito dà la caccia a Turk perché, in seguito a esperimenti segreti cui è stato sottoposto, l’uomo ha sviluppato una facoltà potentissima, si è trasformato in una sorta di arma letale vivente e i militari vorrebbero usarlo allo scopo di conquistare il cosmo.
Nello stesso tempo, le condizioni di salute di Isaac si aggravano a causa dell’impianto, ma Turk sostiene di poterlo salvare portandolo sul suo pianeta, poiché la sua gente possiede una tecnologia più avanzata di quella degli altairiani e saprebbe guarirlo.
Sarà proprio al duplice scopo di salvare Isaac e difendere se stesso dagli uomini che intendono catturarlo che Turk convincerà l’equipaggio della Hermes a condurre entrambi su T’tson.
Per quanto complessa e ricca di informazioni questa è solo una premessa, poiché è a partire da qui che la vera storia inizia. Leggere il romanzo, in realtà, è come compiere un viaggio interstellare, alla scoperta di una nuova civiltà, risolvendo nello stesso tempo il giallo che ruota intorno agli esperimenti fatti su Turk e ai loschi disegni del governo intergalattico. In tutto questo, ovviamente, si inserisce anche la storia d’amore fra i protagonisti che andrà avanti e farà da fil rouge.
Fantascienza, suspense e romance sono i tre ingredienti di cui Angel Martinez si serve per confezionare una trama ricca di azione, mistero e tanto sentimento. Le sfumature sono così tante e varie che, in effetti, il romanzo può essere apprezzato da lettori diversi e per ragioni distinte.
L’enigma da svelare, di sicuro, accende la curiosità e facilmente può stuzzicare l’interesse di chi ama il mistery.
La parte inerente l’approdo su T’tson, la descrizione del suo popolo – che oltre ai guerrieri Corzin comprende gli alieni Drak’tar – , della sua fauna, dei suoi paesaggi, persino della sua lingua, cui è dedicato anche un glossario, è tale da poter affascinare gli appassionati di sci-fi. Da amante del genere, io stessa devo ammettere di essere rimasta particolarmente stregata dall’esplorazione di questo pianeta. L’autrice lo tratteggia in maniera precisa e convincente al punto di renderlo quasi reale. Interessante è notare come, passando da un pianeta all’altro cambi il concetto di normalità per cui ciò che è considerato inammissibile, strano o sconveniente su uno può essere comune sull’altro. Un esempio fra tutti è dato proprio dall’omosessualità che su T’tson non è semplicemente tollerata ma è appunto la norma.
La storia d’amore, d’altro canto,  non può che far breccia negli animi più romantici. Sebbene all’origine vi sia un colpo di fulmine e il sentimento esploda in modo forse un po’ troppo rapido per risultare convincente al cento percento, il legame fra Isaac e Turk conquista perché ha il sapore di una favola moderna. Il guerriero Corzin ha tutte le carte in regola per mettere radici nel nostro immaginario come un perfetto principe azzurro del futuro. Gigantesco, muscoloso eppure dotato di un animo delicato e capace di sfornare frasi poetiche che scioglierebbero un ghiacciaio, è un vero e proprio concentrato di forza e dolcezza, un mix all’apparenza contraddittorio che intriga da morire. Isaac, d’altra parte, seppure più fragile nel fisico e posto in una condizione di svantaggio a causa del suo handicap, mostra tutto il coraggio e la forza interiore di un prode cavaliere. Per amore sfiderà qualsiasi pericolo e abbatterà qualsiasi barriera.
L’amore raccontato in Attrazione gravitazionale, tuttavia, non è solo quello romantico e passionale fra due anime gemelle che si incontrano ma è Amore anche in senso molto più lato, universale oserei dire – e questo è il vero punto di forza, dal mio punto di vista.
Alla bellezza di una storia che stupisce, emoziona, intriga, si aggiunge infatti la potenza di un messaggio profondo. Il sentimento fra Issac e Turk farà da ponte fra due civiltà, finirà per unire due popoli spazzando la minaccia di una guerra, sicché alla fine si comprenderà che la vera arma, quella più potente di tutte è un’arma che non uccide e non divide le persone, ma distrugge solo le barriere dell’odio razziale e del pregiudizio. 





Nessun commento:

Posta un commento