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venerdì 23 giugno 2017

Recensione: Rise. Una favola gay

Titolo: Rise – Una favola gay
Titolo originale: Rise – A gay fairy tale
Autrici: Keira Andrews & Leta Blake
Traduttrice: Francesca De Luca
Editore: Triskell
Genere: Fantasy
Lunghezza: 113 pagine
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo € 3,99

Descrizione:
Cosa succede quando Jack incontra un uomo affascinante in cima alla pianta di fagioli?
Voci sull’esistenza di un tesoro hanno spinto cacciatori di fortune ad arrampicarsi su quella magica pianta di fagioli, fino ad arrivare a un misterioso castello tra le nuvole. Quelli che sono sopravvissuti hanno raccontato di un gigante malvagio che protegge oro e gioielli luccicanti con selvaggia ferocia. Nessun uomo sano di mente oserebbe arrampicarsi, ma Jack non ha nulla da perdere. Evitato da tutti per i suoi maledetti capelli rossi e abbandonato dal suo amante crudele, vuole disperatamente trovare una vita di fuga dalla sua vita.
Rion non è un gigante, ma solo un uomo su cui ricade l’enorme peso di proteggere l’eredità della sua famiglia. È un uomo solo, ma con un profondo senso del dovere. Quando incontra Jack, tutto il suo mondo viene stravolto. Dopo un confronto di fuoco, l’attrazione tra i due è innegabile. Isolati, su tra le nuvole, Jack e Rion si abbandonano al desiderio, legandosi l’uno all’altro. Avranno il coraggio di lasciar andare il loro passato e inseguire i propri sogni?
Molto presto si ritroveranno a dover proteggere il tesoro e le loro stesse vite da una nuova minaccia. E, questa volta, hanno tutto da perdere.

La mia recensione:
Sicuramente conoscerete la favola di Jack (o Giacomino) e il fagiolo magico.
Con Rise. Una favola gay, Keira Andrews e Leta Blake si cimentano in un suo retelling in chiave M/M. In questa versione della storia, Jack è un ragazzo emarginato per via dei suoi capelli rossi, che tutti – comprese la madre e la sorella – interpretano come segno di malvagità e sventura. Ad aggravare il suo status di reietto si aggiunge la sua omosessualità, condannata dalla morale comune.
Nonostante ciò il giovane non si ribella e accetta la sua condizione. Subisce la solitudine e perfino le violenze di Adair, il figlio del barone di cui segretamente è innamorato, fino a che, per una serie di vicissitudini non si ritrova completamente solo e costretto a pagare un grosso debito contratto con il macellaio. A quel punto l’enorme pianta di fagioli, che ogni anno spunta in paese, diviene la sua unica possibilità di salvezza. 
Com’è noto, in cima a quella pianta che si erge fino al cielo, scomparendo tra le nuvole, c’è un castello abitato da un temibile gigante che custodisce un immenso tesoro. In tanti hanno provato a sconfiggere il mostro e recuperare il bottino, ma nessuno ha mai avuto successo. Se Jack riuscisse laddove gli altri hanno fallito, i suoi problemi sarebbero risolti.
Così ha inizio la scalata, ma giunto alla meta il protagonista non troverà proprio quello che si aspettava. È proprio a partire da qui, infatti, che le due autrici prendono definitivamente le distanze dalla favola originale, immaginando un’evoluzione diversa che introduce anche nuove tematiche. 
Non entrerò nel dettaglio per non rovinarvi il piacere della scoperta ma, raggiungendo la vetta della pianta magica, Jack si renderà conto che la realtà non sempre coincide con quello che la gente racconta e coloro che vengono dipinti come mostri non sono sempre tali.
Partito per affrontare una creatura orribile e impadronirsi di un tesoro materiale, il protagonista si ritroverà ad affrontare la consapevolezza di aver vissuto nell’inganno e, in maniera del tutto inattesa, conquisterà un tesoro molto più prezioso del denaro: l’amore e la possibilità di una nuova vita.
L’arrampicata sulla pianta, in un certo senso, acquisisce un valore simbolico diventando metafora del processo di crescita e della fatica che bisogna sostenere per liberarsi dai pregiudizi e trovare il proprio posto nel mondo.
Romanticismo, atmosfere sognanti e speranza sono i cardini su cui si regge Rise conservando la struttura tipica di ogni fiaba che si rispetti. Molto meno convenzionale diventa nel momento in cui la temperatura sale e la trama accoglie scene di sesso esplicito. Nel particolare contesto risultano spiazzanti, giacché insolito è il connubio fra favola ed erotismo spinto. Personalmente ho trovato la scelta un po’ forzata, inoltre le descrizioni a sfondo sessuale mi sono sembrate eccessive anche da un punto di vista quantitativo: troppe in rapporto alla brevità del racconto.  In una cornice come questa avrei preferito una relazione meno carnale e più romantica; avrei gradito qualche descrizione in più di luoghi e personaggi e qualche amplesso in meno; ciò non toglie però che proprio questo taglio hot per me un po’ fuori luogo potrebbe rappresentare un valore aggiunto per le lettrici appassionate del genere.
Una lettura godibile comunque, ideale per staccare la spina e concedersi un’incursione in un mondo ricco di magia.






  

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