Titolo: Il tessitore di sogni
Autore: Alex Calvi
Editore: Io Scrittore
Pagine: 267
Prezzo ebook: 3,99
Prezzo cartaceo: 12,75
Descrizione:
Philip è un uomo normale, con un lavoro
che in fondo non gli piace più di tanto, ma che cerca di svolgere al meglio,
quando la sua tranquilla quotidianità è sconvolta da una drammatica notizia: il
suicidio di Sam, suo amico d’infanzia. Ma non c’è nemmeno il tempo di capire
come e perché sia potuto succedere, che Philip si trova coinvolto in
un’avventura incredibile. Con ancora addosso i terribili segni della recente
morte, Sam, proprio lui, si materializza in casa sua per trascinarlo in
un’assurda caccia al tesoro, tra luoghi bizzarri e incontri surreali. Ai due
presto si unisce il terzo amico di un tempo: Derek, il fratello di Sam. Ma qual
è la posta in gioco? Che cosa vuole veramente Sam da Philip? E che cosa c’entra
il viaggio nel tempo e nello spazio di un uomo che appare dal nulla e interseca
grandi avvenimenti storici, dal Cretaceo alla Seconda guerra mondiale? Le due
vicende proseguono parallele, tra colpi di scena inaspettati e ambientazioni
affascinanti, fino a confluire in un unico, sorprendente finale. Un finale che
alzerà il sipario su una verità ancora più incredibile e getterà una nuova luce
su tutta la storia...
L’Autore:
Alessandro Calvi nasce a Pavia nel 1980 e
cresce in un ambiente ricco di stimoli narrativi, grazie alla
madre insegnante e alla ricca biblioteca
di famiglia. Laureato in Design Industriale, non ha mai
abbandonato il mondo della parola scritta.
Vincitore di vari concorsi letterari, i suoi lavori sono
apparsi in numerose antologie, tra cui
“Scorrete lacrime, disse lo sceriffo”, curata da Valerio
Evangelisti. Ha pubblicato racconti sulla
prestigiosa rivista digitale CarmillaOnline, collabora con
articoli e recensioni a Truemetal.it e
FantasyMagazine. Nel 2014 vince il concorso letterario
IoScrittore, indetto da GeMS, con il
romanzo “Il Tessitore di Sogni”.
La mia recensione:
Ricevere la telefonata di un amico morto
suicida non è di certo quel che una persona sana di mente si aspetterebbe;
ancor meno ritrovarselo in casa, seduto sul divano, con mezza faccia saltata e
il cranio sfondato da un colpo di pistola, ma perfettamente in grado di parlare
e avanzare delle assurde richieste.
Eppure, è proprio quello che accade a
Philip. È appena rientrato in casa dopo aver ricevuto la notizia della morte
del suo amico d’infanzia, Sam, quando trova in segreteria un suo messaggio,
lasciato in un orario successivo alla sua dipartita. Non fa in tempo a trovare
una spiegazione plausibile per l’accaduto, che se lo ritrova nella stanza.
L’uomo sostiene di avere un disperato bisogno del suo aiuto e lo invita a
seguirlo: giù in strada li attende suo fratello, Derek, munito di auto, che li
accompagnerà in missione. Sam non rivela molto sul compito che li attende, non
spiega esattamente cosa dovranno fare, si limita a rivelare che le Alte Sfere
non hanno apprezzato la sua scelta di suicidarsi e che per questo motivo lo
hanno confinato in una sorta di limbo, una condizione di sofferenza, dalla
quale potrà liberarsi solo se Philip e Derek riusciranno a portare a termine
una certa impresa.
I due amici accettano ed è così che ha
inizio un’incredibile quest.
Comincia come un horror e prosegue come un
fantasy, l’originale romanzo ideato da Alex Calvi. La surreale caccia al tesoro
in cui i protagonisti si ritrovano coinvolti parte dalla comune realtà per
spostarsi in una sorta di dimensione parallela, dal sapore fortemente onirico;
un territorio disseminato di luoghi magici, come il Palazzo del Mattino o la
Biblioteca dei sogni, in cui sono raccolti i libri che raccontano le vite di
ciascun essere umano. Sarà districandosi fra bizzarri personaggi e misteriosi artefatti
che Philip e Derek dovranno tentare di scoprire il vero obiettivo della loro
missione e perseguirlo con successo.
Mentre si snoda la loro avventura, un
secondo viaggio ci viene raccontato in un’alternanza di capitoli che ci
conducono a spasso nel tempo. In parallelo seguiamo così le vicende di un
personaggio enigmatico, identificato come Lui, che, assumendo di volta in volta
identità fittizie, fa incursioni in diverse epoche, partecipando ad alcuni
avvenimenti storici. Lo scopriamo per la prima volta nella preistoria, fra i
dinosauri, per poi seguirlo fra gli antichi egizi, a fianco di Goffredo di Buglione, in Giappone, fra i soldati durante la seconda guerra mondiale – solo
per citare alcune tappe del suo lunghissimo cammino.
Per quasi tutto il libro, questa strana
passeggiata attraverso i secoli sembra tracciare un percorso a sé, scandito da
momenti slegati fra loro e soprattutto scollegati dal filone narrativo
principale.
Bisognerà attendere il finale per riuscire
a coglierne il senso e a fornirle una collocazione nel quadro d’insieme… o
quanto meno per ottenere qualche elemento cui potersi appigliare allo scopo.
Tutti i misteri che animano la storia
trovano, infatti, una spiegazione nell’epilogo ma si tratta di una soluzione
che, almeno dal mio punto di vista, confonde più che chiarire le idee; priva
l’intera trama di coerenza e credibilità, anziché regalarci un’epifania.
Sono rimasta piacevolmente colpita dalla
fervida fantasia di Alex Calvi, ho seguito con interesse e grande curiosità i
protagonisti nella loro avventura, non mancando di apprezzare le conoscenze
storiche che inevitabilmente traspaiono dai capitoli dedicati a Lui, ma sul
finale tempo di essermi persa e di essere rimasta delusa. Giunta alle battute
finali, laddove mi aspettavo di vedere le tessere del puzzle andare ciascuna al
proprio posto, sorprendendomi con una rivelazione ingegnosa, mi sono imbattuta
in uno schema che mi è parso privo di logica e in un personaggio per nulla
credibile nel suo ruolo.
Nel complesso ho intravisto grandissime
potenzialità nel romanzo, ed è soprattutto per questo che ne consiglio la
lettura, ma ho avuto la sensazione che non siano state espresse nel migliore
dei modi. Un finale, magari meno ambizioso ma più coerente, secondo me, avrebbe
fatto la differenza, ma chiaramente qui entrano anche in gioco i gusti
personali e non è da escludersi quel che a me non è piaciuto potrebbe
conquistare un lettore con aspettative e inclinazioni diverse dalle mie.
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