venerdì 3 agosto 2012

Recensione: Come parole nel vento

Titolo: Come parole nel vento
Autrice: Diane Chamberlain
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 440
Prezzo: 9,90

Descrizione:
Ogni azione, ogni decisione, innesca reazioni a catena imprevedibili. Noelle, Emerson e Tara sono tre donne molto diverse, ma amiche inseparabili da più di vent'anni. Hanno condiviso gioie e dolori, sostenendosi a vicenda nei momenti bui. Credono di sapere tutto l'una dell'altra. Ma quando Noelle, eccentrica levatrice, si toglie la vita senza aver mai dato il minimo segno di disagio, Emerson e Tara si rendono conto che, dopotutto, non la conoscevano affatto. Questo gesto apparentemente inspiegabile, altro non è che il risultato di un errore lontano. E a mano a mano che cercano di mettere insieme i tasselli della vita dell'amica, emergono verità che sconvolgeranno la loro esistenza. 

L'autrice:

Autrice americana di una ventina di romanzi, scrive storie intense, che coinvolgono il lettore a ogni respiro, grazie alla sua capacità di delineare personaggi realistici e vivi e situazioni di una travolgente profondità emotiva, con una straordinaria abilità nel creare atmosfere toccanti che fanno della lettura unʼesperienza intima e vera.

La mia recensione:
La perdita prematura di una cara amica è una dura prova da affrontare, ancor più dura se a causare la sua morte è un atto volontario.
Noelle non aveva neanche cinquant’anni, era una donna energica, benvoluta da tutti e socialmente impegnata. Levatrice per vocazione, sembrava così innamorata della vita da aver scelto di celebrarla ogni giorno aiutando i bambini a venire al mondo.
Come spiegare allora la massiccia dose di sonniferi che l’ha fatta addormentare per sempre?
Emerson e Tara, le sue amiche del cuore, non riescono a dare un senso al suo gesto. Inseparabili sin dai tempi del college, le tre donne vivevano quasi in simbiosi condividendo tutto. Possibile che Noelle covasse una profonda depressione senza mai esternare alcun segno di malessere?
Il bisogno di risposte le spinge a indagare sull’accaduto. La verità che pian piano verrà a galla sarà parecchio sconcertante. Emerson e Tara scopriranno di non aver mai conosciuto davvero l’amica. Dovranno fare i conti con i terribili segreti che custodiva e, loro malgrado, apprendere di esserne coinvolte. Svelarli sarà come scoperchiare un vaso di Pandora il cui contenuto si abbatterà, al pari di un ciclone, sulle loro esistenze.
I primi capitoli suggeriscono l’idea di un giallo e, per molti versi, questa prima impressione non viene smentita. La ricerca della verità attraversa come un fil rouge l’intero romanzo aguzzando la curiosità del lettore. Man mano che si procede nella lettura, il mistero si infittisce, la matassa si imbroglia e il desiderio di venirne a capo diviene sempre più impellente. Tuttavia, dietro le apparenze di un poliziesco “a conduzione familiare” , si cela qualcosa di diverso e sarà proprio questo a regalarci la sorpresa più grande.
Come parole nel vento, non è semplicemente la storia di due amiche che si improvvisano detective per comprendere le ragioni di un suicidio inatteso. È la storia di tre esistenze che si intrecciano, di tre differenti modi di essere donna, di un’amicizia tanto profonda e sincera da non lasciarsi scalfire neanche dagli errori più imperdonabili.
La storia si sviluppa seguendo l’alternanza di tre punti di vista. I capitoli narrati in prima persona da Emerson e Tara vengono intervallati da capitoli in terza persona che ci pongono nella prospettiva di Noelle. Si tratta di un espediente narrativo, insolito, ma di grande effetto perché consente al lettore di avere un quadro di insieme completo in tutte le sue sfumature, concedendogli il privilegio di impossessarsi anche di quei tasselli che, per forza di cose, alle due provette investigatrici verranno negati.
Si ottengono così tre ritratti esaustivi. Le donne raccontate da Diane Chamberlain sono tanto credibili e diverse tra loro, da suscitare una forte empatia. Impossibile per una lettrice non riconoscere, nell’una o nell’altra, alcune parti di sé. Grandissima attenzione viene prestata alla psicologia, ai sentimenti e alle relazioni interpersonali ma un occhio di riguardo viene riservato al tema della maternità che gioca un ruolo chiave nell’intera vicenda.
Ciascuna delle tre donne si rapporta in modo diverso all’essere madre. Emerson e Tara sono entrambe mamme di due ragazze adolescenti ma, mentre la prima ha un legame sereno e basato su un dialogo complice con la figlia, la seconda vive un rapporto conflittuale inaspritosi dopo la morte del marito. Noelle, invece, pur amando immensamente i bambini, tanto da militare in una fondazione benefica che si occupa di neonati in difficoltà, non ha mai sperimentato la gioia della maternità, accontentandosi di viverla di riflesso. Il suo passato intriso di misteri ci porrà però a confronto anche con storie di altre madri. Seguendo la scia dei suoi segreti, entreremo nel vasto universo che contempla il miracolo della nascita in tutte le sue sfaccettature, un universo che ci parla di gioia e dolore, di tenerezza ma anche di uteri in affitto e di bambini rubati.
Un romanzo davvero vibrante che narrandoci di amore e morte, di amicizia e perdono, ci accarezza e ci sferza al tempo stesso, proprio così come potrebbe il vento.


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