Luciano Modica è nato a Siracusa il 1 aprile 1967.
Laureato in economia e tra non molto dovrebbe riuscire a prendere la seconda laurea in legge.
Luciano Modica vive in Sicilia, “diviso” tra la città nera e la città bianca.
La
sua indole curiosa in genere fusa alla sua passione per il giallo e per
il noir, assieme alla voglia di emozionare, lo porta a scrivere il suo
primo romanzo “Mara non gioca a dadi”, frutto di mille contaminazioni e
infinite contraddizioni.
Benvenuto nel mio salotto letterario.
Cominciamo con le presentazioni. Chi è e perché scrive Luciano Modica?
Sono in primo luogo un lettore. Leggo
davvero di tutto, non solo noir e non solo narrativa, sebbene “le storie” siano
la cosa che più mi diverte e interessa leggere. Ascoltare e raccontare storie
credo siano impulsi ancestrali dell’uomo. Da Omero, ai cantastorie, a nostri
pupari siciliani, gli uomini hanno sempre sentito l’esigenza di raccontare ed
ascoltare… Ed in fondo anche chi non è avvezzo alla lettura va comunque alla
ricerca di storie, magari attraverso la tv o il cinema. E chi legge molto
talora può avere l’esigenza di raccontare.
Come e quando nasce la tua passione per il
noir?
È un genere che mi affascina per le
atmosfere e per i “colori”. Ma soprattutto perché le storie narrate attengono
alle parti scure dell’animo umano, che ritengo le più interessanti.In fondo, sin da piccoli siamo attratti da
fiabe come Cappuccetto Rosso o Hansel e Gretel, che sono davvero nerissime.
“Mara non Gioca a dadi”. Com’è nata l’idea?
Da tante contaminazioni culturali, ma
soprattutto da un concetto espresso da Jung e che compare all’inizio del libro.
L’incontro con se stessi, con le proprie “ombre”, può essere un’esperienza
terrificante, ma talora anche l’unica possibilità autentica di emancipazione e
di “salvezza”.
Il commissario Privitera nutre una
particolare passione per la psicanalisi junghiana tanto da aver maturato un
personalissimo metodo di approccio alle indagini basato sul concetto di
sincronicità. Si tratta di una passione che condividi con il tuo protagonista?
Da molti anni coltivo un interesse per le
neuroscienze, per la psicanalisi e anche per l’idea di mente sviluppata dalle
filosofie orientali. Ho cercato di condensare tutto questo nella storia narrata,
trovando una chiave per declinare tali riflessioni in maniera avvincente.
Mara è una donna coraggio. Vive una
condizione drammatica ma, a un certo punto, trova la forza di ribellarsi e di
lottare per il suo riscatto. Puoi svelarci qualcosa sulla genesi di questo
personaggio?
In una certa misura Mara prende spunto da
tante eroine, sia letterarie che cinematografiche, che si sono sedimentate nel
mio personale immaginario. Non rappresenta però semplicemente una summa, ma una
mia interpretazione di ognuna di loro.
Dio
non gioca dadi. Privitera sembra condividere in pieno l’affermazione di Einstein.
E tu? Quale la tua opinione in proposito?
In realtà io credo che abbia ragione il
personaggio di Cosimo. Allo stato la fisica teorica non è ancora riuscita a trovare
una “teoria del tutto”, capace di mettere assieme la teoria della relatività e
la fisica quantistica. Quando ci riuscirà, avremmo finalmente capito cos’è
l’universo.
Che rapporto hai con la lettura? Ci sono
degli autori a cui ti ispiri o che consideri dei modelli?
Bè, come dicevo prima leggo moltissimo e
leggo di tutto. Ma soprattutto leggo narrativa. Non ho propriamente degli
autori di riferimento, ma penso che dentro il mio romanzo si possano trovare spunti
che ricordano J.R. Lansdale, ma anche Derek Raymond e Leonard Elmore.
Cosa puoi dirci a proposito della tua
esperienza editoriale? È stato facile trovare un editore per il tuo romanzo?
Tutt’altro, è estremamente difficile. Posso
dire che non condivido la strada dell’editoria cosiddetta a pagamento. Se non
avessi trovato un editore serio il mio romanzo sarebbe rimasto nel cassetto.
Che consigli daresti a un autore desideroso
di accostarsi al mondo dell’editoria?
Sono un esordiente, quindi non ritengo di
avere sufficiente esperienza e competenza per dare consigli a chicchessia.
Posso solo dire a chiunque abbia una autentica motivazione di provarci. E
questo vale sia per la scrittura che per qualunque altra aspirazione umana.
Hai nuovi progetti in cantiere?
Incontreremo ancora il commissario Privitera nei tuoi prossimi libri?
Al momento insieme al mio editore mi sto
occupando di trovare adeguate strade di distribuzione del mio romanzo. Ho
comunque in testa una nuova storia. Ma è molto diversa dalla precedente e non
prevede commissari, per quanto attenga comunque a parti oscure dell’animo
umano.
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Partecipa alla Presentazione di "Mara non gioca a dadi" al Sugarpulp Festival Territori Noir
28-29-30 settembre 2012 Centro Culturale S.Gaetano - Padova
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