mercoledì 29 giugno 2016

Blogtour Hurt: seconda tappa


Buongiorno a tutti. Oggi ho il piacere di ospitare la seconda tappa del Blogtour dedicato al romanzo Hurt di Grazia Di Salvo (Triskell Edizioni)
Nello specifico, faremo un piccolo viaggio virtuale alla scoperta della colonna sonora del romanzo, infatti Hurt ha un legame privilegiato con la musica, quasi protagonista fra i protagonisti. 
Prima di entrare nel vivo dell'argomento, vi ricordo che mentre si svolge il blogtour è in corso su Facebook un Giveaway, abbinato all'evento, che vi dà la possibilità di vincere una copia cartacea del libro gentilmente offerta dalla Triskell Edizioni. 
In coda al post troverete il link e le istruzioni per partecipare. Ma adesso, scopriamo la colonna sonora di Hurt. A ciascuno dei brani musicali che seguono è abbinato un piccolo estratto del romanzo. 

Dark room (Baustelle)

 
Mantenni gli occhi chiusi per tutta la durata dei versi finali, permettendomi di aprirli soltanto alla fine, quando ci fu il silenzio della pausa tra una canzone e l’altra. Dante mi stava ancora fissando, le labbra schiuse, quasi avesse voluto dire qualcosa. Gli feci un cenno del capo per farlo parlare, sorridendogli per incoraggiarlo. Colsi un lampo brillare in quegli occhi di laguna, scuri e profondi. «Hai una voce meravigliosa,» mormorò, alla fine. Fu il suo unico commento, notai, e il mio sorriso si allargò, soddisfatto. Cazzo se ero soddisfatto.

Nessuno (Baustelle)


 
Ormai ero totalmente preso, tanto che quasi non percepivo la presenza di Joey, nonostante le mie parole fossero rivolte a lui. Soprattutto stavo canticchiando senza l’imbarazzo di essere in presenza di qualcun altro. Era… strano per me, ma piacevole. Mi dava una strana sensazione di pace. «Non ho amato mai nessuno come…» Mi bloccai: forse qualcosa, nella mente, si rese conto che Joey si era staccato dalla mia spalla e mi stava fissando. Sta di fatto che mi voltai verso di lui e vidi i suoi occhi, lucidi, che mi guardavano come rapiti, la bocca socchiusa, le guance appena rosate. Abbassai lo sguardo, in imbarazzo. «…Te,» sussurrai. Joey mi prese il volto tra le mani e si avvicinò per baciarmi una terza volta, dolcemente. 

 Hurt (Christina Aguilera)  
Quando posò nuovamente le dita sui tasti, iniziò a suonare una melodia triste e lieve che io, purtroppo, conoscevo fin troppo bene. Era “Hurt”, cazzo. Cercai di ignorarlo mentre suonava l’introduzione e abbozzava anche la melodia della voce al piano – non avevo idea di come facesse né se stesse improvvisando – ma, quando arrivò al ritornello, non riuscii a trattenermi. «Puoi evitare di suonare proprio questa, per favore?» gli chiesi. Mi stava facendo maledettamente male: la musica di Dante era quel genere di accostamento di note che ti entrava nel cuore, facendo di esso ciò che preferiva. 

Beautiful (Christina Aguilera)

 

«I am beautiful no matter what they say. Words can’t bring me down. I am beautiful in every single way. Yes, words can’t bring me down... So don’t you bring me down today.» Mi osservò per un attimo. Quando gli sorrisi, lui fece lo stesso, regalandomi un’espressione dolce e sincera. Lo vidi stringersi nelle spalle e tornare a guardare la strada, mentre prendeva fiato e intonava il secondo verso. Si voltò a guardarmi, poi, e si avvicinò a me, spingendosi piano contro il mio braccio. I nostri volti erano vicinissimi, ma non potevo baciarlo. Non ancora, almeno, non prima di aver sentito cosa avesse da dirmi. «You are beautiful, no matter what they say, words can’t bring you down... You are beautiful in every single way. Yes, words can’t bring you down. So don’t you bring me down today...» Avevo una dannata voglia di stringerlo di nuovo in un abbraccio, ma data la velocità con cui si era staccato da me, non sapevo se fosse il caso o meno. 

 Una nave in una foresta (Subsonica)

  

Era una canzone che mi piaceva ma, in quel momento, proprio non riuscivo a sopportarla. Mi faceva pensare a Joey e rendeva i miei contrastanti sentimenti sempre più difficili da gestire. “Dio, Dan…” Nella mia mente iniziò a risuonare anche la sua voce: parlava, cantava, mi chiamava. Era così doloroso pensare a quanto fosse dolce e piacevole nonostante io non potessi né permettermelo né accettarlo. “Ti va di dormire qui?” 

Say something (Christina Aguilera)

 

Il tono della melodia si era alzato e Dante aveva iniziato ad alternare una pressione maggiore dei tasti con una più lieve, dando maggior espressione alla canzone. Mi stava facendo un male dannato e avevo la voce tremante. «Say something, I’m giving up on you. I’m sorry that I couldn’t get to you. Anywhere I would’ve follow you. Say something, I’m...» Non riuscii a finire la frase, perché Dante si alzò di scatto e si diresse verso il bagno, sbattendo la porta. Rimasi immobile a fissare il pianoforte, stupito, finché non sentii l’acqua della doccia partire. Era scappato? Me ne chiesi il motivo. Non ero stupido: anche se la sera prima ci ero rimasto male, ripensandoci, sapevo che quella che aveva messo su era solamente una sceneggiata per allontanarmi da lui. Non ne conoscevo il motivo – se fosse per l’uomo misterioso o se avesse paura di affezionarsi a me – ma non potevo neanche farci nulla. Non potevo forzarlo a innamorarsi di me, non potevo trascinarlo in una relazione se non voleva. «…I’m giving up on you,» mormorai, terminando il verso.

 Come what may

 

Rimasi rapito nel vederlo così. Quando venne il suo turno di cantare, alzò lo sguardo e puntò quei meravigliosi fari ambrati su di me, sorridendomi dolcemente. Non guardò altri che me: mi dedicò quelle parole spudoratamente, rendendomi succube e prigioniero della sua voce. (Dante)

Your song

  
«Anyway the thing is, what I really mean: Yours are the sweetest eyes I’ve ever seen.» Gli occhi di Dante, quasi di rimando, brillarono. Credo che fosse perché erano lucidi: io ero emozionato allo stesso modo e lottavo contro il tremore nella mia voce, cercando di mantenere il contegno necessario a non saltare giù dal palco e stringerlo a me. Mi sentivo felice, felice come non ero mai stato e, finalmente, completo. Chiusi gli occhi mentre mi abbandonavo agli ultimi versi. Quando guardai nuovamente la folla incontrai ancora una volta il suo sguardo. Era bellissimo: quel sorriso era bellissimo, lui era bellissimo. Sorrisi, arrossendo e fissandolo con gli occhi appena lucidi. Sperai di non crollare prima della fine della canzone o sarebbe stato un bel problema per la mia esibizione. «I hope you don’t mind, I hope you don’t mind! That I put down in words… How wonderful life is now you’re in the world.» (Joey) 


Giveaway 
Per partecipare al giveaway basta seguire sequire questo link e attenersi alle seguenti regole: 
1. Mettere “mi piace” alla pagina dell'autrice
2. Condividere l'evento sul vostro profilo, facendo attenzione che la privacy della condivisione sia impostata su “pubblica”. 
3. Lasciare un commento nell'evento, scrivendo “Partecipo” e aggiungendo il link della condivisione. 
A ogni partecipante verrà assegnato un numero per l’estrazione finale, che avverrà tramite il sito random.org 
Il vincitore verrà annunciato nell’ultima tappa del blogtour! 



 Il calendario del blogtour 

Prima Tappa: 22 Giugno: Romanticamente Fantasy – Recensione e partenza del giveaway 
Seconda Tappa: 29 Giugno: Leggere è magia – Colonna sonora del romanzo 
Terza Tappa: 6 Luglio: M/M e dintorni, l’altro lato del romance – Booktrailer ed estratto 
Quarta Tappa: 13 Luglio: Romanticamente Fantasy – Intervista ai personaggi e proclamazione del vincitore del giveaway.

3 commenti:

  1. beautiful è, appunto, una canzone meravigliosa! grande la Aguilera e molto interessante il libro!

    RispondiElimina
  2. leggere un libro ascoltando le canzoni nei suoi passaggi ti fa entrare ancora più dentro alla trama ed ai personaggi

    RispondiElimina
  3. leggere un libro ascoltando le canzoni nei suoi passaggi ti fa entrare ancora più dentro alla trama ed ai personaggi

    RispondiElimina