Titolo: Follia profonda
Autore: Wulf Dorn
Editore: Corbaccio
Pagine: 450
Prezzo: 17,60
Descrizione:
Un
mazzo di rose rosse senza biglietto. Regali sulla porta di casa.
Lettere sotto il tergicristallo…Lo psichiatra Jan Forstner è oggetto
delle attenzioni insistenti di una sconosciuta. All’inizio pensa si
tratti dei sentimenti innocui di una paziente. Ma quando un amico
giornalista, che stava per fargli delle rivelazioni sconvolgenti che lo
riguardano da vicino, viene trovato barbaramente ucciso, Forstner
capisce di essere il bersaglio finale di una pazza omicida. Una stalker
che non si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole…
L'autore:
Wulf Dorn è
nato nel 1969. Ha studiato lingue e per anni ha lavorato come
logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti
psichiatrici. Vive con la moglie e il gatto vicino a Ulm, in Germania.
Dopo aver scritto alcuni racconti si è dedicato alla stesura del suo
primo romanzo, La psichiatra, che è diventato un bestseller da centoventimila copie grazie al passaparola dei lettori (www.lapsichiatra.it)
La mia recensione:
Un mazzo di rose rosse è sempre un dono gradito. Quando a
riceverlo è lo psichiatra Jan Forstener, il suo pensiero corre subito a Carla,
la sua compagna, e gli occhi gli brillano di speranza. Lei è via per lavoro e
il loro rapporto è in crisi, così l’uomo immagina che si tratti di un gesto
carino da parte sua, la tacita promessa di un’imminente riconciliazione. Gli
basta poco però per scoprire che le cose non stanno così. Ma se non Carla, chi?
Chi può avergli regalato dei fiori e perché?
L’ipotesi più plausibile è che si tratti dell’omaggio
innocuo di una paziente riconoscente.
Ben presto tuttavia Jan deve scartare anche questa
possibilità perché al primo seguono altri regali. Una lettera sotto il
tergicristallo, un disegno infilato sotto la porta di casa… gradualmente
comincia a farsi strada in lui la convinzione di essere oggetto delle
attenzioni morbose di una sconosciuta che, forse, del tutto innocua non è. La situazione precipita quando il suo amico
giornalista, Volker Nowak, viene trovato barbaramente ucciso proprio nel giorno
in cui aveva chiesto di incontrarlo per fargli delle rivelazioni sconvolgenti.
Sulla base di piccoli indizi, lo psichiatra riesce a cogliere un nesso tra
l’assassinio e l’anonima molestatrice. Comprende così di essere finito nel mirino
di una stalker pericolosa, una persona malata che non esita a uccidere pur di
raggiungere il suo scopo.
A questo punto sarebbe saggio rivolgersi alla polizia ma,
per esperienza, Jan sa che una simile mossa potrebbe complicare le cose
scatenando la reazione violenta della donna. Decide pertanto di provare a
smascherarla contando sulle sue sole forze, almeno finché è possibile.
Un tema di scottante attualità, un giallo di difficile
soluzione, un’atmosfera da brivido e una carrellata di personaggi intriganti.
Sono questi gli ingredienti che fanno di Follia
profonda uno psicothriller che non lascia tregua, sin dai primi capitoli ci
si sente inchiodati alle pagine e
trascinati in un vortice di puro terrore.
La trama si sviluppa a partire da un sentimento
universalmente condiviso: la paura dell’ignoto.
Cosa può esserci di più inquietante del sapersi osservati da
qualcuno che non si vede, da una persona in carne e ossa, capace di fare del
male ma che si muove nell’ombra e sfugge come fosse un fantasma?
Con grandissima facilità ci si immedesima nel protagonista.
Si percepisce con estremo realismo il suo senso di angoscia e di impotenza. Jan
è un ottimo conoscitore dell’animo umano in virtù della sua professione, sa
benissimo quali meccanismi possano scattare nella mente di uno stalker. Fa leva
proprio sulle sue competenze professionali per cercare di stanare la sua
persecutrice ma, nonostante ciò, gestire la situazione è per lui un’impresa
disperata. Non è semplice mantenere la giusta lucidità visto il coinvolgimento
personale. Jan è quasi schiacciato dal peso della responsabilità. Sa che ogni suo gesto, ogni sua parola può sortire
un effetto determinante sulla psicopatica che lo tiene in scacco, può placarla
così come scatenarne la furia omicida e una simile consapevolezza non può che
accrescere la tensione. L’autore ci descrive con maestria il suo stato d’animo
sino a tracciare un percorso in discesa verso la paranoia che lo spingerà a
sospettare di tutti inducendolo spesso in errore.
L’infermiera Bettina che non perde occasione per adularlo,
l’avvenente collega che gli ha fatto delle avance in un momento di debolezza,
una ragazza incrociata per strada, una vicina di casa… chiunque potrebbe essere
la feroce assassina che sta cercando e questo comporta la perdita di qualsiasi
certezza.
Nell’identico modo, leggendo si matura una forma ossessiva
di sospetto. Più volte si ha la sensazione di aver scoperto l’identità della
stalker e puntualmente ci si accorge di aver sbagliato.
Il ritmo incalzante scandito dal susseguirsi di capitoli
brevi e l’atmosfera cupa di una cittadina sferzata dalla pioggia di un autunno
incombente si combinano con la presenza sulla scena di personaggi che, nel
contesto, si caricano di ambiguità provocando ansia. Tra tutti spicca Angnes
Nowak, madre del giornalista assassinato nonché, probabilmente, l’unica persona
ad aver visto di sfuggita la misteriosa donna ricercata da Jan. Malata di porfiria, vive reclusa in una casa
costantemente immersa nel buio concedendosi solo rapide uscite notturne. Il suo
contributo sarà determinante per lo psichiatra ma, nel contempo,
alimenterà un senso serpeggiante di
inquietudine nel lettore perché davvero questa bizzarra signora sembra essere
l’incarnazione di un incubo.
Una lettura adrenalinica, un viaggio negli abissi della
follia che saprà tenervi sulla corda fino all’ultima pagina e nel finale
riuscirà a sorprendervi con una verità sconvolgente quanto assolutamente
inimmaginabile.
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