Titolo: Ti ucciderò
Autore: Rafael Balanzà
Editore: Atmosphere libri
Collana: Biblioteca del giallo
Pagine: 160
Prezzo: 12,90
Descrizione:
Negli anni Novanta, Valle e Cáceres facevano parte di un
gruppo pop rock. Si frequentavano, giocavano e bevevano insieme. Poi si erano
persi di vista. Dopo dieci anni di lontananza, i due si incontrano in un
caffè. Chiacchierano animatamente e ricordano, ridono di aneddoti del passato.
Di punto in bianco, Valle annuncia all'amico ritrovato che presto lo ucciderà,
senza specificarne il motivo. Cáceres dovrà scoprire tutto ciò che riguarda la
minaccia, e cercare di evitare il suo omicidio... e da questo momento la
storia decolla procedendo emozionante fino al sorprendente finale che lascerà
il lettore senza fiato.
L'autore:
Rafael Balanzá è nato ad Alicante nel 1969, ma vive
a Murcia. Nel 2002 fonda la rivista culturale «El Kraken». Nel 2007 ha
pubblicato la raccolta Crímenes triviales, che comprende cinque storie
di crimini banali. Con il suo primo romanzo, Ti ucciderò (Los
asesinos lentos, 2010), vince il Premio Café Gijón dell’edizione
2009.
La giuria del Premio Café Gijón motiva la scelta di Ti
ucciderò per l’audacia narrativa, la cui trama si basa su una struttura
molto ben costruita che tiene il lettore col fiato sospeso, arrivando a un
epilogo brillante e inaspettato.
La mia recensione:
Basta poco per interrompere la solita routine. La telefonata
di un caro amico di cui si sono perse le tracce è sicuramente una buona
occasione per ritagliarsi una pausa piacevole nel trantran quotidiano.
È quello che pensa Juan quando si reca all’appuntamento con
Valle. Sono trascorsi dieci anni dall’ultima volta in cui sono stati insieme e
ne hanno di cose da raccontarsi. Il tempo vola tra chiacchiere e vecchi ricordi
ma, al momento del commiato, accade qualcosa di assolutamente imprevedibile.
“Io ti ucciderò. Non ora. Non qui, naturalmente. Però ti
ucciderò molto presto” afferma Valle.
Non può che trattarsi di uno scherzo. Suo malgrado Juan
sorride e attende che il compagno metta fine a quel giochetto di dubbio gusto,
ma non accade. L’altro è serio, ribadisce il concetto e non accenna a tornare
sui suoi passi.
A partire da questo momento la sua vita non sarà più la
stessa. Dopo una lunga conversazione tesa a scoprire le ragioni di una
decisione tanto assurda e, magari, a trovare un compromesso che lo salvi, Juan
giunge a una triste conclusione: Valle è pazzo, purtroppo fa sul serio e lui è
intrappolato in una situazione senza via d’uscita.
Non c’è nulla che possa fare per fargli cambiare idea
giacché non esiste una ragione precisa per cui l’amico voglia ucciderlo.
Semplicemente è insoddisfatto della sua esistenza, si reputa sfortunato e per
vendicarsi di un destino che considera ingiusto ha scelto una vittima
sacrificale, quasi a caso.
Non può rivolgersi alla polizia perché non ha prove e Valle
non si è ancora macchiato di alcun reato.
Non gli resta che rassegnarsi a convivere con la paura e
sperare in un miracolo.
È un giallo insolito quello architettato da Rafael Balanzà.
Non c’è alcun delitto, se non nelle intenzioni, non ci sono indizi, non c’è un
colpevole da stanare; c’è solo una diabolica trappola psicologica e la sfida
consiste nel trovare un modo per venirne fuori.
La narrazione è condotta tutta in prima persona, in tono
colloquiale. A parlare è Juan, si rivolge a una terza persona la cui identità
ci verrà svelata solo nell’epilogo ma quell’ interlocutore potrebbe essere il
lettore stesso che diviene così parte attiva del rompicapo.
L’autore ci fa penetrare nella mente del protagonista, ci fa
percepire con grande realismo il suo stato d’animo e ci mostra come la sua
banalissima vita possa andare in frantumi sulla scia di una semplice
dichiarazione d’intenti. Fino al giorno dell’incontro con Valle, Juan aveva
dato la sua quotidianità per scontata, proprio così come accade a molti di noi.
Una moglie, due figli, un lavoro redditizio rappresentavano nient’altro che la
normalità. L’idea di essere prossimo alla morte lo induce però a riconsiderare
tutto e a percepirne la precarietà. È quasi una forma di paranoia quella che si
fa strada in lui. Improvvisamente si convince che il nuovo direttore del centro
commerciale in cui lavora sembra tramare alle sue spalle per ridurlo alla
disoccupazione; si accorge che la moglie è sempre più distante e, forse, ha una
relazione extraconiugale; i figli gli appaiono estranei e… benché non ci abbia
mai fatto caso prima, a dispetto delle apparenze, è un uomo solo. Juan lo
constata con estrema chiarezza quando comprende di non poter condividere con
nessuno l’incubo che sta vivendo. Se raccontasse di essere la vittima designata
di un potenziale assassino, nessuno gli darebbe credito, toccherebbe a lui
essere additato come pazzo e il suo stato di isolamento non potrebbe che
peggiorare.
Paradossalmente l’unica persona con cui possa confrontarsi e
confidarsi è proprio il suo carnefice. Nonostante tutto si ritroverà a cercarlo
e tra i due nascerà uno strano legame di reciproca dipendenza.
Mentre la curiosità di scoprire come si risolverà la
bizzarra vicenda fa sì che la lettura proceda spedita verso le battute finali,
emozioni e pensieri si affollano nella mente di chi legge. Juan diviene quasi
uno specchio per il lettore e la sua progressiva discesa nell’abisso della
follia si trasforma in occasione di riflessione sul senso della vita.
Un romanzo insolito e profondo che realizza un riuscitissimo
connubio tra giallo e introspezione psicologica. Emozionane e innovativo nel
suo genere.
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