Buongiorno cari follower,
cominciamo la giornata con un Blogtour dedicato a Testa a Testa di Linda Ladd, il bellissimo romanzo che inaugura "Redrum", la nuova collana thriller/horror di Triskell.
In questa tappa potrete leggere un estratto e la mia recensione.
Titolo: Testa a testa
Titolo originale: Head to Head
Serie: Claire Morgan #1
Autrice: Linda Ladd
Traduttrice: Barbara Cinelli
Genere: Thriller
Lunghezza: 320 pagine
(approssimativo)
Prezzo: € 6,99 – PREZZO LANCIO €
4,99
Prezzo cartaceo: € 13,00 – PREZZO
LANCIO € 10,00
Descrizione:
Dopo essersi trasferita da Los
Angeles al Lago degli Ozarks, in Missouri, la detective Claire Morgan si è finalmente adeguata ai
ritmi lenti della vita rurale. Questo fino a quando
l’orribile omicidio di una celebrità
in un resort ultra-esclusivo distrugge l’armonia di una tranquilla mattina d’estate.
Una delle clienti di più alto
profilo del dottor Nicholas Black, una bella e giovane attrice di soap opera, viene trovata morta,
attaccata con del nastro adesivo a una sedia davanti a un tavolo perfettamente preparato…
sommerso nelle profondità del lago.
A Los Angeles, Claire indagava su
gente ricca e famosa – e letale – ma non si sarebbe mai aspettata che certi eventi la
seguissero anche in quella piccola città sonnolenta. Così come non avrebbe mai immaginato di
oltrepassare il limite con il suo principale sospettato.
Sempre più coinvolta nel caso,
Claire si ritrova attratta dal carismatico dottore. Per catturare il killer, però, dovrà
avventurarsi nei recessi più oscuri della mente umana. Ma
Black è lì per aiutarla o per
attirarla sempre di più nella morsa di un pazzo?
Estratto:
Quella notte, una catastrofe
inimmaginabile avvenne diciotto minuti prima delle otto. Il bambino fece cadere
la forchetta, che tintinnò contro il pavimento in legno massello, sparpagliando
chicchi di riso sullo sbiadito tappeto orientale rosso e marrone.
Tutti si paralizzarono. La madre e
il figlio guardarono l’imbalsamatore, videro l’alone rossastro risalire lungo
il suo collo e scurirgli il viso. Lui posò la forchetta, a esattamente un
pollice di distanza dal piatto. Guardò il bambino, che emise un basso gemito
gutturale, gli occhi sgranati per il terrore.
La madre sussurrò: «Per favore,
no.»
Lo sguardo dell’imbalsamatore
guizzò su di lei e poi l’uomo si mosse così rapidamente che la moglie non
riuscì a vedere il pugno diretto al suo naso. Il colpo risuonò con un nauseante
schiocco di cartilagine che si rompeva, e il sangue schizzò sulla tovaglia di
lino bianco, raccogliendosi in una pozza nel piatto di riso del bambino. La
forze con cui la madre era stata percossa fu tale da far reclinare la sedia all’indietro,
spedendola a terra. La donna rotolò di lato, priva di sensi e sanguinante.
L’imbalsamatore afferrò il bambino
e lo scosse tenendolo per le minuscole spalle finché non lo vide annaspare in
cerca d’aria. Dopodiché lo trascinò fino a sua madre e gli spinse il viso verso
il basso, vicino alla testa della moglie. Le passò la mano sul naso e sulla
bocca fino a quando non fu viscida e rossa, poi la sollevò e strofinò il sangue
sulla faccia del bambino.
Infine, sussurrò duramente: «Hai
visto cos’hai fatto? Adesso hai il sangue di tua madre addosso e lo terrai
finché non avrai imparato la lezione. Lei non ha mai disobbedito prima che tu
nascessi. È tutta colpa tua. Eravamo felici prima del tuo arrivo. Sei un brutto
moccioso stupido, e non azzardarti a piangere. Se vedo una sola lacrima,
rimetterò tua madre sulla sedia e la colpirò di nuovo in faccia. E lo farò
ancora e ancora finché non obbedirai. Mi hai capito?»
L’imbalsamatore sbatté il bambino
sulla sedia, e il piccolo mangiò il riso intinto del sangue della madre, mentre
quello che aveva sul viso si seccava fino a diventare una crosta marrone. Non
osò più guardare la donna stesa a terra.
Il bambino aveva cinque anni.
La mia recensione:
Sylivie Border, una giovane attrice
di soap opera, viene ritrovata morta: il suo corpo legato a una sedia, di
fronte a una tavola imbandita sul fondo di un lago, nei pressi di un lussuoso
resort in Missouri.
Chi mai può avere avuto interesse a
ucciderla, allestendo una scena così macabra?
Per Claire Morgan, intraprendente
detective trasferitasi da poco da Los Angeles, è il primo caso di omicidio, una
vera rarità in una zona rurale come quella. I suoi sospetti ricadono subito su
Nicholas Black, il famoso psicoterapeuta proprietario del resort, che aveva in
cura proprio la vittima. Qualcuno sostiene che ci fosse del tenero fra i due e
che il fidanzato ufficiale di Sylvie ne fosse molto geloso. La pista più
probabile, dunque, sembra essere quella del delitto passionale.
Tuttavia, ben presto, il caso si
rivela più complesso di così. L’autopsia rivela, infatti un dato sconcertante:
il corpo e la testa del cadavere non appartengono alla stessa donna. Questo
significa che le vittime sono almeno due e che molto probabilmente dietro il
raccapricciante banchetto si cela un serial killer.
Simili premesse, di per sé, sono
già sufficienti a suscitare grande
curiosità, preparandoci a un’indagine intrigante e creando la giusta atmosfera
per un thriller mozzafiato. In realtà, Testa
a testa supera qualsiasi aspettativa offrendoci molto di più che un
complicato caso poliziesco da risolvere e riservandoci parecchie sorprese.
I capitoli dedicati alle indagini
si susseguono a ritmo serrato, ma fra l’uno e l’altro si inseriscono alcune
pagine che ci narrano una sorta di storia parallela, dai toni marcatamente
dark. Un’inquietante figura paterna, un laboratorio isolato in cui si imbalsamano
cadaveri, una donna e un bambino condannati a
una vita di reclusione, regole ferree e orribili punizioni gradualmente
si stagliano in quello che sembra un perfetto scenario horror. All’apparenza si
tratta di una storia a sé stante, imbastita di dolore e follia, ma andando
avanti si intreccia agli omicidi su cui Claire indaga, rivelandosi la chiave
per la soluzione stessa del mistero.
In qualche modo l’identità del
serial killer ci viene servita su un piatto d’argento sin da subito, è lì sotto
i nostri occhi sin dall’inizio eppure, venire a capo del giallo non è per nulla
facile e la sua soluzione e tutt’altro che scontata giacché in questo romanzo
nulla è come sembra. L’autrice è abilissima non solo nel tenerci sulla corda,
ma nel depistarci, nel lasciarci credere di aver capito tutto quando siamo
lontanissimi dalla verità. Bisogna giungere davvero alle battute finali per
avere chiaro il quadro della situazione, e quando accade si rimane
completamente disorientati.
La capacità di sorprendere è
sicuramente uno dei grandi pregi di questo romanzo ma non il solo. Ad esso si
aggiungono una prosa accattivante, soprattutto nei capitoli che ricostruiscono
la storia del figlio dell’imbalsamatore, una trama ben congegnata e
l’approfondimento psicologico dei personaggi – dell’assassino quanto dell’investigatrice, che mai
come in questo caso risultano essere figure strettamente interconnesse.
Se il serial killer è palesemente
una persona disturbata, la detective Claire Morgan è una donna dalla
personalità complessa e il passato oscuro. Mentre la vedremo indagare, avremo
occasione di scoprire a piccole dosi il dramma che si nasconde anche nel suo
passato e che si inserirà come un mistero nel mistero.
Se amate i thriller a tinte forti e
i viaggi alla scoperta del lato più buio dell’animo umano, di sicuro, Linda Ladd
vi conquisterà.
Gran bella recensione, si vede che questa storia è piaciuta a molti!
RispondiEliminaLuigi Dinardo
Insomma ti è proprio piaciuto! Non vedo l'ora di leggerlo!
RispondiEliminaMolto, è davvero un bel thriller.
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