In libreria dal 4 settembre 2012
Titolo: Libro di memorie
Autore: Péter Nadas
Editore: Dalai
Pagine: 880
Prezzo: 24,00 euro
Pubblicato per la
prima volta nel 1986,
in una versione che risente della censura del regime di
Kádár, Libro di memorie rivede la
luce nella sua stesura originaria negli anni Novanta. È considerato uno dei
momenti più elevati della letteratura ungherese, ma soprattutto una pietra
miliare della letteratura contemporanea, come dimostrano non soltanto lo
straordinario consenso di autorevoli critici e lettori in tutto il mondo, ma
anche i paragoni eccelsi con grandi nomi come Thomas Mann, Robert Musil, Jean
Genet e James Joyce.
Libro
di memorie ruota attorno a
tre elaborati fili narrativi. La storia più importante è quella di un giovane
drammaturgo ungherese, lasciato volutamente nell’anonimato, che rievoca il suo
soggiorno-studio a Berlino Est. Sullo sfondo degli anni Settanta, in
un’atmosfera cupa e di timore, si ritrova coinvolto in un triangolo amoroso
psicologicamente complesso con Thea, matura e affascinante attrice, e Melchior,
giovane poeta, con il quale anche lei ha una relazione. Si intreccia a questo
racconto quello della tormentata adolescenza del protagonista, segnata dalla
morte della madre, dagli strani comportamenti tanto politici quanto amorosi del
padre e dall’impetuosa infatuazione per il bellissimo Krisztian nel periodo
successivo alla rivolta ungherese del 1956. Parallelamente a questi fili
narrativi se ne snoda un terzo, costituito da stralci del romanzo del
protagonista su uno scrittore tedesco di fine Ottocento, Thomas Thoenissen, una
sorta di suo alter ego, dalla vita dissoluta e dalla sensualità esasperata.
Muovendosi tra il periodo stalinista e l’Est europeo postcomunista, Nádas crea
un canale perfetto tra due epoche: il suo anonimo narratore cresce sotto il
regime in una famiglia comunista privilegiata, figlio di un procuratore di
Stato. Nel raccontare il passaggio dall’infanzia all’età adulta, Nádas dipinge
in modo vivido la segretezza, la paura, le tensioni di
una
società dove il
livello personale e quello politico non sono separati.
Un libro che si
legge come una discesa dentro la memoria e le sue implicazioni, privilegiando
sempre e nonostante tutto i comportamenti umani: di quegli individui che hanno
dovuto vivere e amare sotto un regime totalitario.
L'autore:
Péter
Nádas, nato nel
1942 a
Budapest, romanziere, commediografo, saggista, giornalista e grande fotografo.
Tra i più importanti autori ungheresi, dal 1969 ha deciso di dedicarsi
interamente alla scrittura. Il suo romanzo d’esordio, Fine di un romanzo familiare, è stato
pubblicato da oltre ventitrè case editrici straniere (tra cui Rowohlt, Plon,
Farrar Straus and Giroux e Vintage), riscuotendo ovunque un grande successo di
pubblico e di critica. Libro di
memorie, monumentale opera scritta in undici anni, è considerato il
suo capolavoro e gli è valso l’ingresso a pieno titolo tra i grandi nomi della
letteratura mondiale.
È uno dei più
probabili candidati al premio Nobel per la Letteratura.
Hanno detto di questo libro:
«Péter Nádas ha
ottenuto negli Stati Uniti il plauso solitamente riservato ai grandi nomi. La
sua opera ha evocato paragoni con la tradizione poetica di Thomas Mann, con
l’esplicita sensualità di Jean Genet e il flusso di coscienza di James Joyce.»
Jane Perlez, The New York
Times
«Ora l’Italia
scopre nomi da Nobel come Nádas.»
Giorgio
Pressburger, Corriere della Sera
«L’anima di
Proust sotto il socialismo. Un romanzo di profonda complessità filosofica,
permeato da una forte sensualità.» Eva Hoffman, The New York Times
«Il genio di Péter Nádas… Quello
che gli sta a cuore è la scoperta della verità ed esprimerla in qualunque modo.»
Deborah Eisenberg, The New
York Review of
Books
«Una
lunga discesa sinuosa e complessa negli strati sotterranei della memoria.
Sottile, erotica e smisurata, la prosa di Péter Nádas è fatta di digressioni
galoppanti di una sensualità che abbraccia il mondo intero, ma che torna sempre
a studiare minuziosamente i comportamenti
umani.»
L’Express
«Con
Libro di memorie Péter Nádas si è guadagnato una reputazione internazionale. La
sua opera ha evocato paragoni con Thomas Mann, Robert Musil e James
Joyce.»
Le
Monde
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