domenica 17 novembre 2013

Recensione: Le anime volano via

Titolo: Le anime volano via
Autore: Marco Bovo
Editore: Leone
Pagine: 280
Prezzo: 16,50

Descrizione:
Grazie a una giocata da pochi euro al Superenalotto, Nicola diventa improvvisamente milionario. La cifra da incassare lo autorizza a immaginarsi protagonista di una nuova vita, molto lontana dall'esistenza fatta di frustrazioni e insoddisfazioni che hanno da sempre caratterizzato le sue giornate. Dopo aver messo le mani sul gruzzolo, ottiene due settimane di ferie e si rifugia a Cortina d'Ampezzo, dove trova subito l'amore, Vania. Ma la vita dorata della località turistica è scossa da una serie di scomparse, che coinvolgono turisti facoltosi e la stessa Vania. L'ispettore Matteo Giansanti viene incaricato di dipanare la matassa.

L'autore:

Marco Bovo è nato nel 1965 a Padova. Di professione impiegato, nel tempo libero ama dedicarsi alla scrittura e alla musica.
Compone poesie, alcune delle quali sono state inserite in un'antologia pubblicata da Edizioni Tracce nel 1994.
Ha collaborato alla stesura di testi per cantautori e gruppi musicali padovani e ha lavorato per alcune televisioni e un mensile locale.
Le anime volano via è il suo primo romanzo. 

La mia recensione:

Una vincita milionaria al Superenalotto, una vacanza a Cortina d’Ampezzo, una ragazza perfetta con la quale iniziare una storia d’amore. Per molti è un sogno destinato a rimanere tale, per Nicola  un sogno che si realizza. Eh sì, perché lui − comunissimo trentaquattrenne imprigionato in una vita mediocre − il biglietto vincente ce l’ha davvero! Quale occasione migliore per voltare pagina? Incassata la somma da capogiro, il giovane si regala un viaggio all’insegna del lusso e del divertimento ma la sua fortuna non finisce qui perché la dea bendata decide di baciarlo una seconda volta facendogli incontrare l’amore della sua vita appena giunto a Cortina. Lei è Vania, una ragazza bellissima e ricchissima e le basta incrociare lo sguardo di Nicola per innamorarsi di lui.
Il quadro idilliaco tratteggiato nell’incipit però non è destinato a rimanere tale, ben presto, infatti, viene incrinato da una serie di misteriose scomparse, tutte ai danni di turisti facoltosi.
Quando a sparire è proprio Vania, Nicola comprende di non essere più un semplice spettatore. A quel punto non gli resta che collaborare con la polizia e sperare che la ragazza venga ritrovata viva.
Mentre le indagini ufficiali procedono senza alcun successo, il giovane sovrintendente Matteo Giansanti, che nel frattempo ha stretto amicizia con Nicola, non riesce a starsene con le mani in mano e avvia delle ricerche parallele per proprio conto. Toccherà proprio a quest’ultimo, con l’aiuto dell’amico direttamente coinvolto nella tragedia, sbrogliare la matassa e giungere alla scoperta della verità.
Caratterizzato da un plot ben congegnato che si dispiega a ritmo incalzante, Le anime volano via è un noir che si legge tutto d’un fiato, di quelli che catturano sin da subito l’attenzione e alimentano la curiosità di sapere chi si nasconde dietro i crimini che tingono di rosso le pagine ma anche di conoscere il perché e il come delle sue azioni.
Con abilità Marco Bovo dissemina indizi e gradualmente compone un mosaico in cui tutte le tessere trovano la loro naturale collocazione non mancando di riservare sorprese al lettore. Se la struttura su cui poggia il romanzo è tanto solida da non tradire incertezze, altrettanto non può dirsi purtroppo per la caratterizzazione dei personaggi che, a mio avviso, indebolisce la resa finale.
Tratteggiati superficialmente, i protagonisti della storia non si lasciano conoscere davvero. Di Nicola, per esempio,  sappiamo che ha vinto un’ingente somma, che non è pienamente soddisfatto della sua vita pregressa e che è pronto a concedersi una rivincita ma, di fatto, non ci è dato osservare quel “prima” da cui desidera prendere le distanze.
Non abbiamo elementi a sufficienza per capire com’era Nicola né come è diventato. Lo vediamo in azione nel presente ma poco apprendiamo sul suo carattere, sul suo modo di essere, giacché nessuno sguardo è concesso al di fuori degli avvenimenti strettamente funzionali alla trama.
Stesso discorso vale per gli altri. Vania è una bella ragazza e fa colpo immediatamente sul protagonista maschile ma la sua personalità rimane completamene nell’ombra. A un certo punto scopriremo che ha un passato torbido, che ha commesso degli errori e che, probabilmente, è finita nelle mani di un maniaco proprio per questo ma cosa l’ha spinta a sbagliare? Come ha potuto, da brava ragazza, trasformarsi in una “peccatrice”? Non ci è dato saperlo.
Con la stessa superficialità vengono trattate le relazioni nascenti. Troppo in fretta si innamorano perdutamente Vania e Nicola, altrettanto in fretta diventano grandi amici Nicola e Matteo che, di fatto, non sanno niente l’uno dell’altro e si frequentano solo da pochissimi giorni.
La mancanza di alcuni elementi e di un adeguato approfondimento psicologico, rende ardua l’immedesimazione e, in alcuni casi, abbassa il livello di credibilità dei personaggi.
Interessante è il tentativo dell’autore, peraltro riuscito, di sconfinare oltre il genere introducendo nel tessuto narrativo  una tematica di grande impatto sociale e ricchissima di implicazioni etiche.
Non posso negare di essere rimasta piacevolmente sorpresa nel leggere un noir che parla anche di fame nel mondo sollevando quesiti che sferzano la coscienza. Così come ho apprezzato l’inserimento dell’argomento nella trama, tuttavia, sono rimasta delusa dal finale. Ottenute le spiegazioni del caso, ho compreso l’assassino ma non l’autore che sembra addirittura giustificarlo trasformandolo quasi in un eroe.
Intendiamoci, tecnicamente è un finale perfetto ma tra le righe ho percepito un moralismo di fondo che non sento di condividere e che, pur non compromettendo del tutto la mia opinione positiva sul romanzo, ha mitigato parecchio il mio entusiasmo.




















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