Titolo: Noi due oltre le nuvole
Autore: Massimo Cacciapuoti
Editore: Garzanti
Pagine: 140
Prezzo: 14,90
Descrizione:
Il mare è
un’immensa distesa azzurra. È estate. La stagione della leggerezza, delle
risate, del cuore che batte più forte.
Ma non è mai stato
così per Nica. Lei è una ragazza speciale. Ha quindici anni e i suoi unici amici
sono i numeri, la sua passione è la matematica. Una passione che la spaventa,
che la allontana dagli altri ragazzi della sua età.
Ragazzi come Sandro
che amano divertirsi, fare gruppo, vivere le emozioni fino in fondo. Eppure
anche lui porta un peso troppo grande per i suoi sedici anni. Una malattia lo
costringe a stare in disparte.
In un meraviglioso
villaggio del Salento si incontrano: due anime diverse, ma fragili. E niente è
come prima.
Nica e Sandro
giorno dopo giorno vivono l’estate più indimenticabile e inaspettata della loro
vita. Insieme superano ogni limite, insicurezza, paura. Nonostante faccia male.
Nonostante guardare dentro di sé apra ferite mai ricucite.
Nica scopre di non
essere diversa dalle altre ragazze e Sandro ritrova il gusto della speranza.
Sotto un cielo che è come una distesa di stelle, un bacio ha il sapore della
felicità.
Dall’alto di una
scogliera, con il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia, sono pronti
a urlare promesse di eternità, di cambiamento, di coraggio.
Ma il tempo passa
inesorabilmente ed è ora di tornare alle loro città, Milano e Napoli. Ad
attenderli è il mondo di tutti giorni. Quel mondo incerto che incute
timore.
Ed è proprio lì che
i due ragazzi devono trovare la forza di non tradire il loro sogno. Anche quando
il destino mette Sandro davanti a una prova difficile.
Perché i legami
veri sono quelli che non si spezzano mai, neanche se il vento soffia sempre più
forte.
L'autore:
MASSIMO
CACCIAPUOTI è nato a Giugliano
in Campania (NA) dove vive e lavora. È autore dei romanzi Pater familias
– diventato un film con la regia di Francesco Patierno –, L’ubbidienza,
L’abito da sposa, Esco presto la mattina e Non molto lontano da
qui.
La mia recensione:
Un’estate impossibile da dimenticare, un amore tanto
travolgente da togliere il fiato, un destino ineluttabile e, nonostante ciò, il
bisogno di continuare a sognare.
È un intero universo di emozioni quello che Massimo Cacciapuoti
ha racchiuso nel suo breve romanzo e che, come per magia, esplode una volta
aperto il libro. Un universo familiare e allo stesso tempo distante, in cui
gioia e dolore sbocciano all’unisono e sono due facce inscindibili della stessa
medaglia.
Nica al mare non ci
vuole andare, preferirebbe restare da sola come sempre, ignorare il costante
invito di sua madre a socializzare e continuare a contare… già perché Nica
crede che la matematica possa essere l’unico amore della sua vita.
Sandro, invece, sogna di prendere il sole e di tuffarsi fra
le onde soffrendo all’idea di non poterlo più fare davvero. Rinchiuso in una
stanza osserva il mondo fuori mentre il cancro lo divora dall’interno e si
prepara a trascorrere la sua estate più triste.
Le premesse non sono fra le migliori ma basta un incrocio di
sguardi per capovolgerle. Quando i due ragazzi si ritrovano l’uno di fronte
all’altra, quasi costretti dai rispettivi genitori, non esitano a riconoscersi
come due diversi. Diverso è lui in quanto malato e diversa è pure lei che
soffre di autismo anche se in famiglia nessuno sembra disposto ad ammetterlo.
Sebbene per ragioni diverse, Sandro e Nica sanno benissimo cosa significhi
essere messi al margine dai propri coetanei, essere additati come persone
strane, sbeffeggiati per i propri limiti. Essere fragili, spesso, vuol dire
sentirsi obbligati a costruirsi una corazza o a erigere un muro fra sé e gli
altri per evitare di essere schiacciati dall’incomprensione.
Inizialmente è soprattutto questo che li avvicina: uno
strano senso di solidarietà. Ben presto però si trasforma in altro, in qualcosa
di più grande, di magico, di imprevedibile. Qualcosa che non conosce barriere
né diversità e che sempre più assume i
contorni dell’amore, quello bruciante e incontrastabile che infiamma gli anni
dell’adolescenza.
Vorrei darti calore
d’inverno. Essere luce nella notte.
Vorrei che le tue
lacrime fossero pace. Che la pace fosse in te.
Vorrei che il tuo
silenzio si trasformasse in canto. Che il tuo sorriso scendesse lieve. Che non
fossi mai triste, che non fossi mai solo. Che non sentissi mai il peso della
vita.
Vorrei che le tue
gambe fossero ali.
Il sentimento fiorisce, cresce e si trasforma in forza per i
due ragazzi che, come d’incanto, ritrovano l’entusiasmo e l’energia per
affrontare i rispettivi ostacoli. Insieme sentono di poter vincere qualsiasi
sfida e di poter addirittura dimenticare, fosse anche temporaneamente, di non
essere proprio come gli altri. Sandro può dimenticare di avere il cancro e
concedersi una fuga sulla spiaggia e Nica può dimenticare di essere autistica e
pensare di tornare in una scuola pubblica. Ma di pari passo inizia ad affiorare
anche la consapevolezza che l’estate sia destinata a finire in un battito di
ciglia e che la fine della vacanza sarà portatrice di distanza poiché hanno casa
in paesi diversi.
Sandro e Nica hanno appena il tempo di trovarsi che già sono
costretti a perdersi ma a rendere duro il distacco non saranno tanto i chilometri
che a vacanza conclusa si frapporranno tra loro, quanto la presenza di quel nemico
silenzioso che nel buio trama per dividerli irrimediabilmente. La promessa di
un’altra estate insieme ha un suono flebile quando non vi è certezza di poterci
arrivare e, a dispetto del suo ottimismo e della voglia di combattere, Sandro
sa che la sua diagnosi non lascia molte speranze in proposito.
Mentre in sottofondo vanno le canzoni di Javanotti la voce
dell’autore si staglia originale, fresca, vibrante, a modulare una storia di
quelle che graffiano l’anima e lasciano un segno del loro passaggio al centro
del cuore. Una storia che parla di amore e morte, di amicizia, di diversità, di
gioventù, di musica e di speranza ma
anche di spettri capaci di allungare le loro ombre sulla spensieratezza
dell’adolescenza come l’autismo e il cancro fino a sfiorare un tasto delicato
quale quello sulla donazione del midollo spinale.
A dispetto della sua brevità, questo libro ci concede un tempo per le emozioni e un
tempo per riflettere coprendo senza falle lo spazio di una vita. Fa sorridere,
fa piangere, fa palpitare e, per qualche attimo, riesce a condurci in volo con
i due protagonisti, proprio, oltre le nuvole, lì dove non si sfugge al dolore
ma l’amore può insegnarci a vincere la paura.
Sembra un romanzo molto delicato... me lo segno!
RispondiEliminaE' bellissimo e anche molto commovente! Te lo consiglio.
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