Titolo: Il sangue è il suo colore
preferito
Serie: Sex & Mayhem
Autrici: K.A. Merikan
Traduttrice: Martina Nealli
Genere: M/M, dark romance, erotico,
thriller
Lunghezza: ~100.000 parole
(autoconclusivo)
Prezzo: 4.99€ / gratis su Kindle
Unlimited
Data d'uscita: 12 dicembre
Descrizione:
--- Quando dalla vita ricevi sangue, non
ti resta che spargerne altro. ---
Tristo. Assassino professionista. Dio del
sesso. In materia di uomini, ha gusti molto particolari.
Misha. Senza gambe. Terrorizzato dal
mondo. Ha esaurito da un pezzo la fiducia nel prossimo.
Tristo è un killer assetato di sangue e la
cosa non gli dispiace affatto. Gay in un mondo di centauri fuorilegge, è pronto
a disfarsi di qualunque omofobo si azzardi a mancargli di rispetto. Vive di
sesso occasionale, distruzione e spargimenti di sangue.
Tuttavia, dentro di sé, cova da sempre una
brama inespressa che non può trovare appagamento. Quando per caso si ritrova a
salvare il ragazzo più sexy mai visto in circolazione, capisce che non può
lasciarlo andare; anche se questo vuol dire soffocare un uccellino dalle ali
spezzate che incomincia appena a uscire dal nido.
Quando un uomo mascherato e coperto di
sangue lo salva da una lunga prigionia, Misha non sa se ringraziarlo o
pugnalarlo e tentare la fuga. Tristo non è il tipo di persona che accetta
rifiuti, e il ragazzo teme di essere più in pericolo fra le sue grinfie che
durante tutti quegli anni all’insegna di umiliazioni e violenze sessuali.
Per quanto spaventoso, però, Tristo è
anche un animale di indubbio fascino e, quando scopre il potere che esercita su
di lui, Misha si domanda se non valga la pena di provare a domarlo. Peccato che
costruire un futuro insieme sia come mettere in piedi un castello di carte, se
alle calcagna si ha un pazzo come Zero, il signore del crimine che ha già distrutto
una volta la sua vita.
Basterà la ferocia del centauro assassino
a sterminare i mostri del passato di Misha?
La mia recensione:
Di solito nelle fiabe c’è una fanciulla in
pericolo che attende di essere salvata da un principe. Ma se al posto di una
bella ragazza ci fosse un ragazzo deforme? E se a salvarlo, anziché un
cavaliere senza macchia, accorresse un orco cattivo?
A concepire quella che ha tutta l’aria di
una favola al contrario ci hanno pensato le Merikan con Il sangue è il suo colore preferito, nuovo romanzo della fortunata
serie dedicata ai Coffin Nails.
Il giovane in difficoltà è Misha. Sul web,
in molti lo conoscono come Andrey, spregiudicata pornostar che si esibisce in
video piccanti a uso e consumo di una particolare categoria di feticisti,
giacché la sua peculiarità è quella di non avere le gambe. Tristo, sicario dei
Coffin Nails, è da sempre un suo fan, avendo un debole per i moncherini, ma non
sa che il ragazzo non si offre al pubblico per sua libera scelta. Misha è un
prigioniero, è stato mutilato e venduto come schiavo proprio allo scopo di
soddisfare il mercato del sesso.
Il motociclista lo scopre per caso,
durante un raid. I suoi fratelli lo incaricano di uccidere un certo Greg,
invischiato nel traffico di esseri umani, e nel suo covo trova proprio lui…
l’uccellino dalle ali tarpate, l’oggetto dei suoi sogni erotici più perversi e
segreti. L’uomo non esita a prelevarlo e portarlo con sé, offrendogli la sua
protezione.
Misha ovviamente ha paura e non si fida,
del resto come fidarsi di un energumeno che indossa la maschera di un teschio è
ha appena ucciso a sangue freddo un suo simile? Però non ha scelta.
Sarà questo l’insolito inizio di una
storia d’amore, fuori dagli schemi e da ogni limite, l’incipit di una fiaba
capovolta, come dicevo all’inizio, in cui un giovane mutilato nel corpo e
nell’anima può sperare in una seconda chance e la salvezza può giungere da chi
meno te l’aspetti, giacché a volte può succedere che il vero principe si
nasconda dietro la maschera di un cattivo.
Come sempre succede nei romanzi di queste
autrici, tutti gli schemi e i paletti della morale comune saltano. L’universo
in cui i loro protagonisti si muovono segue regole tutte sue, o non conosce
regole, e soprattutto scompagina la consueta distinzione fra buoni e cattivi. I
Coffin Nails sono assassini, si muovono fuori dai confini della legalità ma il
più delle volte si rivelano più affidabili di chi dovrebbe tutelare i più
deboli e garantire la giustizia.
Tristo non fa eccezione, il suo stesso
soprannome anticipa il suo essere letale. Ammazza nei modi più truculenti, e
gode nel farlo. Certo, sceglie con cura le sue vittime, colpisce solo pedofili,
stupratori, altri assassini, gentaglia priva di scrupoli e sfuggita alla
macchina ufficiale della giustizia, ma la sua etica si limita a questo. Tristo
è un perverso, è attratto dai corpi mutilati e frequenta il dark web per
trovare materiale idoneo al suo godimento, senza interrogarsi sul background di
chi si presta a un simile gioco. Nondimeno, la vicenda personale di Misha gli
apre gli occhi e provoca in lui un desiderio di rivalsa. Ma non solo: il suo
ragazzino ferito non si limiterà a scatenare i suoi istinti sessuali ma
risveglierà in lui sentimenti nobili e profondi.
Superate le difficoltà inziali, la storia
d’amore fra i due protagonisti sembra evolversi secondo le più rosee
aspettative, volgendo verso un prevedibile happy end, ma chiaramente in un
mondo politicamente scorretto come quello qui concepito nulla può essere
davvero lineare. L’uomo che ha privato Misha delle gambe è in agguato e non è
disposto a rinunciare alla sua creatura, procacciatrice di soldi. Per poter
conquistare il loro lieto fine, i due innamorati dovranno affrontarlo ed
eliminarlo, accettando di avventurarsi in quella che si rivelerà una vera e
propria discesa nell’inferno.
Più dark rispetto ai libri precedenti
della serie, Il sangue è il suo colore
preferito mette alla prova il lettore con scene cruente e forme di
perversione davvero estreme, senza lesinare sui dettagli, anzi indugiando con
fare quasi morboso sulla descrizione delle mutilazioni, dei moncherini, della
particolare inclinazione sessuale di Tristo. Personalmente ho apprezzato i toni
ancor più cupi del solito e il rincaro della consueta dose di violenza non mi
ha disturbata affatto, quel che invece mi è sembrato un po’ eccessivo è stato
il ricorrere con grandissima frequenza delle scene di sesso, inserite anche in
momenti della trama, a mio avviso inopportuni
̶ cito solo un amplesso che si
consuma qualche attimo prima di uccidere un uomo, proprio sul luogo del delitto
mentre la vittima designata è lì, giusto per darvi un’idea evitando di scendere
nei dettagli. Qualche parentesi hot in meno e qualche colpo di scena in più,
secondo me, avrebbe reso il tutto più credibile e più avvincente, ma si tratta
di una piccola pecca che non vi impedirà di amare il romanzo e i suoi contraddittori
protagonisti, crudeli e dolcissimi allo stesso tempo, ultimi agli occhi del
mondo ma non privi della forza per diventare primi.
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