lunedì 28 luglio 2014

Recensione: GiroDiVita

Titolo: GiroDiVita
Autore: Alessio Rega
Editore: Adda
Pagine: 184
Prezzo: 15 euro

Descrizione:
Gabriele ha 18 anni, vive a Bari con la madre e la sorella. La sua vita si divide tra la scuola, gli amici e soprattutto Chiara, una compagna di classe con la quale instaura un non ben definito rapporto di amicizia. Proprio questo legame dai contorni così astratti rappresenta per Gabriele la prima grande delusione.
La rottura con il miglior amico Giulio e il sempre più difficile rapporto con la madre sono altri motivi che spingono
Gabriele a lasciare Bari per trasferirsi a Milano dove si ricongiunge con il padre.
Dopo un lungo periodo trascorso nel capoluogo lombardo, ritorna per motivi di lavoro nella sua città natale dove si ritrova ad affrontare il suo passato e le situazioni che aveva lasciato in sospeso. Ai successi professionali non corrisponde tuttavia una completa maturazione emotiva e sentimentale.

Un nuovo amore, la vitale e affascinante Beatriz, sembra essere la cura per i suoi tormenti interiori. Ma ancora una volta Gabriele vede disattese le sue aspettative. Questo nuovo fallimento lo spinge a interrogarsi su i suoi errori, permettendogli di affrontarli nonché di riconciliarsi con Giulio.
E quando inaspettatamente gli si presenta una nuova e prestigiosa opportunità lavorativa, nella vita di Gabriele irrompe ancora una volta Chiara, pronta a minare le sue fragili certezze.

L'autore:

Alessio Rega, barese, 29 anni. Laureato in Comunicazione Sociale Istituzionale e Politica all'Università degli Studi di Bari. Giornalista pubblicista, è stato vice direttore del periodico mensileNelMese”, storica rivista cittadina edita a Bari dal 1967. Attualmente, lavora per la Rekla Adv, agenzia di comunicazione e marketing. GiroDiVita è il suo primo romanzo.

La mia recensione:


La vita è un percorso disseminato di numerosi bivi. Scegliere significa diventarne protagonisti e soprattutto crescere. L’ultimo anno delle superiori segna per tutti un importante momento di scelta; forse, il momento della prima scelta davvero importante, quella che sancisce il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
È proprio in questo periodo di transizione che si colloca GiroDiVita, un romanzo che, sebbene non scritto esplicitamente in forma diaristica, si sviluppa come fosse un quaderno di memorie. A raccontarsi in prima persona è Gabriele, un ragazzo di diciotto anni, figlio di genitori separati, che si accinge a diplomarsi e, come tanti suoi coetanei, si ritrova a chiedersi cosa farà da grande. Restare a Bari, sua città natale o proseguire gli studi a Milano, lì dove si è trasferito suo padre?
La decisione da prendere non è delle più facili, ma gli eventi non mancheranno di dare una piccola spinta alla ruota del libero arbitrio.
Ecco dunque che il racconto confidenziale di Gabriele assume i contorni di un cammino esistenziale  ampiamente condivisibile.
L’esperienza dell’amicizia e della prima scottante rottura, il rapporto conflittuale con i genitori, il primo amore e la prima delusione, le paure, le speranze, la fretta e il timore di crescere. Sono questi gli elementi con cui Alessio Rega compone la sua storia che, in effetti, è un po’ una “storia di tutti”.
Possono cambiare i dettagli, le coordinate geografiche, i nomi che rimangono incisi nei ricordi, ma le emozioni e le difficoltà con cui Gabriele si ritrova a fare i conti hanno un carattere di universalità. Riconoscersi nelle sue aspettative, nelle sue ansie e nel battito, a volte aritmico, del suo cuore è facilissimo è penso che proprio in questo gioco di specchi, abilmente innescato dall’autore, risieda la forza di questo libro.
GiroDiVita è un romanzo di formazione in grado di narrare con semplicità e realismo il salto dall’adolescenza alla maturità, mettendo a fuoco i tasselli salienti di questo passaggio, non da ultimo l’amore che immancabilmente ha il potere di influenzare le nostre scelte.  
Sarà l’abbandono di Chiara, la prima ragazza importante nella vita di Gabriele, a fornirgli l’input decisivo per recidere il cordone ombelicale con la sua terra e  trovare il coraggio di partire. E sarà, sempre Chiara a marcare il punto di ritorno, quando il ragazzo, diventato ormai uomo, dovrà tornare sui suoi passi per chiudere i conti con il passato.
La quasi totale assenza di dialoghi, unitamente alla rapidità della narrazione che salta quasi a piè pari gli anni milanesi, affievolisce un po’ il coinvolgimento emotivo. Personalmente avrei preferito una struttura più dinamica e un maggior approfondimento nella caratterizzazione psicologica dei personaggi ma, nel complesso la lettura è godibile e le tematiche affrontate di grande attualità.
Giro di vita è appunto il giro, o se preferite la tratta di andata e ritorno, che tutti noi siamo chiamati a percorre per crescere, ma anche per conquistare la nostra identità e il nostro posto nel mondo.



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