martedì 9 maggio 2017

Recensione: Domitilla Wolf e la leggenda dell'hòuzi mao

Titolo: Domitilla Wolf e la leggenda dell’hòuzi mao
Autore: Pierluigi Agnelli
Editore: Triskell
Collana: Young Adult/Fantasy
Lunghezza: 317 pagine
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo: € 6,99

Descrizione:
Domitilla è una ragazzina intelligente che ama gli animali e che può contare sull'amicizia dei suoi due amici, Lucy e George.
Domitilla si divide tra la scuola, la famiglia e la sua vita di decenne. Le cose però subiscono un repentino cambiamento quando i gatti del paese diventano misteriosamente aggressivi, seminando il panico a Catsville. Mentre le autorità brancolano nel buio, incapaci di porre fine allo strano fenomeno, Domitilla e i suoi amici, sotto la guida attenta del professor Notorius, cercheranno una soluzione dando la caccia al protagonista di una tremenda leggenda.

La mia recensione: 
Domitilla Wolf ha dieci anni, ha i capelli rossi, indossa gli occhiali, porta l’apparecchio ed è bravissima a scuola. In sintesi racchiude in sé tutte le caratteristiche che, agli occhi dei coetanei, la etichettano come sfigata e la rendono un bersaglio per i bulli. Augustus e la sua cricca di prepotenti, infatti non perdono occasione per deriderla e farle dispetti. In compenso Domitilla può contare su due compagni sinceri, George e Lucy, e a casa ha anche un altro amico speciale: il suo gatto Siggy (così chiamato per far felice la mamma che è una psicologa, nonché estimatrice di Sigmund Freud).
La sua vita, tutto sommato, scorre tranquilla fino a che non cominciano a verificarsi bizzarri episodi che mettono in pericolo proprio la sua convivenza con l’amato micio.
Tutto comincia quando Domitilla si accorge di avere in casa uno strano trasportino cinese che nessuno dei suoi cari ricorda di aver mai comprato. La comparsa del misterioso oggetto coincide con il susseguirsi di spiacevoli accadimenti: la ragazzina inizia a fare brutti sogni, a volte avverte una presenza estranea in camera e crede di avvistare una creatura mostruosa ma, cosa peggiore, una mattina la famiglia Wolf ritrova i divani e i mobili danneggiati dagli artigli di un gatto. La colpa per l’accaduto ricade inevitabilmente su Siggy, cosicché Domitilla riceve dai genitori l’ordine perentorio di tenerlo sotto controllo, perché se dovesse fare altri danni dovranno prendere seri provvedimenti.
Lei è sicura che il gatto sia innocente ed è determinata a smascherare il responsabile di tanto scompiglio. Inizia dunque a indagare ed è così che si imbatte nello strambo professor Notorius, esperto di leggende.
A parte George e Lucy, l’uomo è l’unico disposto a crederle, e non solo, lui ha anche un’idea su chi possa essere il mostro avvistato da Domitilla: si tratta dell’hòuzi mao, il gatto-scimmia di cui narra un’antica leggenda.
A partire da qui veniamo trascinati nella fantastica avventura che vedrà la protagonista e i suoi amici impegnati nella ricerca di questa creatura mitologica e di un modo per annientarla, giacché i danni alla mobilia di casa Wolf daranno il via a una serie di brutte azioni, che arriveranno a comprendere persino l’omicidio e che pian piano trasformeranno i gatti di Castville – questo il nome del paesino in cui si svolgono i fatti –, mettendo a repentaglio la loro convivenza con gli uomini.
Fermare l’hòuzi mao diventerà una questione di vitale importanza e, per riuscire nell’impresa, Domitilla dovrà recuperare un libro dai poteri magici, chiaramente per farlo dovrà superare numerosi ostacoli, vivendo un’esperienza che la segnerà nel profondo e la farà crescere.
Il plot ricalca uno schema tradizionale riproponendo i tipici cliché del fantasy: abbiamo un’eroina per caso, un nemico da sconfiggere, una missione da compiere, un aiutante speciale incarnato dal professor Notorius, un oggetto da recuperare. Da questo punto di vista l’autore non propone nulla di particolarmente innovativo, tuttavia si mostra abile nel proporci una rielaborazione dei temi classici credibile e avvincente. I personaggi risultano simpatici, riescono a conquistarci con le loro peculiarità e a renderci partecipi della loro straordinaria esperienza. La vicenda narrata incuriosisce e ci si diverte leggendo.
Per stile narrativo e tematiche, il libro si rivolge in maniera privilegiata a un pubblico molto giovane (per alcuni versi mi ha ricordato un po’ i “Piccoli Brividi”); lo consiglierei soprattutto ai lettori di età compresa tra gli otto e i quattordici anni, pur non escludendo che possa essere apprezzato anche dagli adulti desiderosi di staccare la spina e concedersi qualche ora di relax viaggiando sulle ali della fantasia.





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