lunedì 14 ottobre 2013

Recensione: La trilogia di Luca Mariani- Parte 1

Titolo: La trilogia di Luca Mariani. Parte 1
Autore: Alessandro Noseda
Editore: La Ponga
Formato: EPUB con Social DRM  
Prezzo: 1,99 euro

Descrizione:
"L'attenzione alla trama, la cura dei personaggi, il rispetto per il lettore, sono doti molto rare, nel panorama della narrativa italiana, anche di quella che sbrigativamente viene definita di genere. Alessandro Noseda non si fa sconti, non cerca scorciatoie, non aggiunge nuove ovvietà alla folla di giustizieri e sceriffi tricolore politicamente corretti, amanti della buona cucina e col cuore d'oro, come le proverbiali puttane. Luca Mariani combatte e vince, con l'arma niente affatto facile della tensione." Leonardo Gori

L'autore:
Alessandro Noseda è nato a Como più o meno mezzo secolo fa, ma poi la vita l’ha portato in lungo ed in largo per “lo Stivale” facendogli conoscere persone, luoghi e storie che popolano i suoi racconti.
Ha cominciato a leggere e scrivere a sei anni (in prima elementare, come tutti) e da allora non ha più smesso (come molti). Ama la sua famiglia con l’onnipresente Pinscher, la lettura, la vela, la montagna, i viaggi e – soprattutto – frequentare i pochi buoni veri amici di sempre.
Ama pure i noir, specie se “latini” (Boccignone, Gatti, Gori, Izzo, Marino, Sacheri, Vichi). Alessandro ne parla così: “Nel quotidiano siamo costretti in schemi precostituiti, rigidi, ripetitivi, mentre quando ci si dedica a un noir si può dare sfogo a tutte le fantasie, anche a quelle inconfessabili. Unici limiti, il buon gusto e la qualità della scrittura.”

La mia recensione:

Luca Mariani torna in servizio dopo una lunga pausa di cui avrebbe fatto volentieri a meno. È sopravvissuto per miracolo all’ultima missione che, invece, è costata la vita ad alcuni suoi colleghi. Il trauma è ancora lungi dall’essere superato e il ricordo di Claudia, soprattutto, sanguina ancora come una ferita aperta che difficilmente potrà rimarginarsi, tuttavia è tempo di voltare pagina e di tornare in sella. Accetta così un nuovo incarico che da Varese lo conduce a Napoli per indagare, sotto mentite spoglie, su alcuni traffici illeciti.
Per Luca non sarà solo il ritorno alla sua attività ma anche l’inizio di una nuova vita. Giunto a destinazione con il suo inseparabile amico a quattro zampe, Paco, egli conoscerà infatti  l’affascinante Anna e suo figlio Andrea. Inizialmente saranno solo dei simpatici vicini di casa ma il loro legame andrà via via intensificandosi trasformandosi in qualcosa di più profondo.
L’amore tornerà ad affacciarsi nella vita di Luca però, insieme alla speranza e a una voglia di rinascita, porterà con sé anche misteri e nuove preoccupazioni. Il giovane tenente si ritroverà ben presto a fare i conti anche con una Napoli oscura e violenta, quella in cui impera la camorra.
Mentre il caso che gli è stato ufficialmente assegnato si avvierà verso la sua conclusione facendo emergere una  verità sconcertante, Luca si ritroverà a dover fronteggiare una cosca camorristica per difendere i suoi nuovi affetti.
È una trama avvincente, sebbene non originalissima quella che sorregge l’opera di Alessandro Noseda. Una storia  di grandissima attualità in cui la fiction si nutre di orrori quotidiani e crimini di cui la cronaca ci rende conto quotidianamente.
Credibile per dinamiche e ambientazioni,  il romanzo  si lascia apprezzare soprattutto per il realismo delle sue descrizioni, colorite peraltro dal frequente ricorso al vernacolo nei dialoghi.
Allo stesso modo, tuttavia, ho percepito l’insicurezza e l’inesperienza di un autore ai suoi esordi. Insieme ai punti di forza evidenziati in precedenza, non ho potuto fare  a meno di registrare alcuni punti di debolezza che mi hanno impedito di appassionarmi alla lettura fino in fondo.
Eludendo la regola dello “show don’t tell” l’autore dice e non mostra. L’intera storia è narrata con un distacco quasi da cronista. Ciò non mi ha consentito di immedesimarmi nelle situazioni descritte né nei panni dei vari personaggi.  Nonostante la drammaticità dei fatti raccontati, non ho provato alcun coinvolgimento emotivo.
I personaggi non sono caratterizzati a tutto tondo. Manca del tutto un sia pur minimo approfondimento psicologico e questo li confina al ruolo di “entità di carta”, incapaci di suscitare empatia o di farsi percepire come persone reali.
Benché si connoti più come noir che come thriller o poliziesco vero  e proprio, il racconto rinuncia inoltre  al mistero tagliando fuori  la componente investigativa. Il tutto si svolge in maniera lineare, viene illustrato il punto di partenza delle indagini e viene comunicato il punto di arrivo, ma il percorso seguito per giungere dall’uno all’altro non viene sviscerato. Ciò, almeno nel mio caso, ha ridotto di molto il livello di attenzione facendo scemare la curiosità. Solitamente l’urgenza di scoprire la verità, di comprendere il disegno che sottende determinati fatti di sangue è l’elemento che mi  tiene incollata alla pagina quando leggo libri di un determinato genere. Qui, purtroppo, il collante manca. Nonostante la sua brevità, non posso dire di aver letto il romanzo tutto d’un fiato proprio perché mi è mancato il giusto mordente.  Nel complesso ho avuto l’impressione che l’eccessiva brevità,  in rapporto al tipo di storia narrata, abbia finito per penalizzare il romanzo. In alcuni momenti mi è parso di leggere il piano di un’opera che attende ancora di essere sviluppata piuttosto che un racconto compiuto. Un buon esordio nell’insieme, ma penso che l’autore debba ancora affinare la tecnica narrativa prima di potersi esprimere al meglio delle sue potenzialità.






 


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