Titolo: Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato
Autore: Sandro Settimj
Editore: Mondadori
Pagine: 261
Prezzo: 16,00 euro
Descrizione:
A Ugo
piacciono le donne. Molto. Il problema è che non le capisce, forse le
fraintende. Eterno studente, sta chiuso nella sua cantina sognando ad occhi
aperti incontri romantici con le eroine delle fiabe, ma nella realtà
si ritrova regolarmente assediato da femmine insoddisfatte vogliose,
vivendo situazioni imbarazzanti e deludenti.
In fondo
Ugo sembrerebbe essere solo un conquistatore un po’ imbranato, un precario
nella vita e nei sentimenti che si fa vanto della propria abilità di
irresponsabile.
Quando
dopo la laurea decide finalmente di lasciare la sua città per tentare la
sorte come animatore nei villaggi turistici, Ugo si trova catapultato in
una realtà poco differente. In quei posti da sogno di donne ce ne sono tante…
Ma cosa si nasconde dietro a una frase o a un sorriso di una ragazza
avvenente? E dietro il suo sguardo da cerbiatto o da esperta seduttrice?
Ecco, Ugo non lo sa e i suoi ripetuti tentativi di conquistare e ammaliare
l’universo femminile si trasformano in catastrofiche e goffe avventure che
finiscono con un ciao o un addio. Fino al giorno in cui, inevitabilmente, si
innamorerà davvero.
L'autore:
Nato a Roma
nel 1963, Sandro Settimj, dopo una laurea in Lingue, è partito per fare
l’istruttore e l’animatore nei villaggi turistici sparsi per il mondo. Scrive
soggetti e sceneggiature tv e attualmente lavora per la Rai. Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato è il suo primo romanzo.
La mia recensione:
Che
le donne sognino il principe azzurro è risaputo, ma gli uomini? Nemmeno loro
sono del tutto immuni ai sogni. Ugo, che alle favole ha dedicato addirittura la
sua tesi di laurea, sogna in segreto la sua Cenerentola: una ragazza pura e
semplice di cui innamorarsi perdutamente.
Il
problema è che le ragazze moderne, si discostano un bel po’ dal cliché: di
certo sono più spigliate e poco propense alla castità. Ma l’ostacolo più grande
alla felicità di Ugo è l’Amore. La verità è che questo sentimento lo terrorizza,
benché non sia disposto ad ammetterlo, e ogni volta che sta per sfiorarlo,
l’istinto gli suggerisce di scappare.
Certo,
per uno che ha scelto di fare l’animatore turistico, tenersi a distanza di
sicurezza dall’altro sesso non è per niente facile. Viaggi e avventure ‒ anche
e soprattutto romantiche ‒ si sa, sono legati a filo doppio.
Cosicché
Ugo finirà per girare il mondo, inseguendo e rifuggendo al tempo stesso un
ideale che, forse, non esiste.
Nell’incipit
lo ritroviamo sul lettino di uno psicanalista. Il suo racconto tragicomico
fluisce in un lungo monologo, intervallato da brevi scambi con il dottore che,
tra un silenzio terapeutico e
l’altro, snocciola le sue improbabili teorie.
L’ironia
è il perno su cui ruota l’intero romanzo che, di fatto, si rivela essere un
originalissimo chick lit raccontato dal punto di vista maschile. Quasi una
Bridget Jones in pantaloni, Ugo cerca la principessina da fiaba in un mondo
post femminista in cui di fanciulle da salvare non ce ne sono più e si dà
spesso il caso che tocchi agli uomini doversi mettere in salvo da loro. Agli
antipodi dello stereotipo del macho tutto muscoli e sex appeal, Ugo si
approccia all’universo femminile con curiosità e tanta buona volontà, ma
nondimeno con un cinismo, che non giova all’esplosione del sentimento, e una
goffaggine destinata a trasformare anche la situazione più romantica in una
gag, esilarante per il lettore, un po’ meno per i soggetti coinvolti.
Il
racconto procede spedito all’insegna del puro divertimento, complice anche uno
stile frizzante e ridanciano che non risparmia nemmeno le sedute
psicanalitiche. I duetti tra Ugo e il suo terapeuta son, spesso, più spassosi
delle avventure rocambolesche in cui si trova coinvolto, suo malgrado.
Quello
di Sandro Settimj è un racconto scanzonato che ci offre un prospettiva diversa
dal solito sui rapporti amorosi e sulle difficoltà nella gestione degli stessi
‒ dai primi approcci ai tentativi di costruire in due qualcosa di più serio ‒,
ma è anche un originale racconto di formazione.
Tra
numerose disavventure, infatti, Ugo vivrà davvero un’esperienza molto
simile a una favola. A calzare
perfettamente l’ideale scarpina non sarà Cenerentola ma una ragazza con un
inverosimile nome da presepe, Betlemme, che riuscirà sul serio a farlo
innamorare. Il finale sarà tutt’altro che scontato, sicuramente molto diverso
da quello di una fiaba, eppure, a suo modo, sarà comunque un happy end,
poiché il protagonista scoprirà di aver
raggiunto la sua meta.
Lascio
a voi scoprire quale sia e se il suo lungo viaggio, reale e interiore, sia
valso la pena. Di certo accompagnarlo lungo il percorso sarà un’esperienza
molto divertente!
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