Titolo: La regina proibita
Autrice: Anne O'Brien
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 430
Prezzo: 12,90 (prezzo web 10,97)
Autrice: Anne O'Brien
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 430
Prezzo: 12,90 (prezzo web 10,97)
Descrizione:
1415. Il gioiello della corona francese, Caterina di Valois, sta
aspettando che re Enrico V d’Inghilterra la salvi dalla rovina. Lui,
intanto, sta falcidiando la sua gente ad Agincourt e ciò che vuole da
Caterina è la sua corona, non certo il suo amore innocente. Per
Caterina, l’Inghilterra è un covo di avarizia, ingordigia e diffidenza.
E quando si ritrova vedova del re a ventuno anni diventa ambito premio
per molti. Inizia un gioco politico mortale, in cui la regina vedova
dovrà presto imparare a districarsi. I contendenti il Duca di
Gloucerster, Edmund Beaufort e Owen Tudor sono già pronti a giocare.
Chi riuscirà ad averla? Chi ne causerà la rovina?
Chi riuscirà ad averla? Chi ne causerà la rovina?
Lautrice:
Ex insegnante di storia, ha deciso di realizzare il proprio sogno e dedicarsi alla narrativa. Per questo i suoi romanzi sono appassionanti e accurati.
Vive in un cottage del XVIII secolo nella regione delle Marche Gallesi, ricca di spunti di ispirazione per storie ambientate nell’Inghilterra medievale.
Vive in un cottage del XVIII secolo nella regione delle Marche Gallesi, ricca di spunti di ispirazione per storie ambientate nell’Inghilterra medievale.
La mia recensione:
Caterina
di Valois è un personaggio enigmatico. Poche
sono le notizie certe sul suo conto, marginale lo spazio a lei riservato nei
libri di storia, probabilmente perché, sebbene Regina Vedova, non ebbe un vero ruolo
nel governo dell’Inghilterra, né nell’educazione di suo figlio.
Anne O’Brien si propone di colmare la lacuna ricorrendo al potere dell’immaginazione laddove le risorse documentali non arrivano. Ne La regina proibita, ricostruisce così una biografia romanzata, narrata in prima in persona dalla stessa protagonista, facendo rivivere fra le sue pagine la sovrana, ma soprattutto la donna.
A dispetto del suo rango, non è una storia felice e nemmeno facile quella di Caterina, segnata sin quasi dalla nascita da un destino infausto. Figlia di Carlo VI di Francia e di Isabella di Baviera, è ancora una bambina quando la sua casata cade in disgrazia. Seppure principessa, conosce la fame, la miseria, l’abbandono.
La sua infanzia triste e priva di affetti si conclude quando, ancora ragazzina, va in sposa a Enrico V d’Inghilterra. La sua sete d’amore è tanta e tale che si impegna con ogni mezzo affinché un matrimonio combinato al solo scopo di unire due corone, si trasformi in un legame che coinvolga i sentimenti. Per un attimo s’illude persino di poterci riuscire, in fondo è giovane, bella e ha donato al Re l’agognato figlio maschio. Che motivo avrebbe Enrico per non volerle bene?
Eppure il sogno s’infrange perché Caterina rimane vedova ancor prima di aver potuto fare breccia nel cuore algido del consorte, tanto assorbito dal suo rango e dalla smania di potere da non accorgersi nemmeno di chi gli sta intorno.
È
a questo punto che la Storia allunga un’ombra sulla Regina, divenuta poco più
che una figura di rappresentanza, mentre la penna della O’Brien prende il volo
scavando nell’anima della donna e tessendo trame che parlano di dolore, di
sconfitta ma anche di sogni e della ricerca spasmodica di un amore.
Anne O’Brien si propone di colmare la lacuna ricorrendo al potere dell’immaginazione laddove le risorse documentali non arrivano. Ne La regina proibita, ricostruisce così una biografia romanzata, narrata in prima in persona dalla stessa protagonista, facendo rivivere fra le sue pagine la sovrana, ma soprattutto la donna.
A dispetto del suo rango, non è una storia felice e nemmeno facile quella di Caterina, segnata sin quasi dalla nascita da un destino infausto. Figlia di Carlo VI di Francia e di Isabella di Baviera, è ancora una bambina quando la sua casata cade in disgrazia. Seppure principessa, conosce la fame, la miseria, l’abbandono.
La sua infanzia triste e priva di affetti si conclude quando, ancora ragazzina, va in sposa a Enrico V d’Inghilterra. La sua sete d’amore è tanta e tale che si impegna con ogni mezzo affinché un matrimonio combinato al solo scopo di unire due corone, si trasformi in un legame che coinvolga i sentimenti. Per un attimo s’illude persino di poterci riuscire, in fondo è giovane, bella e ha donato al Re l’agognato figlio maschio. Che motivo avrebbe Enrico per non volerle bene?
Eppure il sogno s’infrange perché Caterina rimane vedova ancor prima di aver potuto fare breccia nel cuore algido del consorte, tanto assorbito dal suo rango e dalla smania di potere da non accorgersi nemmeno di chi gli sta intorno.
Rimasta
vedova, Caterina si ritrova intrappolata in una situazione che sembra non avere
via d’uscita e che le impedisce, in concreto, di realizzare i desideri più
naturali che una giovane possa nutrire: avere un compagno al suo fianco che la
ami, reiterare la gioia di diventare madre, godere del tepore familiare.
La
legge, infatti, le proibisce di avere relazioni al di fuori dal sacro vincolo
del matrimonio; non le vieta in assoluto di risposarsi, ma le consente di farlo
solo a patto che il Consiglio approvi la sua scelta e… a quanto pare non v’è
uomo che possa essere ritenuto idoneo al ruolo. Non va bene uno sposo di nobili
natali perché potrebbe rivelarsi una minaccia al trono e non va bene nemmeno
uno di umili origini perché non è buon costume mischiare le caste.
Da
questo punto in poi la vita privata di Caterina si trasforma nella ricerca
affannosa di una via di fuga da un reticolo di leggi e convenzioni che sembrano
votarla a una vita di solitudine.
Ecco
allora che nell’immaginario dell’autrice il personale percorso di questa Regina
diviene una battaglia che ha come fine ultimo la conquista dell’amore e la rivendicazione
del proprio diritto di essere donna, prima ancora che sovrana. Pagina
dopo pagina la componente romance diviene sempre più preponderante e il plot si infittisce
di passione sino a raggiungere il suo culmine quando la Regina triste poserà il
suo sguardo su Owen Tudor, il suo umile maggiordomo di origini gallesi.
Ammaliante,
romantico e a tratti struggente, ho divorato e amato questo romanzo. Leggendolo
ho avuto occasione di conoscere più da vicino una figura storica della quale effettivamente
sapevo poco più di niente e di appassionarmi alla sua causa, al punto di fare
il tifo per lei, di gioire per i suoi successi e di rattristarmi per le sue
sconfitte, fino a commuovermi profondamente sul finale che esplode in un vero e
proprio crescendo di emozioni ‒ rompendo anche un po’ gli schemi tipici del
genere.
Che
si avvicini più o meno alla verità, il ritratto di Caterina di Valois tratteggiato
in questo romanzo mi ha letteralmente conquistata per la determinazione e la
forza d’animo. Penso che Anne O’Brien,
nel regalarci un meraviglioso romance storico, abbia reso anche un bellissimo omaggio
alla sua memoria.
Segnalazione interessante Miriam ed ambientazione storica davvero affascinante !
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto conoscere questo libro.
Un saluto e buona settimana appena iniziata
Un romanzo davvero stupendo, te lo consiglio!
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