domenica 30 aprile 2017

Recensione: Quando tutto il mondo dorme

Titolo: Quando tutto il mondo dorme
Titolo originale: When all the world sleeps
Autore: J.A. Rock & Lisa Henry
Traduttrice: Raffaella Arnaldi
Editore: Triskell
Genere: Bdsm, Contemporaneo
Lunghezza: 381 pagine
Prezzo: € 6,99

Descrizione:
Daniel Whitlock è terrorizzato all’idea di addormentarsi. E non senza motivo: è sonnambulo, e non ha coscienza o memoria delle proprie azioni. Incluso l’aver incendiato la casa di Kenny Cooper, con lui dentro, dopo che Kenny lo ha pestato brutalmente solo perché gay. Tornato nella piccola cittadina di Logan dopo aver scontato la sua pena in carcere, Daniel si isola in una casa nel bosco e ogni sera si incatena al letto.
Come gli altri abitanti di Logan, il poliziotto Joe Belman non crede all’assurda linea difensiva di Daniel. Ma dopo averlo salvato da un incendio di rappresaglia, scopre che il giovane potrebbe non essere quello che tutti pensano, ovvero un assassino, un bugiardo, un pazzo drogato. Bel si impegna a tenere sotto controllo Daniel ogni notte, per il bene della popolazione. Lo trova affascinante, ma cerca di ignorare questi sentimenti.
Eppure, a mano a mano che Bel viene attirato nel mondo oscuro di Daniel, scopre che gli piace avere il controllo. E abbandonarsi a Bel dona a Daniel la sola pace che abbia mai conosciuto. Ma i demoni non lo lasciano stare, e avrà bisogno che il poliziotto li uccida una volta per tutte. Sempre che lui sia disposto a rischiare ogni cosa per stare al suo fianco.

La mia recensione:
I brutti sogni hanno un vantaggio: ci si può svegliare. Ma se l’incubo, invece, non avesse fine? Se non ci fosse più modo di distinguere il sonno dalla veglia?
Daniel convive con questo problema da una vita. Affetto da una grave forma di sonnambulismo, quando si addormenta compie azioni di cui non ha memoria al suo risveglio: si alza, disegna, esce di casa, incontra persone… tutto senza esserne consapevole. Il problema è che quando versa in questo particolare stato di incoscienza non compie solo azioni innocue, è capace anche di fare del male, a se stesso e agli altri. Dormendo Daniel ha ucciso un uomo, ovviamente nessuno ha creduto al fatto che non fosse padrone delle proprie azioni al momento dell’accaduto ed è stato giudicato colpevole. Pur avendo scontato la sua condanna, è rimasto segnato dal suo gesto. La comunità di Logan ormai lo addita come uno squilibrato, un criminale, tanto che vive relegato ai margini.
Kenny, questo il nome della sua vittima, non era un santo, era un bullo e lo aveva sottoposto a ripetute violenze. Daniel aveva una buona ragione per odiarlo ma, da sveglio, non sarebbe mai arrivato al punto di ammazzare qualcuno. Egli stesso è terrorizzato da quello che ha fatto e teme costantemente di poter commettere altre azioni orribili nel sonno, per questa ragione si lega quando va a dormire, ricorrendo a mille stratagemmi per impedirsi di liberarsi. Allo scopo di placare le sue paure e rendersi innocuo, ricorre anche al dolore, suo irrinunciabile alleato. La sofferenza fisica lo spossa, gli consente di lasciarsi andare e riposare, cosicché se la provoca o tenta di procurarsela attraverso relazioni sado-maso.
Bel è un poliziotto, come tutti a Logan considera Daniel un criminale, seppure molto attraente, e da quando è tornato in libertà lo sorveglia per evitare che commetta altri reati. Una notte salvandolo da un incendio, probabilmente appiccato dagli amici di Kenny desiderosi di vendetta, tuttavia scopre il suo segreto e comincia ad acquisire una nuova prospettiva sull’intera situazione. Forse Daniel non ha mai mentito sul suo sonnambulismo e sul fatto di aver ucciso senza esserne cosciente. Probabilmente non è un mostro ma solo un ragazzo bisognoso di aiuto e l’agente decide appunto di tendergli la mano.
Sarà l’inizio di un percorso lungo e irto di difficoltà ma che segnerà nel contempo la nascita di una bella amicizia destinata a sfociare in un’intensa storia d’amore.
Amare significa aprirsi all’altro, comprendere, ascoltare, sostenere. In questa caso sarà vero più che mai perché Bel dovrà sfidare l’ignoto rappresentato dal particolarissimo disturbo di Daniel, dovrà imparare a conoscerlo e a gestirlo, il che significherà anche scendere a patti e accettare il complesso rapporto che il ragazzo ha con il dolore.
La componente sado-maso gioca un ruolo fondamentale ma, di fatto, il romanzo si connota come un BDSM insolito giacché qui non siamo in presenza di una coppia che trae piacere da certe pratiche sessuali. Daniel non ricerca la sofferenza per godere, in realtà non è qualcosa che lo eccita e nemmeno gli piace, semplicemente la utilizza per lenire il suo disagio, per tenere sotto controllo il Mr. Hyde che alberga nella sua psiche e che gli fa paura; lo utilizza “per trovare un centro, per andare avanti. Per prendere e dare, e non essere solo in trappola”.
Attraverso una trama appassionante e per molti aspetti originale, le autrici affrontano tematiche delicate come il bullismo, l’emarginazione, il disturbo psichico, individuando nell’amore uno strumento di catarsi, di cura, una porta attraverso cui dischiudere una gabbia fatta di solitudine e tristezza e conquistare la libertà.
A dispetto del taglio dark romance con cui si annuncia questa storia, a prevalere sono sensualità e dolcezza. Dolcissimo e fragile appare Daniel una volta che si penetra nel suo mondo e ci comincia a comprendere il suo calvario, ma sensibile e tenero si rivela pure Bel, capace a differenza di tutti gli altri di non lasciarsi condizionare dal pregiudizio e di arrischiarsi oltre le apparenze.
Bellissimo è poi il finale che, pur regalando ai due protagonisti un meritato happy end, rimane molto realistico e, lungi dall’apparire come il definitivo coronamento di una fiaba, si preannuncia come un nuovo inizio.






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