venerdì 11 novembre 2011

Recensione: In ricordo di noi

Titolo: In ricordo di noi
Casa Editrice: 0111Edizioni
Genere: Mystery/Sentimentale

Pagine: 154
Prezzo: 14.00 euro
Descrizione:
Alice ha vent'anni, vive con la madre e nei momenti migliori si sente una ragazza come tante: una vita di provincia, pochissimi amici, un lavoro part-time, l’università e un fidanzato non troppo innamorato. 
I momenti peggiori sono quelli dell'ansia, delle crisi depressive e della paura di non riuscire più a reggere il senso d’inadeguatezza che si porta dietro da sempre. Tutto scorre come al solito fino a quando strani incubi iniziano a sconvolgerle le notti e il misterioso ragazzo dagli occhi blu comparso in sogno inizia a frequentare le sue stesse lezioni. 
Nell'istante in cui i suoi occhi incrociano quelli di Alex, un inconscio presagio la avverte che qualcosa di brutto sta per accadere nella sua vita. In un crescendo di angoscia, che come una marea si ritrae soltanto per tornare più forte di prima, inizia a vivere una vita parallela nei sogni, una vita fatta di oscure visioni di morte e irragionevole amore. Complici un misterioso libro venuto dal passato, un’inquietante leggenda e un'antica fontana dalle acque color sangue, realtà e sogno s’intrecceranno sempre più indissolubilmente fino all'invitabile epilogo, quando la morte restituirà un senso a ogni cosa.
L'autrice:
Rossella Martielli ha ventotto anni, è nata e vive in provincia di Bari. Laureata in Editoria e Sociologia, ha vinto diversi concorsi letterari per racconti brevi e lavora nel campo delleditoria.
In ricordo di noi è il suo primo romanzo.
La mia recensione:
Una storia quasi sussurrata questa di Rossella Martielli, caratterizzata dalla stessa delicatezza di una fiaba ma pervasa anche di un certo realismo che non concede sconti di pena.
Alice è una ragazza come tante la cui vita scorre tranquilla tra le lezioni all’università, il lavoro part-time presso una libreria, una relazione sentimentale che da un po’ di tempo le procura soprattutto incertezze e sofferenza. A renderla “diversa” dalle sue coetanee è solo una spiccata fragilità emotiva che si è impossessata di lei in età adolescenziale, precisamente quando il padre ha abbandonato la famiglia senza fornire alcuna spiegazione.
Improvvisamente, però, strani incubi cominciano a popolare le sue notti e ciò è appena l’inizio di una serie di accadimenti inspiegabili e assurde coincidenze che gradualmente invadono la sua quotidianità. Perché Alice si sveglia ossessionata dal numero 23? Come mai nel sonno o da sveglia si ritrova ad avere visioni che puntualmente anticipano il futuro? Chi è il misterioso ragazzo dagli occhi azzurri che sembra essersi materializzato dai suoi sogni e ancora, perché un vecchio libro di leggende locali che non ha mai richiesto torna insistentemente a capitarle tra le mani?
Avvisaglie di un disturbo psichico? Una fiaba che diventa realtà o il presagio che qualcosa di terribile sta per sconvolgere la sua vita?
Le risposte non giungeranno immediate e non saranno neanche così scontate.
Con grande abilità l’autrice fonde il romance con il paranormale riuscendo a far vibrare l’animo del lettore più romantico e solleticare nel contempo la curiosità di chi si sente attratto dal mistero.
La trama si dipana con la stessa rapidità di un sogno. Sette giorni in grado di scardinare certezze, di orchestrare una danza in cui amore e morte, intramontabili facce di una stessa medaglia, si affermano come indiscussi protagonisti.
Lo stile scorrevole si connota per la sua essenzialità. Sgomberato il campo da digressioni o descrizioni inutili, tra le pagine si alternano scene quotidiane, nelle quali facilmente ci si può riconoscere, a immagini oniriche dal forte potere evocativo.
Credibili e ben delineati i personaggi che ruotano intorno alla protagonista: la madre- amica che tenta di comprenderla e aiutarla a tornare con i piedi per terra ben comprendendo e condividendo il suo dolore per la scomparsa del padre; il suo ragazzo Mattia che colpisce per superficialità e cinismo ma contemporaneamente ci appare fin troppo simile a molti dei giovani d’oggi; il signor Grant, l’anziano titolare della libreria, quasi un nonno d’altri tempi capace di affascinare chi, come Alice, ha la pazienza di ascoltarlo e poi Alex, un principe azzurro in piena regola, in grado di alimentare i sogni e le passioni più intense.
Sullo sfondo la città di Bari che qui si tinge di un’aura magica e pare pulsare al ritmo di un’antica leggenda suggerendo l’idea che i ricordi possano essere molto più di semplici immagini rinchiuse nel cassetto della memoria.
Una favola moderna che, al pari di una melodia sprigionata dai tasti di un pianoforte, ti avvolge, ti culla, ti si insinua dentro e, quando tutto infine tace, ti lascia un profondo senso di malinconia.

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