giovedì 14 dicembre 2017

Recensione: Small Town Boys

Titolo: Small Town Boys
Autore: Runny Magma
Editore: self publishing
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 224
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90
Disponibile su Amazon

Descrizione:
Un vecchio diario. Un ragazzo cocciuto. E un mistero da risolvere...
Niccolò sta vivendo l’estate fra la maturità e l’università. Ha una cotta per l’ex Professore di Filosofia, una zia single un po’ sfigata e le idee poco chiare sul suo futuro. Questa monotonia viene interrotta dalla scoperta di una tragedia avvenuta trent’anni addietro a un coetaneo dell’epoca, gettatosi sotto un treno per sfuggire al bullismo e all’omofobia. Niccolò si convince che non si sia trattato di suicidio ed è intenzionato a fare giustizia. Correrà il rischio di mettersi nei guai o quello di trovare la sua strada?

L'autore:
RUNNY MAGMA – Fra il 2015 e il 2016 ha pubblicato i titoli “Mascarado”, “Perfect Strangers”, “Porcahontas & (S)mascarado” e “A qualcuno piace tiepido”, e ha curato la rubrica “Drag Stories - Storie di strascichi” sul blog “Refusi Etc.”, dove ha dato voce alle drag queen italiane. Il suo sito: www.runnymagma.blogspot.it

La mia recensione: 
Niccolò ha appena conseguito la maturità. La sua estate comincia all’insegna delle decisioni da prendere per il prossimo futuro, delle insicurezze, delle speranze, e anche di un pizzico di nostalgia. Lasciarsi il liceo alle spalle significa, infatti, allontanarsi anche da Bruno, il professore di filosofia di cui è invaghito. Un sogno proibito perché si tratta di un uomo molto più grande e perché etero – è rimasto vedovo da poco –, anche se su quest’ultimo punto lui non ci metterebbe la mano sul fuoco. È proprio seguendo di nascosto il docente al cimitero che il ragazzo fa un’interessante scoperta: a parte quella della defunta consorte, c’è un’altra tomba su cui Bruno depone i fiori, è quella di un giovane, morto molti anni addietro. Chi mai sarà?
La curiosità è così forte che inizia a indagare per saperne di più ma il mistero anziché svelarsi s’infittisce. A quanto pare, Loris Biagioni – questo il nome dell’enigmatico defunto – è morto suicida, almeno questa è la versione che tutti sostengono, ma nessuno sembra disposto a sbilanciarsi sull’argomento.
Niccolò s’improvvisa allora detective e, attraverso piccole indagini, interviste ai suoi conoscenti di allora, e visite alla madre, tenta di ricostruirne la storia. Fra i vari indizi raccolti, uno si rivelerà fondamentale: il diario segreto del giovane che la mamma decide di consegnare a Niccolò, insieme  a pochi altri oggetti contenuti in una scatola, perché colpita dal suo interessamento al figlio.
Il romanzo si sviluppa come un mistery, anche se atipico vista l’età e l’inesperienza sul campo del provetto investigatore. La trama ruota intorno al giallo che ammanta il suicidio di Loris ma questa non è che la punta di un iceberg. Utilizzando questa formula accattivante, dal sapore poliziesco, Runny Magma ci fa compiere un balzo indietro nel tempo, facendoci immergere letteralmente nelle atmosfere e nella magia degli anni ’80 – è in questo periodo che si colloca la vicenda del giovane suicida – per raccontarci una storia tutt’altro che datata, drammatica, anche se le atmosfere non sono mai pesanti, poiché lo stile ironico e frizzante tipico dell’autore non si smentisce, anzi riceve una conferma anche in questo contesto.
Al di là delle note inevitabilmente vintage, scandite peraltro da una ricchissima colonna sonora che fa rivivere la musica del tempo (il titolo di ogni capitolo corrisponde a una canzone datata anni ’80, e lo stesso titolo del romanzo è un omaggio all’omonimo brano dei Bronski Beat), le tematiche affrontate sono attualissime e ci forniscono materiale in abbondanza su cui riflettere. Dietro la morte di Loris si cela una tragedia che comincia con l’omofobia, per proseguire con un amore proibito, fino a sfociare nel bullismo e in un dolore che non lascia via di fuga, se non la morte. È una verità a tinte forti quella che gradualmente emerge dal passato, in cui l’isolamento e la violenza giocano un ruolo determinante nel distruggere una vita giovanissima. Un’esperienza che, con una colonna sonora diversa, con qualche modifica nel look e nelle abitudini dei personaggi, potrebbe collocarsi anche ai giorni nostri, conservando la stessa credibilità, la stessa crudezza.
Come recita la canzone degli Yazoo Nobody’s diary – una delle tante che fanno da fil rouge musicale –, “si può cambiare il capitolo o l’intero libro, ma la storia rimane la stessa”.
Sebbene siano passati parecchi anni dai fatti su cui indaga, infatti, Niccolò non fatica a immedesimarsi e a riconoscersi in Loris, omosessuale al par suo, peraltro invaghito della stessa persona che lui ama in segreto. Probabilmente anche a questo si deve il bisogno che il protagonista sente sempre più forte di far luce sulla verità. Ridare un volto a Loris, far sì che venga ricordato e dare un senso al suo gesto non è solo un modo per fare giustizia ma anche un modo per accettarsi, per crescere, per prepararsi ad affrontare il futuro con più forza e consapevolezza. Nel suo coetaneo di un’altra generazione, Niccolò rivede se stesso e le sue insicurezze, e trova il coraggio di offrirsi al mondo che lo aspetta per quello che è, senza limiti e senza paure.
Un po’ mistery, un po’ romanzo di formazione Small Town Boy racconta la difficoltà di essere diversi in una società che tenta di renderci uguali, di amare e farsi amare restando una voce fuori dal coro, ma anche l’importanza di non arrendersi ai pregiudizi, di affidarsi alla conoscenza, alla verità, per combattere la violenza, giacché è proprio nell’ignoranza che trova il suo nutrimento.


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