mercoledì 12 giugno 2013

Bollati Boringhieri: Le novità in libreria dal 13 giugno 2013

In libreria oggi 13 giugno 2013

Titolo: Il picco dell'avvoltoio
Autore: John Burdett
Editore: Bollati Borignhieri
Collana: Varianti
Pagine: 340
Prezzo: 16,40


Descrizione:
Detective dal nome impronunciabile – e dai numerosissimi fan – Sonchai Jitpleecheep, della Royal Thai Police, viene incaricato dal colonnello Vikorn, il suo cinico capo determinato a diventare sindaco di Bangkok, di indagare sul traffico di organi umani diffuso a livello globale. Vikorn gli fornisce un’utilissima carta di credito nera senza limiti di spesa, ed è così che seguiamo Sonchai e la sua preziosa carta da Bangkok a Phuket, Dubai, Montecarlo, Lourdes, Hong Kong, Shanghai, sempre dietro alle principali indiziate, le Yip, due bellissime e ricchissime gemelle cinesi dalle inquietanti caratteristiche fisiche e morali. Le indagini partono dal ritrovamento di tre cadaveri, puliti, senza traccia di sangue, privi di organi interni, nel lussuoso complesso turistico del Picco dell’Avvoltoio, a Phuket, di proprietà delle Yip, e presto Sonchai scopre un intreccio inestricabile di denaro, perversione, amore e vendetta.


L'autore:
 
John Burdett, cresciuto a Londra, ha esercitato come avvocato a Hong Kong. È autore della serie che ha protagonista il detective Sonchai Jipleecheep (Bankok 8, 2003, Bankok tatoo, 2004, Bankok Haunts, 2007, The Godfather of Kathmandu, 2012) oltre che dei romanzi A personal History of Thirst (1996) e The Last Six Million Seconds (1997).

Hanno detto di questo libro:
«Delitti, corruzione e sesso – non necessariamente in quest’ordine: Il Picco dell’avvoltoio è un giallo di altissimo profilo e Burdett è uno scrittore meraviglioso»
[The Washington Post]

«Un giallo sensuale, dai colori sgargianti, non adatto ai deboli di cuore»
[Financial Times]

«John Burdett rompe lo schema del thriller poliziesco, per poi ricomporlo pezzo per pezzo. Una narrazione che diventa molto più della somma delle sue parti. Godibilissimo»
[The New York Journal of Books]


Titolo: Viva l'ignoranza
Sottotitolo: Il motore perpetuo della scienza
Autore: Stuart Firestein
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Incroci
Pagine: 144
Euro: 13,50

 
Scelto dal New Scientist’s Culture Lab
come uno dei dieci libri dell’anno 2012


Descrizione:
Il motore stesso del lavoro scientifico non è la sete di conoscenza, ma una fascinazione smodata per l’ignoranza. È l’ignoranza ciò che tiene gli scienziati in laboratorio fino a tardi e che li spinge a intestardirsi sulle domande più astruse. La scienza non è un metodo sicuro e trionfante per raggiungere delle risposte. Somiglia di più alla ricerca di un gatto nero in una stanza buia, operazione difficile da compiere, soprattutto se il gatto non c’è. Non si tratta di fatti e regole, si tratta di gatti neri in stanze buie. Come dice il matematico Andrew Wiles: è provare a tentoni, sondare, frugare, e inciampare fino a pasticciare, fino a quando viene scoperto un interruttore, spesso per caso, la luce si accende e tutti dicono: «Oh, wow, ecco com’è fatto», e poi si passa alla stanza accanto, in cerca dell’ignoto gatto nero successivo. Se la ricerca della conoscenza, messa così, suona deprimente, - uno scenario un po’ cupo, beckettiano, di infinità esistenziale – vi assicuro che non lo è. Vi assicuro che è esilarante.


L'autore:
 
Direttore del Dipartimento di Biologia della Columbia University di New York, Stuart Firestein è docente di Neuroscienze, impegnato in particolare nello studio del sistema olfattivo. Si occupa da molti anni di divulgazione scientifica, è consulente della Alfred P. Sloan Foundation per la comprensione pubblica della scienza e membro dell’American Association for the Advancement of Science. Viva l’ignoranza! È il suo primo libro.

Hanno detto di questo libro:
 
«Uno sguardo brillante e innovativo sull’ignoranza…Dovremmo tenere a mente che quando una sfera cresce, la sua superficie aumenta. Così, mentre aumenta la sfera delle conoscenze scientifiche, aumenta anche la superficie dell’ignoto. Firestein ci ricorda che è poggiandoci su questo limite che possiamo raggiungere un vero progresso»
[Nature]

«Intelligente e divertente»
[The Wall Street Journal]

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