lunedì 16 marzo 2015

Recensione: Outlander. La straniera

Titolo: Outlander- La straniera
Autrice: Diana Gabaldon
Editore: Corbaccio
Pagine: 846
Prezzo: 16,60

Descrizione:
L’anno è il 1945. Claire Randall, un’infermiera militare, si riunisce al marito alla fine della guerra in una sorta di seconda luna di miele nelle Highlands scozzesi. Durante una passeggiata, la giovane donna attraversa uno dei cerchi di pietre antiche che si trovano da quelle parti. All’improvviso si trova proiettata indietro nel tempo, di colpo straniera in una Scozia dilaniata dalla guerra e dai conflitti tra i clan… nell’anno del Signore 1743. Catapultata nel passato da forze che non capisce, Claire viene coinvolta in intrighi e pericoli che mettono a rischio la sua stessa vita e il suo cuore. L’incontro con il giovane e galante cavaliere scozzese James Frazer la costringe a una scelta radicale tra due uomini e due vite, in epoche così diverse tra loro. Ironica, avventurosa, appassionata e molto coraggiosa, Claire è una straordinaria eroina che conquista il cuore del lettore fin dalle prime pagine.


L'autrice:
Diana Gabaldon è nata in Arizona nel 1952. Ha incominciato a scrivere alla fine degli anni Ottanta per divertimento e per vedere se ne era capace. Nel 1991 ha pubblicato il suo primo romanzo, La straniera e ha capito che aveva trovato un nuovo, appassionante mestiere. La saga della Straniera, pubblicata in Italia da Corbaccio, è stata tradotta in 19 lingue ed è venduta in 26 Paesi in tutto il mondo. 
 
La mia recensione:
 
Da tempo desideravo leggere questo romanzo, mi intrigava la trama, amo il genere e i vari commenti di quanti già lo avevano letto non facevano che accrescere la mia curiosità. La nuovissima edizione, proposta da Corbaccio in occasione dell’uscita della serie TV, mi ha fornito il giusto pretesto per rompere gli indugi e regalarmi, dunque, questo lungo viaggio nel tempo.
Vi dirò subito che l’esperienza è stata davvero entusiasmante e che le mie aspettative sono state più che soddisfatte. Diana Gabaldon, nella sua opera, riesce a coniugare alla perfezione il fascino irresistibile del time travel con il Romanticismo dalla R maiuscola ‒ un mix esplosivo per chi ama volare con la fantasia seguendo il ritmo del cuore. A rendere ancora più vincente il suo progetto narrativo, contribuisce poi la scelta di un periodo storico di indubbio fascino cui si somma un’ambientazione da favola. Facendoci compiere un doppio salto temporale, l’autrice ci trasporta, infatti, nelle Highlands scozzesi del 1743, alla vigilia della cruenta battaglia di Culloden che vide in sogni dei ribelli giacobiti infrangersi sullo scoglio di una dura sconfitta.
Ho parlato di doppio salto perché il punto di partenza non è il nostro presente ma il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Tutto comincia quando Claire, infermiera inglese, e il marito Frank Randall, ex ufficiale dell’esercito e storico dell’Università di Oxford, si riuniscono al termine del conflitto, che li ha allontanati, per concedersi una seconda luna di miele. Durante un’escursione sulla collina di Craigh na Dun, in prossimità di un cerchio di pietre, si apre un varco spazio-temporale che trascina la donna indietro di duecento anni.  
Claire si ritrova così, improvvisamente e inspiegabilmente, in un luogo che sembra essere lo stesso da cui proviene ma in un tempo che, di sicuro, non è il suo. Dapprincipio pensa di essere finita su un set cinematografico o in una specie di villaggio in cui è in corso una rievocazione storica, poi si imbatte in un tipo in giubba rossa che non esita a riconoscere come Jack Randall, nientemeno che l’antenato di suo marito ‒ su cui l’uomo stava compiendo delle ricerche‒ , e la coincidenza le fa sorgere il sospetto di essere vittima di uno scherzo o di una potente allucinazione. Ben presto tuttavia, Claire dovrà arrendersi all’evidenza per quanto incredibile possa essere: non c’è nessun travestimento e nessuna messinscena, si trova davvero nel 1743 e non sa come poter tornare indietro.
Da qui comincia l’avventura, giacché l’apparizione di Claire nel contesto sbagliato non mancherà di spiazzare anche i legittimi abitanti del loro tempo. Piombata nel bel mezzo di un inseguimento fra giubbe rosse inglesi e un manipolo di ribelli scozzesi, la donna verrà sospettata di essere una spia. Prestando i suoi soccorsi a un ferito, tuttavia, si conquisterà la simpatia e la momentanea fiducia degli scozzesi che la prenderanno con loro per salvarla dalla grinfie di Randall. E questo sancirà l’inizio della sua seconda vita.
Impossibilitata a tornare nel suo mondo, Claire dovrà fare del suo meglio per integrarsi nel clan che l’ha salvata. Non sarà un’impresa facile perché, se da una parte le sue conoscenze infermieristiche le consentiranno di ritagliarsi un ruolo come guaritrice nella comunità conquistandosi la stima di quanti beneficiano del suo operato, dall’altra alimenteranno il sospetto che sia una strega, ponendola a più riprese in una situazione di pericolo.
Ma a marchiare a fuoco il suo soggiorno forzato nel passato sarà l’incontro con un uomo che diventerà un tassello imprescindibile del suo stesso destino. Si tratta si Jamie, un ragazzo ribelle su cui pende una grossa taglia, lo stesso che Cliare ha curato al suo arrivo. Sin da subito il giovane diventerà per lei un punto di riferimento, poiché per spirito di riconoscenza si assumerà il compito di proteggerla. Strada facendo però diventeranno molto di più l’uno per l’altra, al punto che quando Claire avrà l’opportunità di tentare un ritorno al suo presente, la scelta non sarà più così facile.
Come accennavo all’inizio, La straniera è un romanzo ricchissimo di avventura ma che si connota anche per la sua forte componente romance.
Da un certo punto, in poi il vero perno su cui ruoterà il plot sarà la travolgente storia d’amore fra Claire e Jamie, un amore in grado di abbattere qualsiasi barriera, dalla distanza temporale a quella culturale, e di accogliere qualsiasi sfida.
La lettura procede all’insegna di un intenso coinvolgimento emotivo. Prestando particolare cura alla ricostruzione storica, tanto da farci rivivere in pieno il fascino dell’epoca, l’autrice dosa con maestria i momenti drammatici e quelli ironici, quelli passionali e quelli romantici arricchendo la narrazione di moltissime sfumature, compresa quella erotica che occupa un ruolo tutt’altro che marginale nell’economia della trama. La caratterizzazione a trecentosessanta gradi dei personaggi ‒ di quelli secondari quanto dei protagonisti‒ rappresenta poi un ulteriore punto di forza perché facilita un’immediata empatia.
Se Claire conquista per la sua prontezza di spirito, per la sua vivacità, per il suo coraggio e la sua passionalità, proponendosi come una vera  e propria eroina moderna, Jamie non può che stregare le lettrici più romantiche poiché rappresenta un po’ l’incarnazione dell’eroe da fiaba. Bello, coraggioso, ribelle, fedele… sa essere invincibile in battaglia quanto tenero nei momenti di intimità.
L’unico punto di debolezza, dal mio punto di vista, è rappresentato dall’eccessiva prolissità; spesso la Gabaldon indugia in particolari e descrizioni che sembrano allungare inutilmente il testo rallentandone il ritmo. Penso che nel complesso, l’opera avrebbe potuto trarre giovamento da qualche taglio, ciononostante le digressioni non sono mai tali da suscitare noia. Pur trattandosi di un volume di oltre ottocento pagine, si lascia divorare con rapidità lasciando alla fine l’impellente desiderio di leggere anche il seguito.
Ammetto che il mio primo pensiero a lettura ultimata è stato quello di correre a comprare il volume successivo per poter riprendere il viaggio e continuare a sognare con due protagonisti che mi sono entrati nel cuore.





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