In libreria oggi 13 giugno 2013
Titolo: Il picco dell'avvoltoio
Autore: John Burdett
Editore: Bollati Borignhieri
Collana: Varianti
Pagine: 340
Prezzo: 16,40
Descrizione:
Detective dal nome
impronunciabile – e dai numerosissimi fan – Sonchai Jitpleecheep, della Royal
Thai Police, viene incaricato dal colonnello Vikorn, il suo cinico capo
determinato a diventare sindaco di Bangkok, di indagare sul traffico di organi
umani diffuso a livello globale. Vikorn gli fornisce un’utilissima carta di
credito nera senza limiti di spesa, ed è così che seguiamo Sonchai e la sua
preziosa carta da Bangkok a Phuket, Dubai, Montecarlo, Lourdes, Hong Kong,
Shanghai, sempre dietro alle principali indiziate, le Yip, due bellissime e
ricchissime gemelle cinesi dalle inquietanti caratteristiche fisiche e morali.
Le indagini partono dal ritrovamento di tre cadaveri, puliti, senza traccia di
sangue, privi di organi interni, nel lussuoso complesso turistico del Picco
dell’Avvoltoio, a Phuket, di proprietà delle Yip, e presto Sonchai scopre un
intreccio inestricabile di denaro, perversione, amore e
vendetta.
L'autore:
John
Burdett, cresciuto a Londra, ha esercitato come avvocato a
Hong Kong. È autore della serie che ha protagonista il detective Sonchai
Jipleecheep (Bankok 8, 2003,
Bankok tatoo, 2004, Bankok Haunts, 2007, The
Godfather of Kathmandu, 2012) oltre che dei romanzi A personal History of Thirst (1996) e
The Last Six Million Seconds
(1997).
Hanno detto di questo libro:
«Delitti, corruzione e
sesso – non necessariamente in quest’ordine: Il Picco dell’avvoltoio è un giallo di
altissimo profilo e Burdett è uno scrittore
meraviglioso»
[The Washington
Post]
«Un giallo sensuale, dai
colori sgargianti, non adatto ai deboli di cuore»
[Financial
Times]
«John Burdett rompe lo schema del thriller poliziesco,
per poi ricomporlo pezzo per pezzo. Una narrazione che diventa molto più della
somma delle sue parti. Godibilissimo»
[The New York Journal of
Books]
Titolo: Viva l'ignoranza
Sottotitolo: Il motore perpetuo della scienza
Autore: Stuart Firestein
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Incroci
Pagine: 144
Euro: 13,50
Scelto dal
New Scientist’s Culture Lab
come uno dei
dieci libri dell’anno 2012
Descrizione:
Il motore
stesso del lavoro scientifico non è la sete di conoscenza, ma una fascinazione
smodata per l’ignoranza. È l’ignoranza ciò che tiene gli scienziati in
laboratorio fino a tardi e che li spinge a intestardirsi sulle domande più
astruse. La scienza non è un metodo sicuro e trionfante per raggiungere delle
risposte. Somiglia di più alla ricerca di un gatto nero in una stanza buia,
operazione difficile da compiere, soprattutto se il gatto non c’è. Non si tratta
di fatti e regole, si tratta di gatti neri in stanze buie. Come dice il
matematico Andrew Wiles: è provare a tentoni, sondare, frugare, e inciampare
fino a pasticciare, fino a quando viene scoperto un interruttore, spesso per
caso, la luce si accende e tutti dicono: «Oh, wow, ecco com’è fatto», e poi si
passa alla stanza accanto, in cerca dell’ignoto gatto nero successivo. Se la
ricerca della conoscenza, messa così, suona deprimente, - uno scenario un po’
cupo, beckettiano, di infinità esistenziale – vi assicuro che non lo è. Vi
assicuro che è esilarante.
L'autore:
Direttore
del Dipartimento di Biologia della Columbia University di New York, Stuart Firestein è docente di Neuroscienze,
impegnato in particolare nello studio del sistema olfattivo. Si occupa da molti
anni di divulgazione scientifica, è consulente della Alfred P. Sloan Foundation
per la comprensione pubblica della scienza e membro dell’American Association
for the Advancement of Science. Viva
l’ignoranza! È il suo primo libro.
Hanno detto di questo libro:
«Uno
sguardo brillante e innovativo sull’ignoranza…Dovremmo tenere a mente che quando
una sfera cresce, la sua superficie aumenta. Così, mentre aumenta la sfera delle
conoscenze scientifiche, aumenta anche la superficie dell’ignoto. Firestein ci
ricorda che è poggiandoci su questo limite che possiamo raggiungere un vero
progresso»
[Nature]
«Intelligente e divertente»
[The Wall Street Journal]
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