domenica 11 giugno 2017

Recensione: Nacheera

Titolo: Nacheera
Autrice: Valentina Di Caro
Editore: La Ponga
Prezzo: 18,00
Disponibile su Amazon

Descrizione: 
Potrebbe essere la solita storia d'amore adolescenziale. Ma "Nacheera" è soprattutto la storia di due mondi, così diversi ma altrettanto importanti per Sara. Fino alla scelta finale. E tu, quale mondo sceglierai?

La mia recensione: 
Sara è un’adolescente come tante, almeno è quello che crede fino a che un giorno, in classe, non arriva un nuovo compagno. Il suo nome è Federico ed è molto carino, ma non è questo a fare la differenza. Tutto cambia nel momento in cui il ragazzo, che si scopre non essere un umano ma un paraninfo, le dà accesso a un mondo parallelo popolato dai Nacheera e da tante altre creature magiche. Qui Sara apprende di essere in realtà una Fata bianca, la tredicesima per l’esattezza, e di essere chiamata a svolgere una missione molto importante. Il mondo dei Nacheera, infatti, trae vita da una Sorgente. Il malvagio Lorcan la sta gradualmente prosciugando e sta rapendo le ninfe che la presiedono. Secondo una profezia, solo Sara può sconfiggerlo e preservare la fonte d’acqua – sinonimo di vita – nel regno.
Ha inizio così un percorso di addestramento che sarà preludio a un viaggio avventuroso: quello che Sara dovrà compiere per raggiungere Gladia, il luogo in cui si trova il covo di Lorcan e in cui sono detenute le ninfe rapite, al fine di affrontarlo e, si spera, sconfiggerlo.
Come si può facilmente intuire da questi accenni, il plot ricalca il classico schema fantasy. L’autrice non osa, non propone innovazioni ma reinterpreta, in maniera comunque apprezzabile, temi e intrecci tipici del genere. Il fulcro intorno a cui si sviluppa la storia è quello dell’eterna lotta fra bene e male, qui nettamente divisi fra loro. Sara è l’eroina per caso, la ragazza comune chiamata a svolgere un compito all’apparenza molto più grande di lei ma che in virtù della sua purezza d’animo e dell’amore che le fa da guida, riesce a vincere qualsiasi ostacolo. E, come in ogni fantasy che si rispetti, ce ne sono molti disseminati sul suo cammino. Per giungere alla meta e cimentarsi nello scontro finale, la protagonista dovrà attraversare terre sconosciute, fra creature magiche e incantesimi e superare numerose prove. Accompagnandola lungo il cammino, lo stesso lettore ha occasione di esplorare un mondo fantastico, in grado di stupire e affascinare. Fra elfi, goblin, troll, fate, attraversiamo luoghi incantati come l’inquietante foresta dei Dorminenti – che subisce l’effetto di un sortilegio attuato da Lorcan – e scopriamo anche posti suggestivi come l’Heonor, il cimitero acquatico delle ninfe.
Il viaggio di Sara non è solo fisico ma è anche un viaggio interiore che la farà crescere e la porrà di fronte a scelte ardue, compresa quella fra le due dimensioni, fra la sua famiglia terrestre e i nuovi affetti conquisati dall’altra parte. Nel mondo dei Nacheera scoprirà anche l’amore che segnerà un ulteriore tappa nel suo percorso di maturazione. Da ragazzina comune e insicura, si trasformerà in una donna coraggiosa e saggia, capace di grandi imprese.
La lettura è godibile, la storia avventurosa e ricchissima di accadimenti e personaggi. Unica pecca, dal mio punto di vista è rappresentata dallo stile fortemente descrittivo. Tutto ci viene raccontato e mai mostrato, sicché si fa fatica a immedesimarsi e alla fine ci si ritrova con un bagaglio fatto più di informazioni che di emozioni. Allo stesso modo, la caratterizzazione dei personaggi si riduce ai tratti essenziali, per cui non si riesce a percepirli come persone vive e non si ha modo di affezionarsi a loro.
Di contro, incisivo e attuale è il messaggio che attraversa il romanzo connotandolo quasi come un inno alla natura, fonte di vita. Rispettarla e preservarla è indispensabile al fine di garantire la sopravvivenza di qualsiasi specie vivente sul nostro pianeta: è una regola che vale nel mondo immaginario dei Nacheera quanto nel nostro, in cui il Lorcan di turno è rappresentato dall’inquinamento e dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse. Quella di Sara è dunque una missione a cui tutti noi, in qualche modo, siamo chiamati.








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