giovedì 3 novembre 2016

Blogtour+GA Naufraghi - terza tappa: Intervista all'autrice

Buongiorno cari follower e benvenuti alla terza tappa del blogtour dedicato a Naufraghi di Dawn Blackridge (Triskell Edizioni).
Oggi avrete l'opportunità di conoscere un po' più da vicino l'autrice attraverso una interessante intervista.
Vi ricordo che al blogtour è abbinato un Giveaway che vi darà la possibilità di vincere una copia di questo bellissimo romanzo. In coda al post trovate tutte le istruzioni per partecipare.

Intervista

Benvenuta nel mio salotto virtuale. Per cominciare ti va di presentarti ai lettori? Chi è e perché scrive Dawn Blackridge?
Grazie per avermi accolto in questo salotto virtuale. Sono una persona abbastanza introversa e descrivermi non è facile per me. Non voglio star qui a tediarvi con la mia infanzia difficile, né con i miei problemi familiari, dico solo che fin da ragazzina leggere per me è stato un modo per immedesimarmi in altri mondi, altre storie, altre vite e dimenticarmi della mia. Un bel giorno ho pensato di provare a descriverlo quel mondo in cui avrei voluto vivere. Scrivere è il mio modo per sentirmi bene, per cercare di comunicare il mio pensiero, per far capire che c’è sempre un modo per superare le difficoltà. Non mi piacciono le persone che si arrendono dicendo tanto è inutile, non cambierà mai nulla. Non voglio assolutamente pensarla così, voglio credere che si possa sempre fare qualcosa per migliorare. Non sopporto ingiustizie e discriminazioni e neppure le persone che generalizzano, ogni contesto è diverso. Questo è quello che cerco di trasmettere con i miei libri. 
Come e quando nasce la tua passione per la scrittura e per il gay romance? 
La passione per la scrittura nasce fin da ragazzina, ho scritto il mio primo racconto quando frequentavo le scuole medie, la tristissima storia di una ragazza che muore per overdose. Ovviamente non è mai uscita dal mio cassetto, e per fortuna direi, ripensandoci era decisamente troppo lagnosa. Mi sono avvicinata al gay romance grazie ad una mia amica più o meno sei anni fa. A suo tempo neanche sapevo esistesse. Lei mi ha consigliato una serie tv, Queer as Folks e lì mi si è aperto un mondo. Ho iniziato a scrivere fan fiction relative a un’altra serie tv su un sito on line, all’inizio solo one shot, poi, mano a mano che mi sentivo più sicura, mi sono cimentata in storie da più di un capitolo. A quel punto ho deciso di provarci con un racconto originale.  C’è voluto un po’ prima di decidermi a inviare il mio primo manoscritto in valutazione, ero certa che non se ne sarebbe fatto nulla, invece la Triskell Edizioni mi ha dato fiducia ed eccomi qui. 
Parliamo di Naufraghi, com’è nata l’idea? 
Ero al mare con la mia famiglia e alcuni amici. Un giorno, eravamo in spiaggia e nella baia di fronte a noi era ormeggiato un enorme yacht. Ci siamo messi a parlare di come potesse essere trascorre le vacanze su una barca del genere e uno di noi, notoriamente maldestro, ha detto io come minimo cadrei fuori bordo. Ho iniziato a fantasticare su questa cosa, pensando di tirarci fuori qualcosa. 
Il tuo libro racconta di due uomini alla deriva. Ti va di presentarceli? 
David è un uomo che ha sempre affrontato la vita con il sorriso sulle labbra, è positivo e aperto, convinto della buona fede della gente. Questo lo ha portato ad essere sin troppo fiducioso per cui, quando incontra Richard, affascinante ammaliatore, crede di aver finalmente trovato l’uomo della sua vita. Si renderà conto a sue spese che non è così. Il risultato, oltre ad essere un danno fisico, lo farà cambiare, lo renderà insicuro e sospettoso nei confronti di chiunque. Lo farà chiudere in se stesso e vivere in modo diametralmente opposto a quello che era prima di Richard. Fino al giorno in cui incontra Simon.
Simon ha un passato difficilissimo alle spalle, una famiglia che non lo supporta minimamente, scappa allontanandosi da loro da adolescente, vivendo di espedienti fino a incontrare qualcuno che lo aiuterà. Questi gli verrà strappato e Simon ricadrà in un baratro di sofferenza. L’incontro con David cambierà la sua vita e i due uomini si aiuteranno a vicenda.
In Naufraghi, fra le altre cose, si parla di omofobia e di contesti in cui l’omosessualità viene considerata una malattia da curare anziché un semplice modo di essere, sano e dignitoso al pari di tutti gli altri. Quale il tuo pensiero a riguardo? Pensi che la letteratura possa, nel suo piccolo, contribuire ad abbattere certi muri e certe forme di intolleranza? 
Trovo inconcepibile che ci siano persone che pensino che l’omosessualità sia una malattia da curare. Nessuno sceglie di essere omosessuale, si è così e basta, esattamente come uno nasce biondo o bruno, con gli occhi azzurri o marroni. Purtroppo viviamo in una società ancora troppo piena di pregiudizi e, soprattutto di ignoranza. Credo che quest’ultima sia una delle cose peggiori, le persone spesso non sanno nulla dell’argomento e spessissimo si ha paura di ciò che non si conosce. Penso che essere informati aiuterebbe a capire che non c’è nulla di sbagliato, che le persone omosessuali sono esattamente come tutti gli altri, amano, odiano, vivono. In Italia si sta cercando di fare qualche passo avanti, vedi le unioni civili finalmente approvate, ma siamo ancora molto indietro rispetto ad altri stati. Diventeremo un paese davvero civile quando ogni pregiudizio sarà estirpato. Temo ci vorrà ancora molto tempo ma, come dicevo prima, ho fiducia che ci riusciremo, non voglio stare dalla parte di chi dice che le cose non cambieranno mai.
La letteratura è importantissima in questo frangente e spero davvero possa contribuire ad abbattere muri e stereotipi. Ci sono molti esempi di libri che hanno aperto gli occhi su argomenti più disparati, ad esempio tutti quelli sull’olocausto. Personalmente, a quindici anni leggere Il buio oltre la siepe, mi ha aperto un mondo sulla problematica del razzismo.
L’unica cosa non positiva è che la letteratura LGBT e i gay romance sono tutt’ora un genere troppo poco conosciuto. 
L’amore nel tuo racconto svolge quasi una funzione terapeutica, è il “mezzo” attraverso cui i due protagonisti trovano la forza di reagire alle terribili esperienze del passato e a concedersi una seconda chance. Quanto è importante per te l’amore e quanto incide questa tematica sui tuoi scritti? 
L’amore è la cosa più importante, fondamentale nella vita di una persona. Siamo fatti per stare in coppia, non da soli. Non può mancare nelle mie storie. L’amore è alla base di ogni mio scritto, è la forza che ci spinge avanti, che ci consente di migliorare noi stessi. Penso che qualche volta possa anche diventare una forza distruttiva. Non nascondo che in un paio di occasioni mi sia venuta voglia di non terminare con un lieto fine, poi però ho pensato che la vita ci riserva già abbastanza brutte sorprese, senza che mi ci metta pure io.
Se dovessi associare una canzone a Naufraghi quale sarebbe? 
Assocerei “Take me to Church”, il video di questa canzone mi sembra molto adatto. 
A chi e perché consiglieresti la lettura di Naufraghi? 
A tutti ahah. Scherzo. Consiglierei la lettura a quelle persone che hanno bisogno di allargare i loro orizzonti, di aprire la mente, proprio visto l’argomento. Al giorno d’oggi ci sono ancora troppi ragazzi che non fanno coming out per paura dei propri genitori e questo è estremamente sbagliato.
 Accantoniamo per un attimo la scrittura e parliamo di lettura. Che tipo di lettrice sei? Quali i tuoi generi e/o autori preferiti? 
Sono una lettrice accanita, oltre agli M/M leggo di tutto, dai gialli agli storici, dai contemporanei ai classici. Casa mia è piena di libri, non so più dove metterli. L’ebook è stata una grande invenzione, però vuoi mettere tenere in mano un libro cartaceo? Sfogliarlo annusando l’odore della carta? Non c’è paragone. 
La narrativa M/M sta conquistando un numero sempre crescente di lettori. Secondo te a cosa si deve questo successo? 
Trovo ci sia molta curiosità sull’argomento, e anche che sia di estrema attualità viste le ultime battaglie per i diritti civili. La gente sta iniziando a interessarsi, per quanto mi riguarda spero che il pubblico che apprezza continui ad aumentare. 
Sogni nel cassetto e progetti per il prossimo futuro? 
Sogni ce ne sono molti, vorrei tornare a viaggiare, visitare posti in cui non sono mai stata. Per quanto riguarda i progetti per il prossimo futuro, vorrei riuscire a scrivere una serie composta da più libri anche se so che sarà molto impegnativo.

Il calendario del blogtour:
Prima Tappa: 20 Ottobre
Letture Sale e Pepe – Citazioni e partenza del giveaway
Seconda Tappa: 27 Ottobre
Romanticamente Fantasy – Presentazione dei personaggi
Terza Tappa: 3 Novembre
Leggere è Magia – Intervista all’autrice
Quarta Tappa: 10 Novembre
Tre libri sopra il cielo – estratto
Quinta tappa: 17 Novembre
Testa e piedi tra le pagine dei libri – Playlist e proclamazione del vincitore del giveaway.
 

Regole del Giveaway
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A ciascun partecipante che posterà nell'evento rispettando le regole scritte sopra sarà assegnato un numero, e l'estrazione del vincitore avverrà tramite il sito random.org
Il nome del vincitore verrà annunciato durante l'ultima tappa del blogtour.










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