Titolo: Il mistero della gazza ladra
Autore: Emilio Martini
Editore: Corbaccio
Pagine: 240
Prezzo: 12,00
Descrizione:
Esiliato dalla sua amata Milano per
motivi disciplinari, Berté ha cercato di adattarsi a Lungariva, un «ridente»
paese del golfo del Tigullio. dove il vicequestore con la coda ha dovuto
affrontare una serie di brutali omicidi.
Ora si trova tra le mani un altro delitto scomodo.
In un ventoso inverno marino, la commercialista Luciana Saturno viene uccisa nel proprio appartamento. La domestica la trova con la testa spaccata da un piede di porco, la bocca piena di monete e tre tarocchi appoggiati sul petto… Una messinscena grottesca, un modo per indirizzare le indagini oppure un tentativo di sviarle? Le frequentazioni della vittima, tra clienti ingannati, un ex convivente, un’amica cartomante, una cameriera reticente e un autista innamorato, lasciano aperta ogni possibilità. E rappresentano uno spaccato umano interessante per Berté, poliziotto con la passione per la scrittura che, dopo l’umiliante giudizio espresso da un editore sul suo talento, si è lanciato nella stesura di un racconto noir ambientato proprio nel mondo dei libri.
A causa di questa delusione editoriale Berté ha un diverbio con la Marzia, sposatissima proprietaria della pensione in cui vive, di cui è innamorato. E che rischia di distrarlo proprio quando ha bisogno di tutta la sua concentrazione per scoprire un feroce assassino…
Ora si trova tra le mani un altro delitto scomodo.
In un ventoso inverno marino, la commercialista Luciana Saturno viene uccisa nel proprio appartamento. La domestica la trova con la testa spaccata da un piede di porco, la bocca piena di monete e tre tarocchi appoggiati sul petto… Una messinscena grottesca, un modo per indirizzare le indagini oppure un tentativo di sviarle? Le frequentazioni della vittima, tra clienti ingannati, un ex convivente, un’amica cartomante, una cameriera reticente e un autista innamorato, lasciano aperta ogni possibilità. E rappresentano uno spaccato umano interessante per Berté, poliziotto con la passione per la scrittura che, dopo l’umiliante giudizio espresso da un editore sul suo talento, si è lanciato nella stesura di un racconto noir ambientato proprio nel mondo dei libri.
A causa di questa delusione editoriale Berté ha un diverbio con la Marzia, sposatissima proprietaria della pensione in cui vive, di cui è innamorato. E che rischia di distrarlo proprio quando ha bisogno di tutta la sua concentrazione per scoprire un feroce assassino…
L'autore:
Dietro lo pseudonimo di Gigi Berté si
nasconde un vicequestore aggiunto in carne e… coda brizzolata, che opera in un
commissariato italiano.
Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e… penna: due sorelle scrittrici, Elena e Michela Martignoni, che conoscono bene il commissario, sono milanesi e frequentano da anni la Liguria. Insieme hanno scritto i romanzi storici Requiem per il giovane Borgia, Vortice d’inganni, Autunno rosso porpora e Il duca che non poteva amare, e i gialli con protagonista il commissario Berté La regina del catrame, Farfalla nera, Chiodo fisso e Doppio delitto al Grand Hotel Miramare, oltre alla raccolta I racconti neri del commissario Berté.
Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e… penna: due sorelle scrittrici, Elena e Michela Martignoni, che conoscono bene il commissario, sono milanesi e frequentano da anni la Liguria. Insieme hanno scritto i romanzi storici Requiem per il giovane Borgia, Vortice d’inganni, Autunno rosso porpora e Il duca che non poteva amare, e i gialli con protagonista il commissario Berté La regina del catrame, Farfalla nera, Chiodo fisso e Doppio delitto al Grand Hotel Miramare, oltre alla raccolta I racconti neri del commissario Berté.
La mia recensione:
Un cadavere ritrovato con il cranio spaccato,
una manciata di monete in bocca, tre tarocchi adagiati sul petto: un nuovo
assassinio commesso nel paesino di Lungariva, un nuovo caso per il commissario Gigi
Bertè.
La vittima è Luciana Saturno, una commercialista
molto stimata all’apparenza, anche se basta un primo giro di interrogatori per
rendersi conto che in molti avrebbero avuto un movente per farla fuori.
Probabilmente sono più le persone che hanno tratto vantaggio, o soddisfazione,
dalla sua morte che non quelle a volerla viva.
Un fidanzato mollato e deluso, una cartomante
complice e amica, un amante segreto in un posto molto lontano, un autista
innamorato, una colf dall’aria sospetta… una sfilza di clienti arrabbiati,
perché certi di esseri stati truffati.
La lista dei sospetti è lunghissima, gli
indizi pochi e, se ciò non bastasse, la scena del crimine suggerisce l’idea di
una messinscena, improvvista allo scopo di depistare, confondere.
Un giallo classico, alla Agatha Christie, ma
in salsa tutta italiana: è questa l’ottima impressione che ho ricavato subito
leggendo il romanzo di Emilio Martini, per me il primo, anche se siamo già alla
quinta indagine del commissario Bertè.
Da grandissima estimatrice del genere, non ho
potuto che lasciarmi coinvolgere dalla lettura e seguire con entusiasmo il
processo investigativo. L’autore (o meglio le due autrici che ci celano dietro
lo pseudonimo) costruisce un intreccio ad arte, disseminando una serie di
indizi che rendono il lettore partecipe della caccia al colpevole. A più
riprese ci si sente sfidati a risolvere il caso, magari precedendo il
protagonista, salvo ritrovarsi disorientati e confusi, quanto lui, giacché il
rompicapo con cui siamo chiamati a confrontarci e tutt’altro che semplice da
risolvere.
Se il giallo fa da fil rouge, com’è giusto che
sia, il romanzo non si limita a questo. Mentre le indagini sono in corso,
abbiamo occasione di dare una sbirciatina anche alla vita privata del commissario
Berté e di conoscerlo più da vicino.
Devo ammettere che questo personaggio, per me,
è stato una piacevolissima scoperta, e penso che rappresenti uno dei maggiori
punti di forza dell’opera.
Berté incarna l’antieroe per eccellenza:
burbero, schietto al punto di risultare spesso rude, irascibile, sfida il
crimine con lucidità ma anche con disincanto. Non insegue grandi ideali,
semplicemente tenta di fare giustizia, rimanendo sempre con i piedi per terra e
non rinunciando mai a un pizzico di
autoironia. Solido e impenetrabile come una roccia quando veste i panni
professionali, in privato non è scevro di debolezze (caratteristica che lo rende
ancor più umano e credibile).
La prima si chiama Marzia, è la proprietaria
della locanda Aurora, in cui Berté alloggia temporaneamente, nonché la donna di
cui si è innamorato. Lei ricambia ma c’è un ostacolo da superare perché il loro
amore possa essere coronato e Gigi possa realizzare il sogno di andare a vivere
con lei in una misteriosa casa gialla: Marzia ha un marito, anche se al momento
è lontano.
Riuscirà ad affrontarlo al suo ritorno e
a liberarsi da un matrimonio che ormai le sta stretto?
La seconda debolezza, invece, è la scrittura.
Sì perché il commissario si diletta a scrivere racconti noir e, anche se fa
fatica ad ammetterlo, non gli dispiacerebbe pubblicare.
In questo capitolo della serie lo vedremo
affrontare l’onta di un rifiuto e perdere le staffe in presenza di un editore
che ha smontato un suo scritto pezzo per pezzo.
L’intrecciarsi dell’indagine portante ai vari
episodi che caratterizzano la vita più intima di Berté, arricchisce la
narrazione di momenti divertenti e, perché no, a tratti romantici, sebbene in
materia l’omaccione dalla lunga coda sia piuttosto imbranato.
Ciliegina sulla torta è poi il racconto “Erba
miseria” che il commissario scrive mentre si occupa del caso Saturno e che, a
piccole dosi, abbiamo occasione di leggere anche noi.
La scrittura per lui ha quasi una funzione catartica, lo aiuta a stabilire
una sorta di distacco emotivo dalle brutalità cui quotidianamente assiste sul
lavoro. In questa occasione, tuttavia, se ne servirà anche per smaltire la
delusione procuratagli dalle critiche dell’editore. Il suo racconto si
rivela un vero gioiellino attraverso cui l’aspirante scrittore volge uno
sguardo sarcastico e dissacrante al mondo dell’editoria e, nello stesso tempo,
si concede una piccola rivincita.
Un giallo arguto e godibilissimo.
Personalmente ne sono rimasta conquistata al punto che mi è venuta voglia di
leggere anche gli altri libri della serie.
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