Titolo: Rise – Una favola gay
Titolo originale: Rise – A gay fairy tale
Autrici: Keira Andrews & Leta Blake
Traduttrice: Francesca De Luca
Editore: Triskell
Genere: Fantasy
Lunghezza: 113 pagine
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo € 3,99
Descrizione:
Cosa succede quando Jack incontra un uomo affascinante in
cima alla pianta di fagioli?
Voci sull’esistenza di un tesoro hanno spinto cacciatori di
fortune ad arrampicarsi su quella magica pianta di fagioli, fino ad arrivare a
un misterioso castello tra le nuvole. Quelli che sono sopravvissuti hanno
raccontato di un gigante malvagio che protegge oro e gioielli luccicanti con
selvaggia ferocia. Nessun uomo sano di mente oserebbe arrampicarsi, ma Jack non
ha nulla da perdere. Evitato da tutti per i suoi maledetti capelli rossi e
abbandonato dal suo amante crudele, vuole disperatamente trovare una vita di
fuga dalla sua vita.
Rion non è un gigante, ma solo un uomo su cui ricade
l’enorme peso di proteggere l’eredità della sua famiglia. È un uomo solo, ma
con un profondo senso del dovere. Quando incontra Jack, tutto il suo mondo
viene stravolto. Dopo un confronto di fuoco, l’attrazione tra i due è
innegabile. Isolati, su tra le nuvole, Jack e Rion si abbandonano al desiderio,
legandosi l’uno all’altro. Avranno il coraggio di lasciar andare il loro
passato e inseguire i propri sogni?
Molto presto si ritroveranno a dover proteggere il tesoro e
le loro stesse vite da una nuova minaccia. E, questa volta, hanno tutto da
perdere.
La mia recensione:
Sicuramente conoscerete la favola di Jack (o Giacomino) e il
fagiolo magico.
Con Rise. Una favola
gay, Keira Andrews e Leta Blake si cimentano in un suo retelling in chiave
M/M. In questa versione della storia, Jack è un ragazzo emarginato per via dei
suoi capelli rossi, che tutti – comprese la madre e la sorella – interpretano
come segno di malvagità e sventura. Ad aggravare il suo status di reietto si
aggiunge la sua omosessualità, condannata dalla morale comune.
Nonostante ciò il giovane non si ribella e accetta la sua
condizione. Subisce la solitudine e perfino le violenze di Adair, il figlio del
barone di cui segretamente è innamorato, fino a che, per una serie di
vicissitudini non si ritrova completamente solo e costretto a pagare un grosso
debito contratto con il macellaio. A quel punto l’enorme pianta di fagioli, che
ogni anno spunta in paese, diviene la sua unica possibilità di salvezza.
Com’è
noto, in cima a quella pianta che si erge fino al cielo, scomparendo tra le
nuvole, c’è un castello abitato da un temibile gigante che custodisce un
immenso tesoro. In tanti hanno provato a sconfiggere il mostro e recuperare il
bottino, ma nessuno ha mai avuto successo. Se Jack riuscisse laddove gli altri
hanno fallito, i suoi problemi sarebbero risolti.
Così ha inizio la scalata, ma giunto alla meta il protagonista
non troverà proprio quello che si aspettava. È proprio a partire da qui,
infatti, che le due autrici prendono definitivamente le distanze dalla favola
originale, immaginando un’evoluzione diversa che introduce anche nuove
tematiche.
Non entrerò nel dettaglio per non rovinarvi il piacere della
scoperta ma, raggiungendo la vetta della pianta magica, Jack si renderà conto
che la realtà non sempre coincide con quello che la gente racconta e coloro che
vengono dipinti come mostri non sono sempre tali.
Partito per affrontare una creatura orribile e impadronirsi
di un tesoro materiale, il protagonista si ritroverà ad affrontare la
consapevolezza di aver vissuto nell’inganno e, in maniera del tutto inattesa,
conquisterà un tesoro molto più prezioso del denaro: l’amore e la possibilità
di una nuova vita.
L’arrampicata sulla pianta, in un certo senso, acquisisce un
valore simbolico diventando metafora del processo di crescita e della fatica
che bisogna sostenere per liberarsi dai pregiudizi e trovare il proprio posto
nel mondo.
Romanticismo, atmosfere sognanti e speranza sono i cardini
su cui si regge Rise conservando la
struttura tipica di ogni fiaba che si rispetti. Molto meno convenzionale
diventa nel momento in cui la temperatura sale e la trama accoglie scene di
sesso esplicito. Nel particolare contesto risultano spiazzanti, giacché
insolito è il connubio fra favola ed erotismo spinto. Personalmente ho trovato
la scelta un po’ forzata, inoltre le descrizioni a sfondo sessuale mi sono
sembrate eccessive anche da un punto di vista quantitativo: troppe in rapporto
alla brevità del racconto. In una
cornice come questa avrei preferito una relazione meno carnale e più romantica;
avrei gradito qualche descrizione in più di luoghi e personaggi e qualche
amplesso in meno; ciò non toglie però che proprio questo taglio hot per me un
po’ fuori luogo potrebbe rappresentare un valore aggiunto per le lettrici
appassionate del genere.
Una lettura godibile comunque, ideale per staccare la spina
e concedersi un’incursione in un mondo ricco di magia.
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